15 Settembre, 2002 Salta l'accordo al Wto sulla diffusione a basso costo dei prodotti salva-vita Gli USA mettono il veto sui farmaci anti-Aids
Salta l'accordo al Wto sulla diffusione a basso costo dei prodotti salva-vita
Gli USA mettono il veto sui farmaci anti-Aids
I milioni di malati di AIDS o sieropositivi - e quelli affetti da tubercolosi, malaria ed altre malattie tropicali che vivono nei paesi poveri del mondo e non possono permettersi di acquistare le medicine a presso di mercato – non avranno alcun regalo di Natale.
Gli Usa hanno infatti fatto saltare l’accordo nel Wto: i monopoli farmaceutici non si toccano, le terapie devono essere comprate accettando le condizioni di chi è padrone dei brevetti.
Nel Wto lo scontro è aperto: l’Africa grida allo scandalo contro Washington, l'Europa tenta di individuare possibili accordi di mediazione, mentre alcuni paesi immensamente abitati – come India e Brasile - sbattono la porta e se ne vanno.
Il tailandese Panitchpakdi Supachai – direttore del Wto – che, dopo la contestazione di Seattle aveva promesso un’immagine nuova per la sua organizzazione, si vede costretto a dichiarare: “Sono molto deluso. Ciò che è successo è molto grave. Rischiamo di screditarci di fronte all'opinione pubblica".
Era l'ultima occasione per concludere l'accordo che permette ai governi del Terzo mondo di produrre o importare farmaci salva-vita a basso costo. E invece venerdì notte un comunicato stampa ha ratificato la sconfitta. I 144 paesi del Wto non riescono a mantenere la promessa pronunciata nel novembre 2001 al vertice di Doha.
I brevetti - che hanno una durata ventennale - sulle medicine salvavita per queste malattie micidiali restano così inattaccabili.
Per l'Aids, dunque continuerà il monopolio delle sette compagnie farmaceutiche che hanno l'esclusiva delle terapie fino al 2016.
Chi non rispetterà i “diritti di monopolio” rischierà pesanti cause legali e pesantissime sanzioni commerciali.
"Vogliamo e dobbiamo difendere i nostri investimenti in ricerca e sviluppo per nuove medicine. Abolire queste regole avrebbe conseguenze devastanti per gli ammalati di tutto il mondo" ammette Alan Holmer, presidente americano di Pharma. "Non è tollerabile che medicine vitali siano riservate a pochi privilegiati mentre milioni di ammalati muoiono", sostiene al contrario Gro Harlem Brundtland, direttrice dell'Organizzazione mondiale della Sanità.