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 Il Punto

15 Settembre, 2002
No alla sicurezza fai da te. No alle ronde di Gian Carlo Storti
Il problema della sicurezza percepita è straordinariamente importante.

No alla sicurezza fai da te. No alle ronde di Gian Carlo Storti
Il problema della sicurezza percepita è straordinariamente importante.

I dati ufficiali evidenziano una tendenziale diminuzione dei reati alla persona. I cittadini però non percepiscono la realtà come tale e tendono a vivere questa situazione come peggiorativa.

Il fenomeno dell’immigrazione clandestina o no tende ad aumentare le paure dei cittadini. Reati come gli stupri, come  i borseggi, come i furti negli appartamenti o negli esercizi commerciali diventano ancor più  gravi in quanto, nell’immaginario collettivo, sono perpetrati da immigrati e/o extracomunitari irregolari.

Certamente il problema della  sicurezza, della tranquillità è un problema che lo Stato, con la “ S” maiuscola deve affrontare.  .

Purtroppo, come da più parti denunciato, invece lo Stato  ha diminuito le risorse per le forze dell’ordine , codificato il reato di clandestinità ed instituito le “ ronde”.

Su queste tematiche ha prevalso l’orientamento della Lega Lombarda interpretando in modo sbagliato un disagio sociale diffuso.

Insomma si è messo in piedi un sistema di sicurezza “ fai da te” fortemente criticato  dai sindacati di polizia, da associazioni cattoliche, dalle forze politiche di opposizione.

 

Riporto alcune prese di posizione.

 

Silp-Cgil.

Per Claudio Giardullo, segretario del sindacato di polizia Silp-Cgil "cresce la pericolosa confusione provocata dalla legge “sicurezza”  sull'introduzione delle ronde. Già a normativa vigente - ricorda Giardullo - non è consentito l'uso di uniformi senza l'autorizzazione del ministero dell'Interno e le cosiddette ronde nere presentano uniformi che evocano richiami politici e torce di dimensioni significative".

 

Associazione nazionale funzionari di polizia.

"Non siamo affatto d'accordo, con il sottosegretario all'Interno, Alfredo Mantovano, secondo cui iniziative come le ronde nere saranno impossibili “.Ad affermarlo è il segretario dell'Associazione nazionale funzionari di polizia, Enzo Marco Letizia. "Il regolamento sulle ronde - spiega Letizia - disciplinerà l'iscrizione e i requisiti delle associazioni che potranno iscriversi nel registro prefettizio, che i sindaci utilizzeranno per il controllo del territorio. Se il decreto attuativo non conterrà anche il potere di sciogliere le associazioni e sanzionare chi abusivamente fa la ronda, nessuno potrà impedire le ronde fai-da-te e assisteremo a un proliferare dello spontaneismo nella vigilanza del territorio".

 

Confederazione sindacale autonoma di polizia.

"Stanno stordendo i cittadini (o pensano di farlo) con effetti speciali. Tra breve le ronde verranno legalizzate con l'iscrizione al registro prefettizio, soldi pubblici malspesi. Siamo scettici sul decreto e le sue norme». Lo hanno detto i segretari provinciali del Consap, Confederazione sindacale autonoma di polizia, Giulio Incoronato e Francesco Paolo Russo. "Speriamo - hanno proseguito - che i nostri politici che trascurano l'ordinaria gestione del sistema sicurezza: poche risorse, meno uomini, insufficiente coordinamento tra le forze di polizia, che è la strada da percorrere per migliorare la sicurezza, tornino sui loro passi e impediscano le ronde 'fai da te, gialle, nere, rosse che siano. La sicurezza - conclude la Consap - non deve essere strumentalizzata, deve essere un preciso compito solo delle forze di polizia".

 

 

Dichiarazione di ONORATO (UDC): No alle ronde. Alemanno prenda le distanze dal Governo.

Il sindaco Alemanno ha dichiarato di voler fare di Roma il laboratorio di applicazione delle norme contenute nella recente legge approvata dal  parlamento sulla sicurezza. Mi auguro che questo trionfalismo non coincida con l'apparizione in citta' delle ronde e che il sindaco prenda le distanze dal governo su questo punto. Roma ha tanti problemi dal punto di vista della sicurezza, nessuno dei quali risolvibile attraverso il pattugliamento del territorio da parte di privati cittadini. Ho presentato in merito una mozione all'ordine del giorno dell'odierno consiglio comunale". Lo dichiara Alessandro Onorato, capogruppo Udc in Campidoglio.

 

Caserta, Raimondo (Ugl): No alle ronde per contrastare la microcriminalità       

Approvato il decreto sicurezza e la Ugl polizia ribadisce “no” alle Ronde per contrastare la microcriminalità.  Sulla questione ‘Ronde’ continua la critica del sindacato di polizia ‘UGL Polizia’ di Caserta che non condivide il progetto del governo. “Continuiamo a ribadire le nostre perplessità sulle ronde, sulle quali abbiamo sempre espresso la nostra contrarietà” - Questo il commento di Giuseppe Raimondi segretario  regionale dell’UGL Polizia che spiega : “ la scelta di introdurre le ronde come eventuale deterrente alla microcriminalità non fa che complicare il lavoro delle forze dell’ordine.

 

Partito Democratico.

Secondo il segretario del Pd, Dario Franceschini, «questa legge ha per titolo la sicurezza ma in realtà accresce l’insicurezza: nessuna risorsa in più è destinata alle forze di polizia mentre passano provvedimenti sbagliati, inutili e dannosi».

 

Italia dei Valori.

L’Idv è assolutamente contraria a questa legge dell’insicurezza», ha infine sottolineato il il capogruppo dei dipietristi al Senato, Felice Belisario, «perchè si tratta di un provvedimento che paralizzerà la giustizia, toglierà i fondi alle forze dell’ordine e legalizzerà le ronde».

 

Unione Europea.

Il pacchetto sicurezza sarà un ’osservato speciale  anche dall’Unione Europea. La Commissione, ha fatto sapere il commissario Ue alla Giustizia, Jacques Barrot, continuerà infatti a vigilare sull’operato del governo italiano, assicurandosi che le norme sulla sicurezza e l’immigrazione rispettino le normative comunitarie sulla libera circolazione dei cittadini Ue.

 

Una legge, approvata dal parlamento con il voto del PdL e della Lega che delinea un panorama complesso.

Già ci sono stati fenomeni di “ ronde nere” , fortemente contestate ma che, a parere dei più, non sono contrastate in sede locale.

 

L’auspicio è ne che di questi problemi se ne discuta con calma  avendo sempre   come punto di riferimento la tranquillità delle nostre comunità cremonesi e che le due nuove giunte, quella della Provincia e del Comune di Cremona non procedano a scelte laceranti

 

Gian Carlo Storti

storti@welfareitalia.it

 

 

 

 


       



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