15 Settembre, 2002
Stati generali delle costruzioni:
Federico Vairani, Vice Presidente CNA: “Il settore delle costruzioni è piegato da una crisi senza precedenti. Serve un forte e deciso impegno per il rilancio del settore”.
Stati generali delle costruzioni:
Federico Vairani, Vice Presidente CNA: “Il
settore delle costruzioni è piegato da una
crisi senza precedenti. Serve un forte e
deciso impegno per il rilancio del settore”.
Cremona 26 novembre 2010 – Si svolgeranno
a Roma, mercoledì 1° dicembre 2010, gli stati
generali delle costruzioni a cui parteciperà
un’ampia delegazione di CNA Costruzioni Lombardia.
Federico Vairani, Vice Presidente di CNA
Cremona e imprenditore edile cremasco, entra
nel merito della questione dei dati allarmanti
che arrivano dal settore.
“Con questa iniziativa - ha esordito Vairani
- gli Stati Generali delle costruzioni, si
intende chiedere al Governo e a tutte le
forze politiche di maggioranza e di opposizione,
lanciando un nuovo e pressante grido di allarme,
un forte impegno di rilancio delle costruzioni,
in ragione di alcuni allarmanti dati. Il
settore è piegato da una crisi senza precedenti:
oltre 250.000 posti di lavoro persi, oltre
300% in più di utilizzo ammortizzatori sociali,
oltre il 20% medio di riduzione delle produzioni
nei settori dei materiali da costruzione,
circa 70 mld in meno di valore complessivo
delle produzioni. Se a questo si aggiunge
l’inaccettabile danno causato dai ritardati
pagamenti della Pubblica Amministrazione
, con punte di ritardo anche di 24 mesi,
emerge un quadro di assoluta gravità”.
Durante tutti questi mesi, di fronte all’insufficiente
politica industriale a sostegno del settore,
CNA Costruzioni unitamente alle altre organizzazione
Imprenditoriali, sindacali e della cooperazione,
ha denunciato più volte - a livello nazionale
e su tutto il territorio – lo stato di grande
difficoltà del settore, ricercando un costante
dialogo con il governo e le amministrazioni
pubbliche, sollecitando un confronto, avanzando
proposte concrete che hanno incontrato spesso
il favore bipartisan delle forze politiche.
A questa azione, responsabile e propositiva,
del mondo dell’edilizia non ha ancora corrisposto
un’efficace azione del Governo, né sul piano
dei provvedimenti adottati e delle risorse
disponibili, né su quello del coinvolgimento
completo degli attori degli Stati Generali.
Questi i punti fondamentali e prioritari
che definiscono la piattaforma rivendicativa
che caratterizzerà la manifestazione:
1. Sbloccare i pagamenti per le imprese che
hanno SAL approvati e oggi vincolati dal
Patto di stabilità, anche per consentire
alle stesse il pagamento delle forniture
e dei servizi utilizzati. Più in generale
allentare i vincoli dello stesso patto per
gli enti virtuosi al fine di finanziare prioritariamente
interventi legati alla tutela e messa in
sicurezza del territorio, del patrimonio
edilizio e dei beni culturali ed artistici.
2. Rendere effettivamente disponibili, in
termini di attribuzioni di cassa, le risorse
destinate dal CIPE alle priorità infrastrutturali,
a partire da quelle attribuite al programma
di piccole e medie opere e all’edilizia scolastica.
3. Puntare su processi di semplificazione
amministrativa rafforzando i controlli di
sicurezza e regolarità.
4. Eliminare le penalizzanti distorsioni
fiscali esistenti nel settore immobiliare
(ad esempio l’Iva sull’invenduto dopo 4 anni)
nell’ambito di una riforma del fisco orientata
allo sviluppo e più equa per lavoratori,
imprese e cittadini.
5. Rilanciare gli strumenti di investimento
nelle infrastrutture e nell’immobiliare.
6. Attivare strumenti di lotta all’illegalità
e promuovere la qualificazione con procedure
esigibili e chiare in stretta collaborazione
con le imprese e i lavoratori, senza penalizzare
la quotidiana operatività delle imprese corrette.
7. Estendere a tutto il settore dell’edilizia
gli ammortizzatori sociali definiti per il
settore industria.
 
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