News e informazioni da Cremona e dalla Lombardia
Home page Scrivi  
 
  Benvenuto nel circuito WELFARE NETWORK
Europa, notizie e attualità sul welfare News di politica e attualità dall'Italia News dalla Lombardia Notizie sul Welfare, Diritti e Sociale
 
Chi siamo Forum Fotogallery Link Contatti Collabora con noi

... Welfare canali
Agenda
Angolo del dialetto
Arte
Associazioni
Attualità
Buone Notizie
Comune di Cremona
Costume
Cronaca
Cultura
Dai Partiti
Dal Mondo
Economia
Eventi
Giovani
In Breve
Lavoro
Lettere a Welfare
Mediateca
News dai partiti
Petizioni attive
Politica
Provincia di Cremona
Racconti
Società
Storia Cremonese
Ultimissime
Varie
Volontariato
ARCHIVIO WELFARE
 ... In Breve
... e inoltre
Banca della Solidarietà
I sondaggi
Fotogallery
Banner kit






















 Il Punto

15 Settembre, 2002
Il 9 maggio 1950 nasce l’Europa unita ( di Gian Carlo Storti)
Questa data viene scelta per celebrare ogni anno la «Giornata dell’Unione europea».

Il 9 maggio 1950 nasce l’Europa unita ( di Gian Carlo Storti)
Questa data viene scelta per celebrare ogni anno la «Giornata dell’Unione europea».
Le grandi tappe storiche
L’Unione europea è il frutto del lavoro di quanti, uomini e donne, si adoperano concretamente per la costruzione di un’Europa unita. Non esiste al mondo altra organizzazione in cui un gruppo di paesi esercitino a tal punto, tutti insieme, la sovranità in settori d’importanza cruciale per i cittadini. L’UE ha creato la moneta unica e un mercato unico dinamico affinché persone, merci e capitali possano circolare liberamente, e grazie al progresso sociale e a una concorrenza leale fa in modo che tale mercato comune vada a vantaggio dei più.

Le fondamenta costituzionali di tale edificio sono:

*il trattato di Parigi che istituisce la Comunità europea del carbone e dell’acciaio (CECA) nel 1951;
*i trattati di Roma che istituiscono la Comunità economica europea (CEE) e la Comunità europea dell’energia atomica (CEEA o Euratom) nel 1957.
*I trattati istitutivi sono stati poi modificati:

dall’Atto unico europeo nel 1986;
dal trattato sull’Unione europea a Maastricht nel 1992;
dal trattato di Amsterdam nel 1997;
dal trattato di Nizza nel 2001.
I trattati hanno instaurato stretti legami giuridici fra gli Stati membri. La legislazione dell’Unione si applica direttamente al cittadino europeo cui conferisce diritti specifici.

Creando un mercato comune del carbone e dell’acciaio i sei paesi fondatori (Belgio, Repubblica federale di Germania, Francia, Italia, Lussemburgo e Paesi Bassi) intesero anzitutto garantire la pace fra i vincitori e i vinti della seconda guerra mondiale, associandoli e inducendoli a cooperare in un quadro istituzionale comune improntato al principio dell’uguaglianza.

I sei Stati fondatori decisero allora di costruire una Comunità economica europea (CEE) introducendo un mercato comune per una vasta gamma di prodotti e servizi. I dazi doganali furono definitivamente aboliti il 1° luglio 1968 e già negli anni Sessanta furono istituite le politiche comuni, prime fra tutte la politica agricola e quella commerciale.

L’avventura fu un tale successo che Danimarca, Irlanda e Regno Unito decisero di aderire alla Comunità. Il primo allargamento del 1973 portò gli Stati membri da sei a nove e introdusse nuovi compiti e politiche comuni: la politica sociale, la politica ambientale e quella regionale, per la cui attuazione fu creato nel 1975 il Fondo europeo per lo sviluppo regionale (FESR).


Agli inizi degli anni Settanta emerge la necessità di armonizzare le singole economie e con essa l’idea di un'unione monetaria. Nel contempo, gli Stati Uniti decidono di porre fine alla convertibilità del dollaro in oro inaugurando un periodo di grande instabilità monetaria sui mercati mondiali, aggravata dagli shock petroliferi del 1973 e del 1979. Con il sistema monetario europeo (SME) introdotto nel 1979, i tassi di cambio si stabilizzano e gli Stati membri cominciano a attuare politiche di rigore, riuscendo così a mantenere legami di solidarietà reciproca e a disciplinare le loro economie.

Nel 1981 entra a far parte delle Comunità la Grecia, seguita dalla Spagna e dal Portogallo nel 1986. Urge allora introdurre dei programmi strutturali, come i primi programmi integrati mediterranei (PIM), per ridurre il divario di sviluppo economico fra i dodici membri.

