15 Settembre, 2002
Le autonomie locali insieme per lo sviluppo del territorio
Convegno in Provincia *Gestione associata di funzioni e servizi nei Comuni della provincia di Cremona* - *Piccole realtà necessitano di grandi riforme*
“Le Unioni dei Comuni sono forme ambiziose, ma responsabili e necessarie per lo sviluppo del territorio, con servizi innovativi e competitivi a livello socio-economico. Il percorso di crescita della autonomie locali, anche in forma associata, ricordando il pensiero di Carlo Cattaneo, non è facile né in discesa, ma fondamentale per la coesione del nostro territorio nazionale†– con queste parole il presidente della Provincia, on. Giuseppe Torchio è intervenuto nel corso del convegno organizzato dal Cisal (Comitato Istituzionale di studi sulla Pubblica Amministrazione) in collaborazione con Legautonomie ed Anci Lombardia, presso la sala consiliare, affollata da Sindaci.
Presente l’assessore provinciale Denis Spingardi, l’on. Mauro Guerra (coordinatore nazionale ANCI Unioni di Comuni), Alberto Bernini (dirigente rapporti con Enti locali, Regione Lombardia), Pierattilio Superti, direttore Anci Lombardia, Giuseppe Azzoni di Legautonomie.
Diritto allo studio, presidi socio-sanitari, sviluppo dei servizi alla persona, mobilità , sicurezza, sono solo alcuni dei “comparti†che hanno registrato un notevole incremento di attività ed interventi in modo efficace, efficiente, consentendo economie di scala grazie proprio all’avvio di unioni tra più Comuni (10 su tutto il territorio con 39 Comuni partecipanti). Ma non vi sono solo luci: diverse le criticità da superare, tra cui i continui tagli ai trasferimenti, la frammentarietà del territorio, la formazione del personale, il persistere di una politica fiscale che non agevola l’amministrazione nelle piccole realtà , l’assenza di un quadro normativo certo per le aggregazioni di comuni.
Il presidente Torchio ha ripreso i temi del federalismo fiscale, della sussidiarietà verticale ed orizzontale, della necessità del superamento dei campanilismi rafforzando la coesione territoriale, di una diversa politica governativa e regionale rispetto alle piccole realtà lombarde, soprattutto nel percorso di definizione dello statuto della regione Lombardia, questioni critiche ma anche aspetti positivi, dovuti proprio alle Unioni dei Comuni e alla stretta sinergia con la Provincia, che hanno portato ad avere, in questi ultimi anni, per fare solo qualche esempio, l’avvio di progetti infrastrutturali importanti su tutto il territorio, la diffusione del wi-fi internet veloce, un protocollo per la sicurezza, la crescita dei poli produttivi, lo sviluppo del trasporto a chiamata (Stradibus).
Temi ripresi ampiamente dall’assessore Denis Spingardi che ha ripercorso l’attività del settore a supporto dei piccoli Comuni: “Sul fronte delle azioni condotte “trasversalmente†dalla Provincia a supporto delle comunità locali di minore dimensione vi è l’ istituzione di uno specifico Assessorato ai rapporti con i piccoli Comuni, quale punto d’ascolto e di supporto informativo/formativo, in sinergia con il CISAL (Comitato Istituzionale per gli studi sull’Amministrazione Locale). Il CISAL come noto svolge attività di sostegno agli enti minori con l’organizzazione di convegni, seminari, corsi, giornate di studio sulle problematiche dell’amministrazione locale, di aggiornamento professionale dei dipendenti, realizza progetti di valorizzazione e promozione territoriale.L’Assessorato ai rapporti con i piccoli Comuni, tramite l’Ufficio Progetti Speciali, costituisce il punto di raccolta delle istanze relative alle esigenze manifestate dai piccoli Comuni, provvedendo alla traduzione in forma amministrativa.
Tra le attività messe in cantiere dall’ Assessorato si ricordano il “Progetto Provincia & Piccoli Comuniâ€, supportato da Ancitel Lombardia, che prevede servizi d’informazione di base su temi di specifico interesse mediante la newsletter per i Comuni, attività formativa e convegnistica anche in collaborazione con il CISAL, l’ANCI regionale e la Legautonomie di Cremonaâ€. Non è mancato il confronto con i diretti interessati, i presidenti delle Unioni che hanno ribadito l’utilità dello strumento consortile tra le realtà municipali, non scevre da criticità a seconda dei territori, ma necessarie per fare sistema e dare un futuro alle singole comunità sotto il profilo sociale ed economico-produttivo, nonché ambientale.
Il comandante Mauro Barborini, della Polizia locale provinciale ha presentato il progetto del protocollo per la sicurezza e le sinergie attivate con le polizie locali, in particolare nell’Unione del Soresinese e nei territori compresi da “Municipiaâ€, che hanno permesso un migliore e diverso monitoraggio del territorio, con servizi aggiuntivi.
Marco Oprandi, presidente Unione Presolana ha presentato il percorso di costituzione dell’organismo unitamente agli obiettivi conseguiti a livello di servizio alle imprese ed alle persone, permanendo, tuttavia, costi di gestione, soprattutto nei territori montani.
Permangono i limiti della volontà amministrativa. Giuseppina Botti, responsabile del servizio pianificazione progetti speciali di sviluppo, ha illustrato lo stato di attuazione del POR competitività 2007/2013 all’interno del Fesr, con le opportunità finanziarie rivolte e i progetti candidati con i Comuni. Il percorso del domani? Sarà possibile mantenere le municipalità , ma obbligare necessariamente all’unione e gestione associata di servizi. L’on. Guerra e il dirigente Bernini hanno risposto ai tanti quesiti presentati, illustrando i contenuti della finanziaria 2008, contestualmente al lavoro svolto in sede di confronto legislativo-istituzionale che porterà comunque ad una norma per la gestione associata dei Comuni.
In Lombardia su 1546 Comuni, 1152 sono definiti “piccoli†e ben 14 Comuni lombardi compaiono nella lista dei 100 Comuni più piccoli d’Italia, così anche la provincia di Cremona è contraddistinta dall’esistenza di numerosi comuni di piccole dimensioni (su 115 Comuni ve ne sono 103 con meno di 5000 abitanti, dei quali 79 inferiori ai 2000) che, per le limitate risorse organizzative e finanziarie di cui dispongono, sono esposti al rischio di non riuscire a soddisfare le domande e i bisogni dei propri cittadini.
 
Visualizza allegato o filmato
|