15 Settembre, 2002
Province: urge una riforma Istituzionale
I presidenti dell’UPI in udienza da Napolitano - Torchio ha invitato, informalmente, a Cremona il presidente della Repubblica
Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, questa mattina, al Quirinale, ha voluto ricordare i cent’anni delle Province. All’udienza hanno partecipato moltissimi presidenti e, tra loro, anche l’on. Giuseppe Torchio che, ricordando la sua esperienza da deputato proprio quando la Camera era guidata dallo stesso Napolitano, ha invitato il Presidente della Repubblica ad una vista ufficiale a Cremona.
Sottoscrivendo le parole di Fabio Melilli, tutti i presidenti hanno voluto riconfermare “il massimo impegno per attuare la missione delle Province: essere enti di governo di area vasta e rappresentanti delle istanze e dei bisogni delle comunità che nei territori vivono”
Si è quindi affrontato il dibattito sul futuro. “Le Province continua Melilli – non sono il frutto di una operazione artificiosa, ma una istituzione che, più di altre, è stata chiamata a crescere, adattarsi, modificarsi per essere sempre funzionale al proprio ruolo”.
“Tuttavia occorre aprire, con serietà e determinazione – continua il presidente dell’UPI – un necessario percorso di riforma, che dovrà interessare tutto il sistema istituzionale, così da permettere al Paese di disporre di un quadro moderno, efficiente, capace di sostenere le tante sfide che ci si pongono di fronte”.
Anche il president napoletano ha voluto sottoscrivere questo impegno: “E' auspicabile un concorde riconoscimento della necessità di intendere l'evoluzione federalista della forma di Stato in senso effettivamente e conseguentemente cooperativo e solidale, secondo lo spirito che ha portato alla legge di revisione del suo Titolo V”.
Un percorso non compito che - auspica l’on. Giorgio Napolitano - questa sedicesima legislatura è chiamata a definire.
“Si tratta - afferma il presidente della Repubblica - di una necessità più che mai corrispondente all'interesse complessivo del paese. Ai fini di una corretta utilizzazione delle risorse pubbliche e di una più alta capacità di realizzazione delle politiche e dei programmi di sviluppo, s'impone, ormai, un'attenta rivisitazione dell'architettura dei livelli istituzionali via via sovrappostisi.Vanno seriamente considerate innegabili esigenze di razionalizzazione e semplificazione, di fronte a duplicazioni e confusioni di responsabilità e di poteri, a moltiplicazioni di istanze decisionali e di enti derivati e quindi di incarichi elettivi e non elettivi retribuiti in modo ingiustificato. Combattere fenomeni di spreco da congestione istituzionale e in special modo di dilatazione del costo della politica, è parte importante del discorso sull'efficienza dell'azione di governo e amministrativa”.
Napolitano ha quindi concluso con un “appello alla più leale cooperazione istituzionale, tra governo nazionale e sistema delle autonomie; con un invito alle Province ad elaborare proposte, condivise con i Comuni e le Regioni, così da realizzare le sinergie di cui c'è acuto bisogno per il rilancio del nostro paese e del suo ruolo in Europa e nel mondo”.
“Non posso che associarmi a questo auspicio – ha commentato il presidente Torchio -. Occorre sciogliere i nodi rimasti in materia di riforme istituzionali e costruire un quadro di riforme stabile, snello, moderno ed efficiente, ad ogni livello di governo, dai Comuni alle Province fino alle città metropolitane, dalle Regioni allo Stato centrale”.
“Tra le priorità vi è quella di un federalismo fiscale che miri a ridurre la spesa pubblica alleggerendo il carico fiscale sui cittadini e sulle imprese, ma anche in grado di garantire a Province e Comuni la certezza delle risorse finanziarie necessarie per l’esercizio delle proprie funzioni. Esaltando, in questo modo, l’autonomia e la responsabilità delle istituzioni”.
Roma, 27 maggio ‘08
Nella foto in allegato: Il Presidente Napolitano incontra i Presidenti delle province italiane 
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