15 Settembre, 2002
Natale 2007: di tutto di più. Appunti in libertà di una società schizzata! di Gian Carlo Storti
Buon Natale a tutti gli uomini di buona volontà.
Natale 2007: di tutto di più. Appunti in
libertà di una società schizzata!
Buon Natale a tutti gli uomini di buona volontà.
Un vecchio e saggio adagio in voga negli
anni ’70, anni della guerra fredda, anni
del disgelo fra ovest ed est, anni in cui
la società non era una “ indistinta poltiglia”
ma dove la “ lotta di classe” e le contestazioni
studentesche erano in prima pagina.
Afferma lo scrittore Pino Cacucci (1) :“
La grande fregatura del non avere un futuro,
è credere che il passato sia sempre meglio
del presente” .
Quindi niente nostalgie. Cerchiamo quindi
di capire come va il mondo oggi.
Daniele Luttazzi si è incazzato.
"È una situazione grottesca". Cancellano
il Decameron senza motivo, Giuliano Ferrara
non ha subìto insulti e difatti non protesta,
con la censura La 7 ha un danno di immagine e di sabato si priva
del 4 per cento dell'ascolto e di due milioni
e mezzo di contatti". Daniele Luttazzi
non riesce a darsi pace. Via mail l'azienda
gli ha comunicato la risoluzione del rapporto.
Secondo Luttazzi il Giuliano Ferrara non
è intervento dopo il suo scherno. Il comico
ritiene plausibile che il suo licenziamento
derivi dall’annunciata critica all'enciclica
del Papa.
Insomma una censura attuata con vecchio stile
e non normale ritualità. Una volta si usava
una lettera, oggi è stata usata un'e-mail.
L’ira di Veltroni.
I piccoli partiti si arrabbiano con Veltroni
e lui irato dice “ E’ prevedibile che abbiano
minacciato di rivalersi sul governo”. Questa
volta si sono arrabbiati tutti. Dal solito
Mastella, il quale per rendere credibile
la sua minaccia ha platealmente disertato
il Consiglio dei Ministri ma pure Diliberto
(«Evidentemente il Pd ha deciso di far cadere
Prodi.»), Boselli («E’ un imbroglio che avvicina
la crisi»), i Verdi, la Sinistra democratica.
Veltroni ha replicato con durezza. Attenti,
è il senso, che l’alternativa è andare al
referendum, e per voi sarebbe ben peggio.
Dice il sindaco di Roma: «Ho sentito cose
sguaiate. Inciuci ,leggi truffa... C’è chi
parla e chi porta la croce. Ma a nessuno
è consentito di dire “o così o niente”».
Evvai , alé il confronto , o meglio lo scontro,
prosegue. Vedremo come andrà a finire.
Urla e schiamazzi in Parlamento europeo.
Nel giorno in cui i leader di Commissione,
Parlamento e Consiglio europeo hanno adottato
la Carta dei diritti fondamentali dell'Ue,
in aula regnava la confusione. Alcuni eurodeputati
della Sinistra unitaria (Gue) ed euroscettici
(soprattutto polacchi e britannici) hanno
interrotto la cerimonia solenne gridando
"referendum, referendum" e srotolando
striscioni che recitavano lo stesso slogan.
Nonostante l'episodio, che per qualche minuto
ha impedito ai tre leader di prendere la
parola, Josè Manuel Barroso, Hans Goet Poettering
e Josè Socrates hanno firmato la Carta, "riplocamando"
lo storico documento. La carta dei diritti fondamentali ribadisce,
in un unico, testo l'insieme dei diritti
civili, politici, economici e sociali dei
cittadini europei e di tutti coloro che vivono
nel territorio dell'Ue.
Ma dove si vuole arrivare?
La Russia contro l’indipendenza del Kossovo.
La Russia chiederà all’Onu di intervenire
per annullare un’eventuale dichiarazione
unilaterale di indipendenza del Kosovo. Lo
ha detto il mediatore russo Aleksandr Bocan-Harcenko,
dopo che il ministro degli Esteri Serghei
Lavrov aveva liquidato l’ipotesi dell’indipendenza
kosovara dalla Serbia come «una violazione
del diritto internazionale».
«Chiederemo una riunione del Consiglio di
Sicurezza - ha detto il diplomatico di Mosca,
tradizionale protettrice degli interessi
serbi - perché si tratterebbe di una violazione
di una sua risoluzione». Il riferimento è
alla 1244 del giugno del 1999, che prevede
tra l’altro l’istituzione di un’amministrazione
provvisoria per il Kosovo e subordina comunque
qualsiasi modifica allo status della regione
a un previo assenso del Consiglio di Sicurezza.
Insomma chi prepara la guerra?
Morti bianche : arrivano 300 nuovi ispettori.
La Finanziaria 2008 prevederà l'assunzione,
a partire da gennaio, di 300 nuovi ispettori
del lavoro. E' questa una delle misure con
cui il governo intende procedere a un inasprimento
delle sanzioni e dei controlli per reprimere
le violazioni della normativa sulla sicurezza
del lavoro. Lo si apprende dal comunicato
diffuso da Palazzo Chigi "Il ministro
Damiano - si legge nel comunicato di Palazzo
Chigi - ha riferito sullo stato di avanzata
elaborazione della normativa delegata, prevista
dalla legge 123 dell'agosto scorso, che comporterà
un inasprimento delle sanzioni e controlli
più rigorosi per reprimere le violazioni
della normativa sulla sicurezza delle condizioni
del lavoro. A tale finalità corrisponde anche
la previsione nella legge finanziaria 2008
del reclutamento di ulteriori 300 nuovi ispettori
del lavoro.
Vabbè che non è mai troppo tardi! Però!
Conclusioni provvisorie.
Non perdere la calma e riflettere. Non è
detto che il futuro sia come il presente.
storti@welfareitalia.it
(1) scrittore di Bologna - autore fra l’altro
di Puerto Secondino da cui è stato tratto
l’omonimo film.
 
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