15 Settembre, 2002
«Giulemanidallacqua»
Assemblea decisiva dell’ATO martedì 20 giugno all’I.T.I.S. di Cremona
“L’acqua di Como deve essere gestita da un soggetto pubblico al cento per
cento”. Così si è espresso due giorni fa il consiglio comunale di Como, con una
votazione adottata alla quasi unanimità. Il Comitato Beni Comuni del territorio
cremonese non può che essere felicissimo che un’altra importante e popolata
realtà territoriale lombarda imbocchi con chiarezza la strada della totale
pubblicizzazione del servizio idrico. Si tratta di un orientamento che ormai a
macchia d’olio si va diffondendo sull’intero territorio italiano, senza
distinzioni di colore politico.
Per il territorio cremonese (vale a dire non solo per la città di Cremona ma
per tutti i comuni della provincia) la questione verrà formalmente decisa tra
pochissimi giorni, il 20 giugno, alla riunione dell’ATO, l’organo
istituzionalmente preposto a deliberare in merito. L’orientamento del presidente
Biondi a proporre e difendere con fermezza in tale occasione il modello di
gestione totalmente pubblico (cosiddetto “in-house”) può indurre i cittadini
della provincia cremonese all’ottimismo, ma occorre mantenere una vigilissima
cautela, perché le forze che ancora sperano di spuntarla sul campo della
privatizzazione non demorderanno né il 20 giugno né soprattutto nei giorni
successivi, quando si tratterà di realizzare in pratica la soluzione in-house.
Soluzione che evidentemente (a meno di non voler farsi beffe delle normative
nazionali e non) dovrà prevedere lo scorporo del ciclo idrico dalla partita di
Linea Group, società destinata chiaramente ad operare sul mercato e su un ambito
territoriale più ampio di quello di “casa nostra”.
La gestione in-house, interamente pubblica e strettamente locale, è l’unica
che può garantire un buon servizio, la salvaguardia dei diritti dei lavoratori
del settore e della tradizione e professionalità delle aziende esistenti, la
qualità dell’acqua erogata, un livello tariffario che le famiglie possano
sostenere, soprattutto la salvaguardia dell’acqua come diritto di tutti (“bene
comune”). In difesa di questi concetti di fondo, dei diritti di tutti i
cremonesi, il Comitato Beni Comuni sarà presente domenica pomeriggio a Cremona
per, ancora una volta, cercare di informare i cittadini su quello che stanno
rischiando, invitare tutti a presenziare (purtroppo senza diritto di intervento)
alla assemblea decisiva dell’ATO, che si terrà martedì 20 giugno all’I.T.I.S. di
Cremona — Via Seminario 19 — dalle ore 17.00 in avanti. Il Comitato ci sarà
senz’altro per far sentire (con la pacata fermezza che lo contraddistingue) il
peso di una voce probabilmente non convenzionale, una voce però che riunisce
tante, innumerevoli voci di cittadini italiani. Confidiamo che in tale occasione
la nostra presenza sia ravvivata anche dai colori delle associazioni
(ambientali, sindacali, culturali) del territorio cremonese che hanno a cuore il
bene comune acqua.
per il Comitato Beni Comuni - campagna Giulemanidallacqua
Giampiero Carotti
 
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