15 Settembre, 2002
Ci risiamo, di nuovo Casini in vista di Gian Carlo Storti
Riparte la campagna contro la 194. Carlo Casini, il leader del Movimento, che dice cose assolutamente anticristiane. Invece di guardare la persona nella sua unicità, nella sua globalità, propone che la donna che abortisce vada direttamente all’ospedale,
Ci risiamo…Di nuovo Casini in vista….!!!!
Riparte la campagna contro la 194. Carlo
Casini, il leader del Movimento, che dice
cose assolutamente anticristiane. Invece
di guardare la persona nella sua unicità,
nella sua globalità, propone che la donna
che abortisce vada direttamente all’ospedale,
che della prevenzione se ne occupi l’Aied
e che questi consultori diventino dei centri
di promozione dell’amore e della vita. Ecco
di nuovo in campagna elettorale. La destra
punta a rompere il fronte dell’Unione ben
sapendo che su questo tema il “ compromesso
etico con i cattolici democratici “ c’è ma
è debole.
Vediamo in sintesi che cosa sta succedendo.
Prima Storace blocca la sperimentazione delle
pillole Ru486 a Torino. Battaglie legali
, corsi e ricorsi. Storace perde e la pillola
è ammessa alla sperimentazione.
Nei giorni scorsi le pillole Ru486, che dovevano
arrivare alla farmacia dell'ospedale di Pontedera
, per consentire a quattro donne di abortire
si “ perdono” per strada. La loro scomparsa
è almeno strana che è denunciata dal direttore
sanitario della Asl 5 di Pisa, Rocco Damone.
Parte il doppio attacco alla 194. Da una
parte il ministro della Salute Francesco
Storace propone di aprire i consultori ai
volontari del movimento per la vita dall'altra
il neo segretario dell’Udc Lorenzo Cesa invoca
una commissione d’inchiesta sull’applicazione
della legge 194 che regola l’aborto. L' obiettivo
è quello di scoprire dove non funziona e
la certezza di denunciare che a non funzionare
è la prevenzione.
Del resto L'Osservatore Romano, che denuncia:
«La legge 194 è stata mal applicata, fino
ad ora, nella sua integrità». Anzi, «ne è
stato violato lo spirito». Perché «si è ritenuto
che l'unica forma di prevenzione all'interruzione
volontaria della gravidanza fosse la contraccezione.
E in tal senso i consultori familiari invece
che centri di vita, sono stati, in gran parte,
purtroppo meri dispensatori di certificati
per l'aborto».
Dove si vuole arrivare?
Semplice. Allo scontro frontale fra cattolici
e laici facendo apparire quest’ultimi come
quelli che “ predicano la morte” perché difendono
una legge, la 194, che dà la possibilità
alle donne di decidere su un tema così delicato
come quello dell’aborto. L’orologio della
storia deve tornare indietro. Alle politiche
del 2006 deve rivincere il Berlusca e quindi
ogni mezzo è lecito.
Come rispondere ?
Prima di tutto non perdendo la calma come
sto già facendo io. Si perbacco ma che si
vuole ancora? Le regole della democrazia
non valgono piu’?
La legge è stata approvata, il referendum
è stato consumato e la legge confermata.
Perché riaprire su questo tema. ? Le mosse
politiche sono studiate a tavolino. L’importante
è che nel paese non si parli di come va male
l’economia,dei fallimenti del governo, ma
si riapra una guerra santa.
Bè il loro obiettivo è quello di farti perdere
la calma. Lo sanno anche loro che il paese
di oggi non è quello di ieri. E cercano la
rivincita dobbiamo invece rispondere con
tranquillità e cognizione di causa.
Ecco che cosa dice Livia Turco “Non dico
che il Movimento per la vita non ci deve
entrare per niente nei consultori, ma questi
signori non hanno capito cosa significa per
una donna il dramma dell’aborto”.
Il vero nodo è questo. La donna non abortisce
per piacere, con allegria, con spensieratezza.
E’ un dramma dover decidere una cosa così
violenta, così forte. Ma chi deve decidere
se non lei? L’uomo che in questi casi non
c’è? I
Tra i nuovi problemi vi è il dramma economico
che costringe le donne ad abbandonare i loro
figli. Lo Stato deve intervenire con buone
risorse pubbliche a sostegno della famiglia
.Il Governo di centro-sinistra era aveva
fatto molto istituendo l’assegno per il terzo
figlio, il sostegno alla maternità, si prosegua
su questa strada. Si faccia un lavoro anche
congiunto con il volontariato. E poi dice
sempre Livia Turco “Bisogna guardare complessivamente
all’applicazione della legge 194: il dato
che preoccupa maggiormente è l’alto numero
di obiezioni di coscienza. I medici che sono
stanchi, sono quelli che sono stati in prima
linea, che si sentono anche dequalificati.
Noi abbiamo delle proposte: bisogna rilanciare
nelle strutture ospedaliere i punti nascita,
mi auguro che venga definitivamente approvata
la legge sul parto che è nata da un’iniziativa
di parlamentari diessini e che prevede la
possibilità del parto in casa, di avere un’assistenza
domiciliare e poi bisogna rilanciare la politica
territoriale della maternità. La Sanità è
una priorità dell’agenda politica”.
Ecco rispondiamo con gli argomenti. Non dividiamoci
sull’ideologia. Manteniamo la calma. Non
possiamo perdere le politiche del 2006.
storti@welfareitalia.ii
articolo pubblicato su " Il Piccolo"
, giornale settimanale di Cremona e Provincia
sabato 26 novembre 2005
 
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