15 Settembre, 2002
Il dramma di Bassora sotto assedio
La guerra sta prendendo una piega inaspettata. L’operazione “shock and awe” non ha sortito gli effetti sperati dal Pentagono. - di Federico Mercuri (dsonline)
Il dramma di Bassora sotto assedio
di Federico Mercuri - da www.dsonline.it
La guerra sta prendendo una piega inaspettata. L’operazione “shock and awe” non ha sortito gli effetti sperati dal Pentagono.
I bombardamenti così si sono intensificati, soprattutto dopo il cessare delle tempeste di sabbia, che hanno creato non pochi problemi all’esercito anglo-americano. Gli obiettivi sono soprattutto le città di Baghdad, e Bassora. Anche gli scontri di terra diventano sempre più numerosi e cruenti.
Durante la notte truppe americane hanno dato battaglia, impiegando carri armati e artiglieria, a una forza irachena di circa 1.500 uomini, vicino alla città di Najaf, 160 km a sud di Baghdad. Non si sa se le forze irachene fossero truppe regolari o unità della Guardia Repubblicana.
A Nassiriya le forze di terra alleate, bloccate dalla resistenza irachena, hanno chiamato in supporto gli elicotteri Cobra dell'aviazione. Molti edifici sono in fiamme o avvolti nel fumo nella parte meridionale della città. La battaglia in quella che ormai viene chiamata dai militari Usa la "valle dell'imboscata" continua durissima e delle azioni militari si stanno incaricando i marines. Le unità dell'esercito, invece, hanno lasciato Nasiriyah e stanno puntando a nord verso Baghdad.
La conquista di Bassora è ora l’obiettivo prioritario delle forze anglo-americane. Oggi "siamo vicini come non mai" alla conquista della città, dice un portavoce militare britannico a Sky news. Tuttavia, ammette il colonnello Chris Vernon, qualcosa nei nostri piani è andato storto. Probabilmente, dice Vernon, abbiamo sottovalutato la resistenza irachena.
Nella sua intervista il colonnello spiega che non ci sono stati particolari problemi a schiacciare la resistenza delle truppe regolari irachene. Molto più dura si è rivelata invece "la resistenza delle truppe paramilitari... e, bisogna ammettere che il livello di resistenza e il numero stesso di questi gruppi sono stati più alti di quanto non pensassimo all'inizio".
Nei giorni scorsi, aggiunge Vernon, abbiamo fatto fronte "al fuoco di artiglieria alle porte di Bassora... ora stiamo iniziando a combattere al centro. Bassora è lungi dall’essere nelle nostre mani". Per il momento, aggiunge, è prematuro parlare di aiuti umanitari. Dobbiamo ancora risolvere la questione "sul piano militare".
Bassora, che è stata dichiarata obiettivo militare, è quindi sotto assedio, mancano acqua e luce da otto giorni e a migliaia gli abitanti lasciano la città spinti dalla sete, dalla fame e dalla paura per i continui combattimenti. Un esodo senza fine dalla città che sorge alla confluenza del Tigri con l'Eufrate: i militari britannici dei carri armati di guardia al ponte principale guardano passare una colonna senza fine, diretta al sud, per lo più a piedi, senza bagagli. Sperano di trovare accoglienza a Zubayr, 20 km a sud. Se riusciranno a trovare acqua e viveri, dicono che torneranno dalle loro famiglia a Bassora.
Secondo il capitano Robert Sandford, della Settima brigata corazzata britannica, le forze irachene avrebbero aperto il fuoco con mortai e mitragliatrici per impedire ad un gruppo di 2000 civili di fuggire dalla città.
L'Onu sostiene che quella di Bassora è la più drammatica vicenda di una situazione umanitaria che sta diventando gravissima, più di 18 milioni di iracheni a causa della penuria di acqua potabile, sono a rischio tifo, colera, epatite soprattutto nei bambini. Si intensificano le pressioni di Croce Rossa internazionale, UNICEF, ONU per consentire da subito un intervento umanitario neutrale in città, senza aspettare l’esito dello scontro militare.
 
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