Siamo in vista delle elezioni regionali ed un problema lasciato irrisolto
dalla giunta Formigoni è quello dell’inquinamento delle aree urbane. Ci si
continua a muovere con provvedimenti tampone senza affrontare i problemi alla
radice. Di fatto, dopo anni di enunciazioni, restano solo chiacchiere. Si era
parlato di favorire la costruzione di auto ecologiche; che fine ha fatto questo
progetto ?
È utile fare una premessa; l’inquinamento delle città è causato dal
traffico automobilistico per circa il 25%. In misura almeno pari, vi
contribuiscono i riscaldamenti delle abitazioni.
Proprio di questo vorrei parlare. Se si vuole fare qualcosa di utile e
duraturo occorre cominciare ad intervenire sul serio. Mi risulta che la
provincia di Bolzano abbia iniziato a classificare le costruzioni, come si fa
con gli elettrodomestici, in relazione al consumo di energia: dalla classe A in
giù. Mi pare che classe B significhi un risparmio energetico del 50%.
È abitudine calcolare il valore delle abitazioni in funzione dei metri
quadri calpestabili. Perciò, se costruisco muri perimetrali di 45 cm anziché
di 30 cm, riduco l’area calpestabile e quindi il valore commerciale dell’immobile.
Tutto ciò trascura il fatto che una minore coibentazione produce un consumo
più elevato di energia, con conseguente impatto ambientale ed incremento dei
costi. Mi pare che la legge vigente già consenta di aggiungere all’esterno lo
spessore di coibente, proprio per non ridurre la superficie calpestabile. Però
spesso non lo si fa.
A mio parere occorre dunque:
Imporre che i nuovi immobili siano costruiti in base ad una classificazione
di consumo energetico e che non sia consentito scendere (ad esempio) al di sotto
della classe C. Chi sa di edilizia può confermare che l’aggravio nei costi di
costruzione sarebbe di pochi punti percentuali, recuperabili in circa due anni
per la consistente riduzione dei consumi energetici. Gli anni successivi sono
(come usa dire) grasso che cola.
favorire la ristrutturazione degli immobili esistenti con un mix di
agevolazioni ed esenzioni fiscali.
incentivare l’uso di energie alternative (pannelli solari, fotovoltaico,
ecc.). Mi pare che paesi come l’Austria, la Germania e addirittura la Svezia
(dove il sole è poco più che un miraggio), ne facciano rispettivamente uso 8
volte, 4 volte ed una volta e mezzo superiore all’Italia. Già oggi l’uso
dell’energia solare per il riscaldamento dell’acqua risulta conveniente.
Incentivare l’uso di caldaie condominiali. Oggi avviene il contrario; la
prima cosa che un acquirente chiede è :”c’è il riscaldamento autonomo?”
In questo modo si vuole pagare solo in proporzione ai propri consumi effettivi.
Pochi sanno che esistono caldaie che, pur servendo tutto un condominio,
consentono di registrare (e quindi imputare) i consumi effettivi di ciascuno.
Queste politiche, oltre a contribuire a ridurre in modo drastico e permanente
l’inquinamento ambientale, potrebbero favorire un consistente rilancio di
alcuni comparti industriali. L’edilizia è un volano tradizionale.
È bene che questi obiettivi costituiscano un punto cardine del programma
elettorale.
Claudio MONICA