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15 Settembre, 2002
Chiusa la prima edizione di Cremona in Poesia
Una bella iniziativa, un successo da capire - Ci aiutano due testi pubblicati dal nostro sito durante la rassegna.

INTERVENTO DEL SINDACO GIAN CARLO CORADA IN OCCASIONE DELL'INAUGURAZIONE DELLA MOSTRA SU LUIGI PASOTELLI, CHE APRE IL FESTIVAL "CREMONA IN POESIA" - GIOVEDI' 24 MAGGIO 2007

E' molto significativo che Cremona in Poesia - questo nuovo e ricco appuntamento cremonese con la poesia, l'arte e la musica che sarà concentrato da oggi a domenica sera - si inauguri con l'apertura di questa mostra dedicata a Luigi Pasotelli.

E' significativo perché si riescono a leggere, in filigrana, prospettive e messaggi davvero interessanti.

Non é irrilevante infatti richiamare la specificità della ricerca, dell'innovazione, del coraggio di rischiare nuovi linguaggi che sta dentro la ricca esperienza di Luigi Pasotelli. E dunque non é azzardato leggerci un messaggio rivolto oggi alla nostra comunità. Quello di non spaventarsi rispetto al nuovo, di non limitarsi a rimirare le proprie radici (cosa importante in sé, ovviamente). Ma, appunto, un messaggio di speranza verso il futuro, di capacità di innestare il nuovo, l'innovazione, sulla tradizione e sulle radici.

Eppoi, in questa proposta, possiamo leggere anche una certa contestazione di quell'adagio - "nemo propheta in patria" - che induce spesso amarezza e malinconia. Perché anche Luigi Pasotelli dovette in qualche modo inchinarsi a quel destino. Eppure oggi egli torna nella sua città, e con tutti i crismi dell'ufficialità ed il plauso che gli é dovuto.

E torna per merito di questi giovani cremonesi che, sembrano dire, "Eccoci qui, pronti a sfidare anche noi quel detto. Pronti a provarci a fare .... i profeti in patria".

E da ultimo possiamo leggere anche un messaggio ancora più diretto alla città provenire da questa mostra ma, più in generale, da questa bella e complessa iniziativa "Cremona in Poesia".

Un messaggio rivolto proprio alla città ed ai suoi cittadini.

Prendo in prestito una frase ormai divenuta molto famosa di Jhon Kennedy, quando disse "Non chiedetevi cosa il vostro Paese possa fare per voi, ma chiedetevi cosa voi potete fare per il vostro Paese".

Ebbene, questi giovani cremonesi amanti dell'arte e della poesia, credo abbiano praticato quell'invito.

Hanno avuto un'idea, hanno confezionato un progetto, ne hanno valutati i costi, hanno recuperato la gran parte delle risorse e l'hanno messo in piedi, realizzato. Chiedendo, certo, un appoggio alla struttura pubblica, agli enti locali. Ma limitandosi a richiedere essenzialmente servizi e disponibilità. Cosa che noi - amministratori pubblici cremonesi - abbiamo fatto volentieri e con attenzione.

Ecco dunque l'ultima lettura che voglio trarre da questo bella esperienza.

Quella di una vera sinergia tra pubbico e privato. Quella di un rilancio del protagonismo della società cremonese. E, se posso citarlo, quello della positiva messa in pratica del principio della sussidiarietà. Quella di un invito, appunto, al mondo del privato cremonese a rendersi partecipe, protagonista, propugnatore della crescita culturale, civile, sociale della nostra comunità. Nel campo dei progetti culturali ed artistici come questo festival "Cremona in poesia", così come nelle tante altre situazioni nelle quali un più vasto e profondo intervento di energie provenienti dal mondo del privato cremonese potrebbe felicemente sposarsi con la disponibilità e la progettualità della nostra pubblica amministrazione.

Complimenti dunque all'Associazione "Era di maggio" per questa mostra e per questo importante festival.

Auguro che queste giornate siano aiutate dal tempo e dalla presenza di un pubblico numeroso ed attento.

Spero che questa possa essere ricordata come la prima di una ricca ed articolata serie di impegni e di interventi.

Rivolgo a tutti voi un plauso e mi complimento di nuovo per quanto avete saputo fare.

*****

Recensione della serata con Vinicio Capossela

Erano in tanti, tantissimi. Emozionati, attenti, curiosi e, soprattutto, sereni. Sorridenti.

I giovani di Cremona (ma non solo) hanno atteso Vinicio, come lo chiamano loro, con lo spirito di chi attende un amico.

Una buona parte di loro seguirà - durante la seconda parte della serata - ritmando, cantando, o facendo i cori. Sono coloro che lo conoscono meglio, che sanno a memoria le sue canzoni, che percepiscono anche la minima variazione, sottolineandola con sguardi e gesti di approvazione. Certo, Vinicio in questo é grande.

Ma ieri sera Capossela ha riservato un vero e proprio omaggio alla nostra città, ed al suo primo festival della poesia.

Ha sposato la performance con il tema, ed ha deciso di "svelare l'arcano", di entrare nel profondo, di raccontare da dove provengono le sue musiche, le sue scelte, i suoi testi, le sue emozioni.

Non era facile, non é stato facile.

La piazza é grande ed é gremita, in sé dispersiva, brulicante, bisbigliante.

Deve essere stata dura per Vinicio, tenere alta la propria tensione, senza la compagnia rassicurante dei suoni e della musica.

Solo, e soltanto con davanti i testi, le sue "fonti" - iniziando dalla fonte delle fonti, la Bibbia.

Eppure, pur nelle difficoltà obiettive, il pubblico "c'era", non si disperdeva, non si lasciava andare.

Percorreva con lui viottoli contorti, viuzze sghembe, fino a raggiungere viali alberati ed ariosi. Faceva forse fatica a capire "il tutto" - difficile di per sé e particolarmente "colto" e "profondo".

Ma la poesia, quando c'é, e se tu sei disponibile, viene, ti prende per mano, ti accompagna.

E da quei viali, vialetti, strettoie tutti insieme "siamo" sfociati nel grande, accogliente, rassicurante parco verde della musica, delle canzoni, delle sonorità che Capossela ha proposto nella seconda parte dello spettacolo.

Testi sempre alti, mai banali. Accompagnati da sonorità emozionanti e generose.

Una serata che Cremona faticherà a dimenticare.

E che ha svelato a sé stessa una città sorprendente, fatta di giovani "belli", sereni, assetati di emozioni, di poesia, di cultura.

Sono la parte "segreta" della nostra città che va emergendo, che chiede attenzione, che - con un sorriso, serenità e ironia - sembra dire alla Cremona nota e più abituata a sé: eccoci, siamo qui, siamo noi i tuoi nuovi talenti.

Vinicio ha deciso di offrire uno spazio ad uno di loro. Dopo averne apprezzato la produzione.

E' così che Michele Fogliazza - accompagnato al pianoforte dall'ottimo Davide Carotti (entrambi giovani e cremonesi) - ha potuto aprire la serata proponendo alcune sue liriche originali, raccolte in "Diurno", la sua opera prima.

Presentato, da par suo, da un altro talento locale, Andrea Marchesi di Radio Dee Jay

Una buona performance, accolta con attenzione ed inaspettata euforia da parte del numeroso pubblico.

Insomma, Vinicio Capossela ci ha proprio fatto un bel regalo: due ore e mezza di spettacolo eccellente in una serata sorprendente, che propone la cifra di una rassegna davvero inaspettata, che si va gradatamente ma prepotentemente disvelando tra i numerosi ed interessanti appuntamenti di questo bel festival chiamato "Cremona in Poesia".

 


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