15 Settembre, 2002
A ISOLA DOVARESE PRESENTATO IL LIBRO
Ancora una volta il “Museo Laboratorio della Memoria” di Isola Dovarese ha dato alle stampe un’opera, che testimonia quanto la cultura del ricordo e del racconto possa far crescere iniziative di notevole valore culturale.
A ISOLA DOVARESE PRESENTATO IL LIBRO
“Avventure e percorsi di pedagogia della memoria”
Pubblicazione del “Museo Laboratorio della Memoria”
Ancora una volta il “Museo Laboratorio della Memoria” di Isola Dovarese ha dato alle stampe un’opera, che testimonia quanto la cultura del ricordo e del racconto possa far crescere iniziative di notevole valore culturale. Si tratta infatti del quarto quaderno pubblicato, dopo quelli dedicati agli “Soldati e sbandati dell’8 settembre ’43. Storie di una generazione”; ad “Uomini ed erbe. Per un erbario popolare della valle dell’Oglio”; a “La guerra non è finita. Storie di guerra e di prigionia dopo l’8 settembre 43”, a cui va aggiunto il numero di “Provincia Nuova”, dedicato ai “Racconti del fiume” e a “Tre generazioni di donne”.
Così, lunedì 17 febbraio, alle ore 16.30, presso il Teatro Parrocchiale di Isola, alla presenza del Sindaco Fabrizio Ruggeri, dell’Assessore alla cultura Simona Pasquali, dei dirigenti scolastici Silvia Mineri e Sergio Pinsi, dell’Assessore provinciale Marco Dossena, sono stati presentati i due tomi: “Avventure e percorsi di pedagogia della memoria”, che sintetizza le originali esperienze effettuate in questi anni nelle scuole materne ed elementari di Piadena, Isola Dovarese, Torre Picenardi, Calvatone, S. Giovanni in Croce, Vescovato, Ostiano, Pescarolo, Grontardo, che hanno coinvolto decine di insegnanti e molte centinaia di bambini con le loro famiglie.
Si tratta di un’opera curata da Carmine Lazzarini, estensore di due introduzioni che sintetizzano il valore educativo e didattico dell’iniziativa, con la collaborazione di Maria Leonardi, Marida Brigani e Alberto Regonini. La prima ha curato il testo del primo tomo, “Quando i maestri ascoltano” dell’Istituto comprensivo di Piadena; gli altri due hanno invece presentato il secondo tomo, “Ambienti e territori della memoria”, dell’Istituto comprensivo di Vescovato.
Il tutto era partito quattro anni fa, quando si era organizzato un corso di formazione, sotto la direzione del prof. Duccio Demetrio, dell’Università di Milano Bicocca, sulla pedagogia della memoria e il metodo autobiografico. L’autobiografia si è così rivelata preziosa, quando viene concepita non come una serie di tecniche di scrittura, ma discorso educativo complessivo, una vera e propria filosofia dell’educazione, che ha come suo punto fondamentale la valorizzazione del soggetto nella sua singolarità.
Si tratta di una risposta a problemi e limiti della scuola d’oggi, che risente negativamente delle trasformazioni sociali, che vedono l’onnivora presenza del mercato, il disgregarsi della famiglia tradizionale, la perdita dell’identità personale e comunitaria. Per salvare l’identità delle singole persone, delle famiglie, dei gruppi e delle comunità sarà sempre più necessario affidarsi alla valorizzazione del soggetto, al recupero dei ricordi individuali e della memoria collettiva, ai racconti e alle narrazioni che l’un l’altro ci offriamo.
Come hanno ricordato i diversi relatori, le molteplici esperienze della nostra esistenza rimangono parti staccate e poco consapevoli, se non si fissano i ricordi, se questi ricordi non acquistano importanza per sé stessi e per gli altri, se non vengono collegati e arricchiti di senso e di profondità in una storia orale, o in resoconti scritti, che vanno a costituire cosiddetta identità narrativa, che si costituisce attraverso l’insieme dei racconti che sono stati narrati su di noi e che noi stessi siamo in grado di narrare.
Tutto questo è ampiamente documentato in questi due tomi, a livello di narrazione infantile, che hanno valorizzato la specificità dei due Istituto comprensivi, dove i docenti hanno saputo sviluppare e rielaborare in modo originale le proposte dei formatori. Ne è nata un’opera dove le singole esperienze si integrano in modo molto efficace, completandosi a vicenda, senza ledere l’autonomia e l’originalità di ogni proposta.
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Nella foto Carmine Lazzarini
 
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