Singolare e paradossale la riapertura del dibattito di questi giorni su
abolizione o meno dell’ICI sulla prima casa, ricordiamo tutti la sparata dell’ex
Presidente del Consiglio Berlusconi nelle ultime ore della scorsa campagna
elettorale.
Sono anni ormai che si discute di questo problema che è molto sentito per la
stragrande maggioranza delle famiglie italiane, proprietarie della casa per più
dell’80%. Per questo motivato interesse di milioni di famiglie italiane rischia
di diventare provocatoria e demagocica allo stesso tempo, la proposta di
abolizione dell’ICI sulla prima casa.
Noi siamo completamente favorevoli alla abolizione dell’ICI sulla prima casa,
se attuata con leggerezza però rischia non solo di mettere in ginocchio i Comuni
ma anche di introdurre un ulteriore elemento di vera ingiustizia nel trattamento
fiscale dei cittadini italiani.
Bene fa Prodi a soprassedere e pretendere che prima si risolva l’eterna
questione di chi deve gestire il Catasto, sono i Comuni che possono farlo in
modo oggettivo e concreto; gli immobili non possono essere nascosti o esportati
ma rimangono in bella vista ad eterna dimostrazione della capacità di reddito e
di ricchezza (tutto lecito si intende) di ognuno di noi.
E’ ora che questo Governo, dopo quasi dieci anni di bugie con provocatorie e
trasversali promesse elettorali, prenda una decisione definitiva e che i Catasti
siano trasferiti ai Comuni vincendo qualsiasi retriva e corporativa resistenza.
Milioni son gli immobili sui quali viene elusa o falsata la tassazione e con
essa la dignità dei cittadini più onesti ma anche dello Stato medesimo che
dovrebbe essere garante della equità del trattamento di ogni proprio cittadino
di fronte al fisco.
Angelo Ongari
Partito dei Comunisti Italiani - Cremona