15 Settembre, 2002
A 40 anni dalla Strage di Piazza Fontana di Gian Carlo Storti
La chiamammo Strage di Stato: chi erano Valpreda, Pinelli e Calabresi.
A 40 anni dalla Strage di Piazza Fontana
di Gian Carlo Storti
La chiamammo Strage di Stato: chi erano Valpreda,
Pinelli e Calabresi.
Con quelle bombe iniziò la strategia della
tensione. A 40 anni dalla strage di Piazza
Fontana, il primo pensiero va alle vittime
innocenti, alle quali non e' ancora stata
resa giustizia. E' indispensabile, rappresenta
un dovere anche morale, fare interamente
luce su un episodio della nostra storia.
Con quella bomba iniziò la stagione che fu
chiamata strategia della tensione: il sangue
di cittadini venne freddamente sparso nel
tentativo di arginare il processo di crescita
democratica dell'Italia.
“ E' quindi ancora importante che il popolo
italiano abbia consegnata la verita' su quella
strage e che vi sia una memoria storica condivisa.
Nessun popolo costruisce un futuro positivo
se, al di la' di legittime differenze politiche,
non ha a suo riferimento valori condivisi
ed una comune memoria della propria storia"
( dichiarazione di Chiti Vannino del PD).
Breve ricordo personale.
Quella mattina del 13 dicembre 1969 all’entrata
della scuola Itis di Cremona eravamo tutti
sconcertati. La notizie delle bombe del giorno
prima ci avevano scioccato. Non potevamo
credere , come alcuni giornali e la stessa
televisione avevano annunciato, che la responsabilità
di quelle bombe e stragi fosse da attribuire
alla sinistra o meglio agli ambienti anarchici.
Forse fu lo stesso Corriere della Sera e/o
la Notte di Milano a pubblicare la foto di
Valpreda. Eravamo sgomenti. No i nostri ideali
non potevano passare dalle stragi e dalle
bombe.
La mattina in classe si apri una fortissima
discussione con un professore,dichiaratamente
fascista, che accusava la sinistra di quella
strage. Rispondemmo con i nostri soli argomenti
della logica e della passione politica. Non
avevamo elementi ma solo convinti che l’affermazione
dei nostri ideali non poteva passare dalle
bombe, dalle stragi, ma dalla partecipazione
popolare alla riscossa democratica.
Il dibattito prosegui dopo la “ caduta” dell’anarchico
Giuseppe Pinelli dalla finestra della questura
durante le indagini condotte dal Commissario
Calabresi.
Nacque così l’idea politica della “ Strage
di Stato”. La sinistra, il PCI , rifiutarono
l’accusa di essere carnefici . Furono prese
le distanze da quelle stragi e da quelle
bombe e “politicamente” si indicò la matrice
fascista con il sostegno degli apparati deviati
dello Stato.
A distanza di anni quella tesi è stata più
volte dimostrata anche se gli autori materiali
non hanno pagato.
A distanza di anni si è avuta conferma che
la morte di Pinelli non era direttamente
collegabile al commissario Calabresi ( che
non era presente nella stanza), però la moglie
dello stesso Pinelli attende ancora di conoscere
, come lei stessa afferma, la verità.
A distanza di anni i mandanti e gli assassini
del Commissario Calabresi sono stati scoperti
e condannati. Ma Adriano Sofri si è sempre
dichiarato innocente.
A distanza di anni le vedove Calabresi e
Pinelli si sono incontrate nel segno del
perdono e della concordia.
A distanza di anni Mario Calabresi , figlio
del Commissario , è direttore del giornale
la Stampa ed il figlio di Sofri giornalista
televisivo.
Ma a distanza di anni siamo d’accordo con
il Presidente Napolitano che “ molti punti
oscuri di quegli anni sono ancora da chiarire”.
A distanza di anni abbiamo ancora fiducia
che la forza delle nostre idee ci permetterà
di superare anche le attuali difficoltà.
Gian Caro Storti
storti@welfareitalia.it
cr 12 dicembre 2009
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La strage di Piazza Fontana a Milano il 12
dicembre 1969.
La strage di Piazza Fontana fu conseguenza
di un grave attentato terroristico avvenuto
il 12 dicembre 1969 nel centro di Milano,
quando, alle 16:37 una bomba esplose nella
sede della Banca Nazionale dell'Agricoltura
in piazza Fontana, provocando la morte di
diciassette persone ed il ferimento di altre
ottantotto. Per la sua gravità e rilevanza
politica, tale strage ha assunto un rilievo
storico primario venendo convenzionalmente
indicata quale primo atto della Strategia
della Tensione.