Nel frattempo la Comunità economica europea assume un ruolo prominente sulla scena internazionale siglando, fra il 1975 e il 1989, una serie di convenzioni (Lomé I, II, III e IV) per il commercio e l’aiuto allo sviluppo, con i paesi dell’Africa, dei Caraibi e del Pacifico (i cosiddetti “ACP”), culminate nell'accordo di Cotonou del giugno 2000. È grazie a questi strumenti che l’Europa, prima potenza commerciale del mondo, si afferma a livello globale al punto da mirare, in ultima analisi, all’istituzione di una politica estera e di sicurezza comune.

Agli inizi degli anni Ottanta la recessione mondiale alimenta in Europa una corrente di “europessimismo”. Nel 1985 la Commissione europea, allora presieduta da Jacques Delors, pubblica un Libro bianco foriero di nuove speranze. La Comunità decide infatti di completare il mercato comune europeo entro il 1° gennaio 1993. Sancisce tale ambizioso obiettivo l’Atto unico europeo che viene firmato nel febbraio del 1986 ed entra in vigore il 1° luglio 1987.

L’assetto politico del continente subisce una radicale trasformazione con la caduta del muro di Berlino nel 1989, la riunificazione tedesca del 3 ottobre 1990, la democratizzazione dei paesi dell’Europa centrale e orientale liberatisi dal controllo sovietico e l’implosione dell’Unione sovietica nel dicembre del 1991.

Anche le Comunità europee sono in piena evoluzione. Gli Stati membri aprono le trattative per elaborare un nuovo trattato che il Consiglio europeo (capi di Stato e di governo) adotterà a Maastricht nel dicembre 1991. Il “trattato sull’Unione europea” (TUE) entra in vigore il 1° novembre 1993 e la CEE diventa più semplicemente la «Comunità europea» (CE). Integrando nel sistema comunitario un regime di cooperazione intergovernativa per taluni settori, il nuovo trattato crea l’Unione europea (UE) e impartisce agli Stati membri una serie di ambiziosi obiettivi: l’unione monetaria entro il 1999, la cittadinanza europea e nuove politiche comuni; la politica estera e di sicurezza comune (PESC) e la sicurezza interna.

Il dinamismo europeo e l’evoluzione geopolitica del continente convincono altri tre paesi ad aderire all’Unione. Il 1° gennaio 1995 l’Austria, la Finlandia e la Svezia diventano parte integrante di un’Unione di quindici membri che muove passi sinceri verso il suo più spettacolare obiettivo: introdurre un unico conio, l’euro, in sostituzione delle singole monete nazionali. Dal 1° gennaio 2002 le euromonete e le eurobanconote hanno libero corso nei dodici paesi dell’area dell’euro (detta anche ‘zona euro’). La moneta unica assurge così allo status di valuta internazionale di riserva, alla stregua del dollaro.

Il mondo entra nel XXI secolo e gli europei devono affrontare insieme le molteplici sfide della globalizzazione. L’economia mondiale si trasforma sotto l’impulso delle nuove tecnologie rivoluzionarie e l’esplosione di Internet, la società si disgrega e si moltiplicano gli scontri fra culture diverse.

Nel marzo 2000 il Consiglio europeo decide la cosiddetta “strategia di Lisbona”. L’obiettivo è fare dell’economia europea un concorrente atto a confrontarsi sui mercati globali con colossi come gli Stati Uniti o i paesi di recente industrializzazione. Ciò presuppone che tutti i settori siano aperti alla concorrenza, che sia dato ampio spazio all’innovazione e all’investimento, e che i sistemi scolastici ed educativi siano in grado di rispondere alle esigenze della società dell’informazione.

Le riforme diventano tanto più urgenti quanto più aumenta la pressione sugli Stati membri delle spese pensionistiche e della disoccupazione. L’opinione pubblica chiede ai governi, con insistenza crescente, di trovare una soluzione pratica ed equa a queste problematiche.

Siamo alla metà degli anni Novanta, l’Europa dei Quindici si è da poco costituita che già dodici nuovi paesi bussano alla sua porta. Presentano domanda di adesione le ex democrazie popolari del blocco sovietico (Bulgaria, Polonia, Repubblica ceca, Romania, Slovacchia e Ungheria), tre stati baltici dell’ex Unione Sovietica (Estonia, Lettonia e Lituania), una repubblica dell’ex Iugoslavia (Slovenia) e due paesi mediterranei (Cipro e Malta).

Spinta dal desiderio di stabilità sul continente e dall’impulso di estendere a tali giovani democrazie i benefici dell’unificazione europea, l’UE si prepara a un allargamento dalle proporzioni inaudite. I negoziati per l’adesione dei paesi candidati iniziano a Lussemburgo nel dicembre 1997 e a Helsinki nel dicembre 1999. Il 13 dicembre 2002 si concludono a Copenaghen i negoziati per dieci paesi dell’adesione, che entreranno a far parte dell’Unione nel maggio 2004. Nasce così l’Europa dei Venticinque, che continuerà a crescere e a aprirsi a nuovi paesi.

