15 Settembre, 2002
ITALA: marchio di qualità per latte e derivati
Presentato a Roma, il progetto di Unalat finanziato dal Ministero dell’agricoltura - Piva: *Al consumatore garantita la piena tracciabilità*
A Roma, questa mattina, è stato presentato Il marchio collettivo di qualità ITALA, riferito sia al latte bovino che ai prodotti lattiero-caseari. Alla conferenza è intervenuta una qualificata delegazione cremonese. Accanto al presidente Ernesto Folli e al Vice Antonio Piva, sono intervenuti anche il presidente della provincia on. Giuseppe Torchio, il direttore di confcooperative Andrea Tolomini e il presidente della latteria Soresina Tiziano Fusar Poli (nella foto in allegato).
“ITALA – spiega Ernesto Folli – si inserisce nell’ambito del Programma di promozione del latte bovino italiano con tracciabilità garantita finanziato con fondi del Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali e realizzato in collaborazione con Buonitalia ed Inran”.
“Con questo marchio – afferma Antonio Piva – si garantisce al consumatore l’origine e la sicurezza del prodotto ed è parte della più ampia strategia di valorizzazione e comunicazione che Unalat ha definito e sta attuando per dare valore al comparto lattiero-caseario. I produttori che aderiscono al progetto ITALA devono garantire la rigorosa attuazione del disciplinare di rintracciabilità”.
“Il trend di consumo dei prodotti lattiero-caseari – continua Antonio Piva - non ha conosciuto flessioni. I consumi di latte, quello fresco e di alta qualità in particolare, di burro e di formaggi registrano infatti una crescita, a conferma che la fiducia del consumatore italiano è intatta e che ci sono tutti i presupposti di mercato, per accettare e rilanciare la sfida delle competitività sulla qualità e identità della produzione nazionale dei bovini da latte. Unalat in questo quadro ha lavorato e si impegna per il prossimo futuro nel recuperare la tradizione, garantire la qualità e rinsaldare il legame tra produttori e consumatori. Proprio in questa situazione di mercato Unalat ha come obiettivo primario quello di informare il consumatore, e in particolare attraverso il progetto ITALA si concentra sulla relazione con il consumatore”.
Unalat, dunque, guarda al futuro conoscendo le problematiche del mercato e lavorando insieme agli operatori del settore, valorizzando la capacità di costruire alleanze con e sul territorio, in termini di coinvolgimento, rafforzando la penetrazione di una informazione “certificata” al consumatore.
Soddisfazione per la nascita del nuovo marchio è stata espressa anche dal presidente Torchio.
“Il comparto lattiero-caseario rappresenta indiscutibilmente una parte molto importante dell’intero settore agroalimentare. Per la nostra economia è il settore trainante. Basti pensare che, nelle stalle della provincia si produce il 10% del latte italiano. Non meno rilevante appare l’industria della trasformazione. Basta considerare come, con le ultime operazioni di partnership Latteria Soresina è diventato il primo acquirente a livello nazionale, con una quota significativa che si avvicinaaal 4% della produzione nazionale.Ovviamente la qualità del latte di produzione che, trasformato dà vita a prodotti di eccellenza riconosciuti in tutto il mondo, non può che essere fondamentale per la loro realizzazione. Per questo non posso che rallegrarmi della nascita di questo marchio, che garantisce la qualità e assicura la tracciabilità. Ritengo che questo sia, insieme alla sicurezza alimentare, un elemento fondamentale per mantenere alto il valore delle nostre produzioni lattiero-casearie”.
“Oggi il mondo zootecnico è preoccupato per due questioni –conclude Torchio - Nel settore bovino la mancata definizione del prezzo del latte con le tensioni legate al mondo dei produttori. Il riconocimento di prodotto fresco e di grande qualità va accompagnato da una adeguata penetrazione nella grande distribuzione. La linea di tendenza, anche in provincia di Cremona è oramai indicata: sia i privati che la cooperazione stanno occupando spazi di mercato significativi. Sull’altro versante va ricordato come il settore suinicolo stia vivendo da quasi tre anni una grande sofferenza. Pertanto, insieme al gran suino padano è necessario soddisfare il mercato sui tagli freschi e di suino leggero, garantendo contratti anche a lungo termine con la grande distribuzione. Se ITALA incide sul mercato lattiero caseario interno bisognerebbe fare qualcosa anche per il settore suinicolo”.
Roma, 27 maggio ‘08
 
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