Una seconda bomba fu rinvenuta inesplosa
nella sede milanese della Banca Commerciale
Italiana, in piazza della Scala, furono fatti
i rilievi previsti, e successivamente fu
fatta brillare distruggendo in tal modo elementi
probatori di possibile importanza per risalire
all'origine dell'esplosivo e a chi avesse
preparato gli ordigni. Una terza bomba esplose
a Roma alle 16:55 dello stesso giorno nel
passaggio sotterraneo che collegava l'entrata
di via Veneto con quella di via di San Basilio
della Banca Nazionale del Lavoro, facendo
tredici feriti. Altre due bombe esplosero
a Roma tra le 17:20 e le 17:30, una davanti
all'Altare della Patria e l'altra all'ingresso
del museo del Risorgimento, in piazza Venezia,
facendo quattro feriti.
Si contarono dunque cinque attentati terroristici
nel pomeriggio dello stesso giorno, concentrati,
tra il primo e l'ultimo, in un lasso di tempo
di soli 53 minuti, a colpire contemporaneamente
le due maggiori città d'Italia, Roma e Milano.
Pietro Valpreda. Note Biografiche
(Milano, 29 agosto 1932 – 6 luglio 2002)
è stato un danzatore, anarchico e scrittore
italiano.
Nel 1969 si trasferì a Roma dove frequentava
il circolo Bakunin e dove poi fondò con alcuni
amici il Circolo anarchico 22 Marzo. Nei
giorni successivi alla Strage di Piazza Fontana
fu ingiustamente additato come colpevole
per mezzo della testimonianza del tassista
Cornelio Rolandi, che dichiarò di averlo
"visto" in piazza in un primo tempo
con una valigetta e in un secondo tempo senza.
Furono arrestati ingiustamente anche altri
cinque aderenti al Circolo anarchico 22 marzo.
Valpreda ed i suoi compagni vennero liberati
nel 1972 per decorrenza dei termini di carcerazione,
in forza di una nuova legge.
Nel 1979 la Corte d'Assise di Catanzaro assolse
Valpreda e gli altri imputati anarchici dall'accusa
di strage, peraltro con la formula dell'insufficienza
di prove. I successivi gradi di giudizio
non mutarono la decisione in formula più
favorevole.
Con Piero Colaprico scrisse i primi tre libri
aventi come protagonista il maresciallo Binda:
Quattro gocce di acqua piovana, La nevicata
dell'85 e La primavera dei maimorti.
Valpreda morì all'età di 69 anni dopo l'aggravarsi
della malattia che lo aveva colpito da parecchio
tempo. I funerali si svolsero a Milano al
Circolo anarchico Ponte della Ghisolfa.
Giuseppe Pinelli. Note biografiche
Giuseppe Pinelli (Milano, 21 ottobre 1928
– Milano, 15 dicembre 1969) è stato un anarchico
e ferroviere italiano, animatore del circolo
anarchico Ponte della Ghisolfa e durante
la Resistenza, vista la sua allora giovane
età, staffetta nelle Brigate Bruzzi Malatesta.
Nel mese di novembre del 1966 già militante
anarchico, diede appoggio a Gennaro De Miranda,
Umberto Tiboni, Gunilla Hunger, Tella e altri
ragazzi del giro dei cosiddetti capelloni
per stampare le prime copie della rivista
Mondo Beat nella sezione anarchica "Sacco
e Vanzetti" di via Murilio.
Morì il 15 dicembre 1969 precipitando da
una finestra della questura di Milano, dove
era trattenuto per accertamenti in seguito
alla esplosione di una bomba a piazza Fontana,
evento noto come Strage di Piazza Fontana.
Le circostanze della sua morte, ufficialmente
attribuita ad un malore, hanno destato sospetto
a causa di alcune circostanze legate ai momenti
del tutto eccezionali vissuti nel capoluogo
lombardo a seguito della strage di piazza
Fontana del 12 dicembre 1969.
Una parte dell'opinione pubblica ha avanzato
il sospetto che Pinelli sia stato assassinato
e che le indagini siano state condotte con
metodi poco ortodossi ed in modo non imparziale.
Tuttavia, l'inchiesta conclusa nel 1975 dal
giudice istruttore Gerardo D'Ambrosio ha
escluso l'ipotesi dell'omicidio, giudicandola
assolutamente inconsistente.
Il caso ha suscitato una polemica politica
intrisa di vibrante animosità, tanto da parte
di coloro che sostengono la tesi dell'omicidio,
quanto da parte delle autorità, ed è peraltro
assai arduo isolare la polemica riguardante
questo caso da quelle relative, fra l'altro,
alla strage di piazza Fontana, al Terrorismo,
alla cosiddetta Teoria della strategia della
tensione, al cosiddetto stragismo di stato,
alla repressione dei circoli anarchici italiani
ed all'assassinio del commissario Calabresi.