Oltre mezzo secolo di integrazione europea ha profondamente segnato la storia del continente e la mentalità dei suoi abitanti. I governi degli Stati membri sanno tutti, indifferentemente, che l'era della sovranità nazionale assoluta è finita e che soltanto l'unione delle forze e la concezione di un “destino oramai condiviso” (per citare il preambolo del trattato CECA) permetteranno alle vecchie nazioni di progredire sul piano economico e sociale e continuare ad influire sul destino del mondo.

Il metodo comunitario, che dosa sapientemente interessi nazionali e interessi comunitari nel rispetto delle diversità nazionali pur promuovendo l’identità dell’Unione, mantiene tutto il suo valore originario. Concepito per sormontare gli antagonismi secolari e scongiurare il senso di superiorità e il ricorso alla forza nei rapporti fra gli Stati, tale metodo ha permesso all’Europa democratica e libertaria di restare coesa per tutto il periodo della guerra fredda. La fine dell’antagonismo Est/Ovest e la riunificazione politica ed economica del continente sono una vittoria per l’ideale europeo –un ideale di cui i popoli d’Europa hanno più che mai bisogno.

L’Unione europea ha una risposta alla globalizzazione, e l’attinge direttamente dall’enorme patrimonio dei valori europei. L’Unione europea ha la migliore “polizza assicurativa” per un futuro di pace e di libertà.

 


       



 Invia questa news ad un'amico Versione stampabile Visti: 2676 | Inviati: 0 | Stampato: 57)

Prossime:
L'inserimento lavorativo dei soggetti disabili di Gian Carlo Storti – 15 Settembre, 2002
Bankitalia rilancia l' allarme sull'occupazione. Di Gian Carlo Storti – 15 Settembre, 2002
Bersani diventa Segretario Nazionale del PD ma Rutelli lo lascia. ( di G. C. Storti)  – 15 Settembre, 2002
Legge Finanziaria: i parlamentari del PD a confronto con i sindaci del territorio – 15 Settembre, 2002
Piccola Media Industria. Serve un patto per lo sviluppo di G.C.Storti – 15 Settembre, 2002

Precedenti:
Sabato 4 aprile la Cgil manifesta a Roma contro la politica economica del Governo di G.C. Storti – 15 Settembre, 2002
Censis: 52% ottimista, soglia sicurezza 2.000 euro al mese di G.C.Storti  – 15 Settembre, 2002
Obama. La scuola ci farà uscire dalla crisi . E in Italia? di Gian Carlo Storti – 15 Settembre, 2002
Floriano Soldi ci ha lasciato. di Gian Carlo Storti – 15 Settembre, 2002
Terremoto in Abruzzo. Un’altra Italia sfora il video. di Gian Carlo Storti – 15 Settembre, 2002


... in WelfareCremona



... Novità








 Il Punto
44°Rapporto Censis. Un inconscio collettivo senza più legge, né desiderio ( di Gian Carlo Storti)
Le Considerazioni generali introducono il Rapporto sottolineando come la società italiana sembra franare verso il basso


 La biblioteca di welfare
Verso il destino, con la vela alzata
Lo ricordo qui con un brano tratto dalla sua rubrica “Colloqui col padre"


 Scuola... parliamone!
Ata. Sottoscritto il contratto per il compenso una tantum di 180 euro
Il Miur prevede il pagamento nel mese di febbraio 16/12/2010


 Welfare Per Te
COMPLETATA LA CONSEGNA DELLE STUDENT E UNIVERSITY CARD
E' stata completata in questi giorni la consegna, negli istituti superiori cittadini e nellele sedi universitarie, delle student e delle card.

... Fotogallery
La Fotogallery di
Welfare Cremona


Ultima Vignetta
... Speciale on line
- Previsioni del tempo
-
Libri
-
Programmi TV
-
Lotteria
-
Oroscopo
-
Cambia Valuta
-
Euroconvertitore
-
Traduttore
-
Paginebianche
-
Paginegialle
-
Borsa
... Novità




| Home | Chi siamo | Collabora con noi | PubblicitàDisclaimer | Email | Admin |
www.welfarecremona.it  , portale di informazione on line, è iscritto nel registro della stampa periodica del Tribunale di Cremona al n. 392 del 24.9.2003- direttore responsabile Gian Carlo Storti
La redazione di Welfare Cremona si dichiara pienamente disponibile ad eliminare le notizie che dovessero violare le norme sul copyright o nuocere a persone fisiche o giuridiche.
Copyright Welfare Cremona 2002 - 2009