15 Settembre, 2002
La Provincia chiede all’Aler di sospendere gli aumenti degli affitti.
Riconsiderare i criteri applicati per la determinazione dei canoni e per verificare le incongruenze che sembrano essersi verificate, introducendo gli eventuali correttivi.
Con un voto a maggioranza la commissione
Cultura e Servizi sociali del consiglio provinciale
ha approvato un ordine del giorno che chiede
all’Aler di sospendere temporaneamente gli
aumenti degli affitti per gli inquilini delle
case di edilizia residenziale pubblica e
di avviare un confronto con Comuni e sindacati
degli inquilini per riconsiderare i criteri
applicati per la determinazione dei canoni
e per verificare le incongruenze che sembrano
essersi verificate, introducendo gli eventuali
correttivi.
Alla Regione il documento chiede di rivedere
la legge 27 sulle Aler con particolare riguardo
ai criteri e ai parametri di classe demografica
e ubicazione nel territorio, di ridurre il
costo convenzionale di costruzione avvicinandolo
maggiormente al costo reale, di garantire
la possibilità di tale modifica nei territori
attraverso accordi locali, di rivedere i
parametri di efficienza, efficacia e economicità
nella gestione dell’edilizia pubblica, di
integrare con finanziamenti adeguati la spesa
per la manutenzione degli immobili Erp, di
integrare con risorse regionali i fondi da
destinare ai contributi di solidarietà per
gli inquilini che non riescono a far fronte
alle spese dell’affitto.
Il documento è stato proposto dal consigliere
provinciale Cesare Mainardi (Pd) alla commissione
riunita per ascoltare la relazione di fine
mandato del componente del Cda dell’Aler
cremonese indicato dalla Provincia, Nicola
Stellato. In considerazione dell’urgenza
del problema degli aumenti degli affitti
degli alloggi popolari, che in questi giorni
sono in via di notifica agli inquilini, e
che hanno provocato proteste, e in considerazione
del fatto che il consiglio provinciale non
verrà convocato prima della fine del mese,
il presidente della commissione, Sandro Gugliermetto,
ha chiesto un pronunciamento formale della
commissione, che ha un valore politico.
Con alcune modifiche, l’ordine del giorno
è stato approvato dai consiglieri del Partito
democratico, di Rifondazione comunista, dei
Verdi, della Lega Nord e del Gruppo delle
libertà. Voto contrario è stato espresso
dalla vicepresidente del consiglio, Antonella
poli (Forza Italia), mentre Giuseppe Fontanella,
sempre di Forza Italia, si è astenuto non
avendo sufficienti elementi di chiarezza
in merito ai criteri di determinazione dei
canoni, sulla vendita di parte del patrimonio
dell’Aler, sulle assegnazioni degli alloggi,
sul piano e sui costi della manutenzione.
Nella sua relazione, Nicola Stellato aveva
affermato che, dati i tempi stretti intercorsi
fra l’approvazione della nuova legge, nel
novembre scorso, e la sua entrata in vigore,
il primo gennaio, non era stato possibile
attuare una sufficiente concertazione con
i Comuni e i rappresentanti degli inquilini,
e che tre consiglieri dell’Aler (lui stesso,
Giuseppe Tadioli e Consuela Cabrini) hanno
chiesto l’apertura di un tavolo tecnico sui
temi più controversi.
Di seguito il testo integrale dell’ordine
del giorno approvato.
TESTO ODG APPROVATO NELLA SEDUTA CONGIUNTA
DELL’UFFICIO DI PRESIDENZA E DELLA COMMISSIONE
CULTURA SCUOLA E SERVIZI SOCIALI DEL 9 APRILE
2008
Oggetto: odg nuovi canoni alloggi Aler
Premesso che:
- L’Aler di Cremona ha emesso in questi giorni
i bollettini di pagamento relativi ai nuovi
canoni ERP determinati in base alla legge regionale
n.27, senza un approfondito confronto con i comuni
e le rappresentanze degli inquilini sui criteri
applicativi della norma e , come era ampiamente prevedibile, i nuovi
canoni hanno provocato reazioni di protesta e di sconcerto
da parte degli inquilini a fronte di rincari
spesso sproporzionati;
Considerato che:
- L’amministrazione Comunale e Provinciale
avevano espresso preoccupazioni che si sono rivelate assolutamente fondate rispetto alle ricadute
sociali che il nuovo regime avrebbe comportato per cittadini già pesantemente alle prese con l'aumento del costo della
vita;
- Le criticità della normativa non dipendono
dall’applicazione dell’ISEEE che consente
una più efficiente valutazione della condizione
economica delle famiglie, ma dai criteri
di calcolo del valore locativo degli immobili,
come il costo convenzionale, troppo distante dai costi di costruzione reali del territorio;
- i dispositivi previsti dalla legge per
rendere sostenibili gli aumenti non hanno
l’efficacia prevista e questo produce forti
disagi alle famiglie e aumenta i carichi
assistenziali per i comuni;
- la riforma dei canoni non può prescindere
da una riforma delle Aler che affronti il
tema dell’efficienza gestionale e del controllo
dei costi di questi Enti;
TUTTO CIO PREMESSO SI CHIEDE
All’Aler di Cremona:
- la sospensione dell’applicazione dei criteri
determinati dalla L.R. n. 27/2007, così come
modificata dal collegato L.R. n. 5/2008;
- di riconsiderare attraverso un serrato
confronto con i Comuni ed i Sindacati degli
inquilini i criteri applicati per la determinazione
dei canoni per verificare le incongruenze
che sembrano essersi verificate e per introdurre
gli eventuali correttivi
Alla Regione Lombardia:
- di procedere alla revisione della norma
con particolare riferimento ai criteri ed ai parametri di classe demografica e ubicazione nel territorio
- di ridurre il costo convenzionale di costruzione avvicinandolo maggiormente ai costi di costruzione
reali dei territori
- di garantire effettivamente la possibilità di
modifica del costo convenzionale attraverso
accordi locali tra Enti proprietari e rappresentanze
degli inquilini;
- rivedere i parametri di efficienza, efficacia,
ed economicità nella gestione dell’edilizia
pubblica in Lombardia;
- stabilire finanziamenti regionali sufficienti
per integrare la spesa destinata ai programmi
di manutenzione e riqualificazione degli
immobili ERP
- integrare con fondi regionale le risorse
da destinare ai contributi di solidarietà
per gli inquilini che non riescono a far
fronte alle spese dell’affitto come previsto
dall’art4 della legge regionale n27/07
 
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