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 Il Punto

15 Settembre, 2002
Ad un anno dalla riforma professionale di Formigoni di Gian Carlo Storti
Una sorta di versione federalista della riforma Moratti fortemente voluta dal governatore Formigoni

Nell’estate 2007 il Consiglio Regionale della Lombardia  ha approvato  una  nuova legge regionale sulla scuola che accanto al tradizionale sistema di Licei e Istituti Tecnici, ha creato un sistema di Istruzione e Formazione Professionale che parte dal secondo ciclo e arriva fino alla formazione terziaria accanto all'Università, offrendo una formazione tecnica e professionale annunciata di qualità.
Una sorta di versione federalista della riforma Moratti fortemente voluta dal governatore Formigoni
I punti "qualificanti" della riforma.

Il doppio binario previsto dalla riforma Moratti: l'obbligo a 16 anni (anzi il «diritto-dovere allo studio», può essere raggiunto attraverso una sorta di scuola di avviamento al lavoro dopo le medie che include gli attuali istituti professionali ma anche parte degli istiti tecnici. Il passaggio al canale dell'istruzione ordinaria è possibile ma data l'alta dispersione scolastica e la scarsa mobilità sociale, significa di fatto rinunciare a istruire tutti nello stesso modo e relegare i figli delle famiglie meno abbienti, o meno colte, in scuole di serie B. I certificati verranno rilasciati anche in base a esperienze lavorative. Inoltre ogni scuola potrà assumere i docenti senza tenere conto delle graduatorie nazionali. La Regione deciderà quale scuola finanziare attraverso il buono per chi frequenta le scuole private e su base «capitaria» per tutti: la scuola che riuscirà ad accaparrarsi più alunni avrà più soldi.

La “piccola “ riforma lombarda  entrerà in vigore con l'anno scolastico 2008-2009.

In questo anno sono scattati ulteriori finanziamenti per le private.

Per il resto il sistema Formigoni confligge con il sistema nazionale. I professori potranno essere assunti dalle singole scuole, ma rimangono i contratti nazionali; la Lombardia potrà dare attestati regionali, che valore avranno rispetto ai diplomi nazionali? «E' una provocazione e un pasticcio - parla chiaro Maria Brigida, segretaria nazionale Flc Cgil - trasforma la scuola in un mercato dove si perde il valore del diritto allo studio. La Moratti prima, e ora Formigoni, giocano sull'ambiguità della riforma del titolo V della Costituzione.

La scheda ufficiale della Regione Lombardia  sul nuovo sistema di istruzione e formazione professionale Lombardo.

Con la nuova legge regionale, accanto al tradizionale sistema di Licei e Istituti Tecnici, viene creato un sistema di Istruzione e Formazione Professionale che parte dal secondo ciclo e arriva fino alla formazione terziaria accanto all'Università, offrendo una formazione tecnica e professionale di qualità.

Il presupposto che sta alla base di questa nuova struttura è che formazione ed educazione sono più di un semplice passaggio di competenze da docente a studente: sono piuttosto le attività attraverso cui ci si comunica un'esperienza di vita, il rapporto che ciascuno ha con la realtà.

È possibile educare insegnando un lavoro: per questo la formazione e l'educazione della persona si accompagnano strettamente alla formazione al lavoro, secondo livelli di crescente consapevolezza ed autonomia.

In questo modo viene superata la dualità tra sapere e tecnica, elevando la formazione professionale a pari dignità rispetto all'istruzione, con carattere fortemente professionalizzante e legato ai bisogni del territorio. Un sistema che dunque sviluppa e valorizza la persona in tutte le sue potenzialità in una prospettiva di istruzione e formazione lungo tutto l'arco della vita.

In Europa già da tempo esiste un doppio canale: uno prepara agli studi universitari e fornisce un'istruzione di tipo generale; l'altro è un indirizzo di tipo professionale che prepara sia al proseguimento degli studi sia alla vita attiva, adottando metodologie didattiche che partono dal saper fare per arrivare al sapere.

È dimostrato infatti che adottare un ventaglio di forme teoriche e professionalizzanti differenziate in un ambito formativo consente di mantenere e attrarre un maggior numero di studenti.

Appunti a cura di Gian Carlo Storti

Cremona ottobre 2008

 


       



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