15 Settembre, 2002
Riunita la Commissione Territorio della Provincia di Cremona
Il Presidente Augusto Galli, di Centropadane, ha relazionato sui tre anni di attività dell'Azienda - Il dibattito
Un rapporto fra introiti e investimenti unico fra le società concessionarie autostradali; l’attuazione completa delle opere previste dall’impegnativo piano economico finanziario; la sfida lanciata non solo per realizzare opere, non solo per realizzare opere utili ai territori di riferimento, ma soprattutto per realizzare opere capaci di calarsi nella maniera più armoniosa e sostenibile possibile nel territorio.
Sono questi i cardini di un’azione che Augusto Galli, presidente uscente della società Autostrade Centropadane, ha rivendicato con orgoglio nella sua relazione di fine mandato, tenuta davanti alla Commissione Territorio riunita insieme all’Ufficio di presidenza del consiglio provinciale.
Nel Cda di Centropadane Galli era indicato proprio dalla Provincia, azionista della società insieme al Comune di Cremona e ad altri enti locali bresciani e piacentini.
I risultati positivi sono stati raggiunti, ha affermato ancora il presidente di Centropadane, grazie all’impegno di Cda, dirigenti e dipendenti, ma soprattutto grazie alla intelligenza degli azionisti, che hanno deciso di lasciare gli utili di gestione alla società affinché potesse operare gli ingenti investimenti e ritornare al territorio gli utili in forma di opere, anche esterne all’autostrada vera e propria, e anticipati rispetto al periodo di ammortamento degli investimenti stessi.
Le opere realizzate hanno comportato fin qui una spesa di 111 milioni di euro, ma le progettazioni in corso o ormai completate prevedono investimenti, in parte già cantierati, per circa 600 milioni di euro: per esempio 216 milioni per il terzo ponte e la relativa bretella, ora in fase di Valutazione di impatto ambientale (Via) a Roma; 343milioni invece saranno necessari per la bretella di collegamento fra Brescia e l’aeroporto di Montichiari.
Gli introiti di Centropadane hanno toccato per la prima volta nel 2007 i 50 milioni di euro, derivanti prevalentemente di pedaggi ma anche da royalties (ad esempio da distributori e strutture ricettive lungo la tratta), rimborsi e servizi, in particolare di progettazione, svolti per conto terzi.
Per la manutenzione ordinaria sono stati spesi circa 21 milioni di euro, pari a 80mila euro per chilometro. Ciò ha consentito di mantenere standard qualitativi elevati e superiori alla media delle autostrade italiane. Ne è una riprova il tasso di incidentalità, costantemente in diminuzione nonostante il forte incremento di traffico, superiore alla media nazionale, e nonostante alcuni eventi drammatici, come quello del 22 febbraio scorso con 120 veicoli coinvolti, 60 feriti e 7 morti, dovuti a condizioni atmosferiche eccezionali e non dipendenti dalle condizioni dell’autostrada. Su di essi, ha detto Galli, si è attivato un processo di approfondimento per valutare quanto si possa migliorare il servizio.
Gli investimenti sia nella manutenzione che nella realizzazione di nuove opere sono improntati all’innovazione tecnologica e alla sostenibilità ambientale: sperimentazione di essenze particolari con le quali costituire barriere verdi più efficaci nell’abbattimento delle polveri sottili, trattamento delle acque piovane raccolte in alcuni piazzali fra cui quello di Cremona, utilizzo di asfalti all’ossido di titanio in grado anch’essi di abbattere le polveri, opere di mitigazione e rinaturazione realizzate in molti casi prima dell’opera stradale cui sono riferiti.
Il presidente di Centropadane ha concluso affermando che il lavoro svolto ha posto le basi per completare, nell’ultimo quadriennio di concessione, che scadrà nel 2011, le ultime cinque opere mancanti al piano delle 24 previste, garantendone il completamento anche oltre la scadenza, con un investimento finale di oltre 600 milioni di euro. Si sono altresì creati i presupposti per la continuità dell’azienda.
Tornando alla sua esperienza alla guida della società, Galli ha sottolineato la coesione sempre mostrata dagli azionisti: in 12 anni, infatti, solo una volta è avvenuta una votazione non unanime. Anche sui cosiddetti costi della politica, poi, la Centropadane ha precorso i tempi: essa è stata infatti fra le poche società pubbliche a non dover modificare, se non per parti secondarie, il proprio statuto con l’entrata in vigore delle nuove norme sui componenti del Cda e sui loro compensi, in quanto si trovava già all’interno dei nuovi parametri.
Gli interventi dei consiglieri hanno riguardato i tempi per la realizzazione del terzo ponte e della Cremona-Mantova (Pierluigi Tamagni), l’illuminazione attraverso centrali fotovoltaiche (Andrea Ladina) e un’attenzione particolare ai problemi delle golene del Po nella realizzazione della Cremona-Mantova e nell’approvvigionamento degli inerti necessari (Giampaolo Dusi).
Riguardo alla prima domanda. Galli ha detto che il progetto è nella fase di Via e si sta attendendo la sua conclusione; riguardo all’illuminazione, dopo avere ricordato che sulla Cremona Mantova sono previste tre centraline idroelettriche e che si sta pensando a una centrale a biomasse per poter utilizzare le produzioni agricole delle fasce di rispetto, ha affermato che per quanto riguarda il fotovoltaico si sta pensando all’utilizzo della fascia centrale fra le due carreggiate, laddove esistente, ma che la richiesta forse dovrebbe più opportunamente essere indirizzata alla concedente (l’Anas), piuttosto che alla concessionaria, poiché si tratta di opere da inserire nel piano economico finanziario.
In allegato la relazione sull’attività di Centro padane S.p.A. nel triennio 2005 - 2007 
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