Luigi Calabresi .Note biografiche
Luigi Calabresi (Roma, 14 novembre 1937 –
Milano, 17 maggio 1972) è stato un poliziotto
italiano con la qualifica di commissario,
medaglia d'oro al Merito Civile alla memoria.
Era vice-responsabile della squadra politica
della questura di Milano quando cadde vittima
del terrorismo. Solo dopo molti anni si giunse
ad individuare, nelle condanne definitive,
gli esecutori e i mandanti dell'omicidio:
Ovidio Bompressi, Leonardo Marino, Giorgio
Pietrostefani e Adriano Sofri, esponenti
di Lotta continua. Adriano Sofri si è sempre
dichiarato innocente.
Di famiglia romana medio-borghese, padre
commerciante in oli e vini, frequentò il
liceo classico Leone Magno e si laureò nel
1964 in giurisprudenza con una tesi sulla
mafia siciliana. Laureato, alla carriera
forense preferisce quella nella polizia,
spiegando agli amici che non "sente
la vocazione del magistrato né dell’avvocato".
L'anno seguente, nel 1965, vince il concorso
per vice commissario di pubblica sicurezza
e quindi frequenta il corso di specializzazione
della scuola di polizia, per prendere poi
servizio a Milano. Saltuariamente scrive
per il quotidiano socialdemocratico "Giustizia"
e nel 1968, con uno pseudonimo sul quotidiano
romano "Momento Sera".
A Milano viene inserito nell'ufficio politico
della questura e incaricato di sorvegliare
e indagare gli ambienti della sinistra extraparlamentare,
che iniziava allora a prendere consistenza:
tra questi, indaga in particolare i gruppi
maoisti e quelli anarchici con cui instaura
una buona dialettica. Gli ambienti anarchici
erano sospettati, a seguito di comunicazioni
del controspionaggio USA, di essere i fornitori
di esplosivi usati in Grecia per una serie
di attentati che avvenivano a quel tempo
in quel paese. Si tratta dell'area politica
entro cui svolgerà le sue indagini nel corso
della sua breve carriera. Nel 1967 ottiene,
su richiesta degli anarchici, dalla questura
di Como il permesso per un campeggio anarchico
a Colico, e durante questi contatti conosce
Giuseppe Pinelli, a cui nel Natale 1968 regalerà,
assieme al suo superiore Antonio Allegra,
il libro ”Mille milioni di uomini” di Enrico
Emanuelli, il dono fu ricambiato l'agosto
successivo con l’Antologia di Spoon River
di Edgar Lee Masters il libro preferito di
Pinelli, come racconta il figlio Mario attualmente
direttore de "La Stampa" di Torino.
Nella notte del 16 novembre 1967 guida le
forze della polizia nello sgombero dell'Università
cattolica, occupata da poche ore dagli studenti
guidati da Mario Capanna: questa occupazione
fu il primo atto di lotta studentesca che
iniziò la stagione della contestazione nota
come il Sessantotto a Milano.
Nel 1968 diventa commissario capo e si trova
anche a dirigere le cariche dei reparti della
polizia durante gli scontri per il mantenimento
dell'ordine pubblico nel corso di manifestazioni
di protesta per le vie milanesi, la sua carriera
proseguirà fino alla carica di vicedirettore
dell'Ufficio politico della Questura di Milano
Il 25 aprile 1969 viene incaricato delle
indagini relative agli attentati con bombe
avvenuti nel padiglione della Fiat alla Fiera
Campionaria e alla Stazione Centrale, si
tratta della prima indagine che lo espone
alla stampa ed alla conoscenza della pubblica
opinione. Calabresi svolge le indagini entro
l'area anarchica e quindici persone della
sinistra extraparlamentare vengono fermate
ed arrestate. Costoro saranno incarcerate
per sette mesi, finendo quindi per essere
scarcerate causa "mancanza di indizi"
e la loro protesta per il trattamento ricevuto
arriverà fino al tribunale per i diritti
dell'uomo all'Aia.
Il 21 novembre 1969, ai funerali dell'agente
Antonio Annarumma deve intervenire in difesa
di Mario Capanna, sottraendolo ad un tentativo
di pestaggio da parte di agenti incolleriti
dalla presenza dell'esponente delle sinistra
extraparlamentare alle esequie funebri.
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Per saperne di più sulla “ Strage di Piazza
Fontana” clicca qui:
http://www.reti-invisibili.net/piazzafontana
Oppure qui:
http://www.archivio900.it/it/documenti/doc.aspx?id=30
 
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