15 Settembre, 2002
A Cremona e Roma , centro sinistra e rifondazione uniti contro la finanziaria di Berlusconi.
A Cremona erano presenti Franco Danieli, parlamentare della Margherita, Luciano Pizzetti consigliere regionale DS e del Centro Sinistra, Gian Carlo Corada, Presidente della Provincia , Paolo Bodini , Sindaco di Cremona, Giuseppe Torchio, presidente ......

A Cremona e Roma , centro sinistra e rifondazione
uniti contro la finanziaria di Berlusconi.
Roma: dopo cinque anni le forze del centro
sinistra si risiedono allo stesso tavolo:
Democratici di sinistra, Margherita, Rifondazione
comunista, Verdi, Sdi, Comunisti italiani,
Repubblicani europei, Udeur, Italia dei valori,
tutti insieme al teatro Brancaccio di Roma
per condividere insieme alla gente la ritrovata
unità.
Anche a Cremona l'Ulivo e rifondazione protestano
uniti contro la finanziaria 2004.
A Cremona erano presenti Franco Danieli,
parlamentare della Margherita, Luciano Pizzetti
consigliere regionale DS e del Centro Sinistra,
Gian Carlo Corada, Presidente della Provincia
, Paolo Bodini , Sindaco di Cremona, Giuseppe
Torchio, presidente Regionale dell'Anci,
Cinzia Zampini di Rifondazione Comunista
che unitamente hanno criticato la finanziaria
presentata dal governo di centro-destra per
il 2004.
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Una grande alleanza per creare un'alternativa
di governo credibile e forte, capace di dare
al Paese le risposte che da tempo ormai cerca.
La grande sala, gremita di giornalisti, ma
soprattutto affollata da tanta gente comune
venuta a rinnovare la propria fiducia alla
coalizione, esplode in fragorosi applausi
di fronte alle dichiarazioni dei leader che
si alternano al microfono presentati da un'
entusiasta Francesca Reggiani.
Una calorosa accoglienza è riservata a Luciano
Violante, capogruppo dei Ds alla Camera,
a dimostrazione della solidarietà di cui
gode dopo gli attacchi portati contro di
lui da esponenti della maggioranza, da Bondi
a Cicchitto, e dopo le accuse lanciate contro
di lui dal senatore Andreotti.
«Promuovere lo sviluppo e difendere le tasche
degli italiani» è lo slogan di tutte le forze
riunite in assemblea, contro quelle leggi
che il leader della Margherita Francesco
Rutelli ha chiamato «le leggi della vergogna».
Analisi impietose dell'attuale maggioranza
sono state fatte da tutti i leader dell'opposizione.
«Un sogno accattivante, una sterile fantasia»:
così sarà ricordato il governo Berlusconi.
Al centro delle dichiarazioni soprattutto
le riforme, quelle vere, per ridare alla
gente, ai giovani e ai disoccupati speranze
per il futuro. «La democrazia di un Paese
si misura anche con il salario», ha detto
Fausto Bertinotti, leader di Rifondazione
Comunista. Comunque, ha spiegato,c'è una
«fretta oggettiva» di mandar via il governo
delle destre.
A rincarare la dose di accuse mosse contro
il Presidente del Consiglio ci pensa il segretario
dei Ds, Piero Fassino: «Berlusconi ha vinto
perchè aveva messo in testa agli italiani
che se avesse vinto la destra, tutti avrebbero
avuto più opportunità», ma sfortunatamente
i risultati della sua politica sono sotto
gli occhi di tutti, e questo in soli due
anni e mezzo di governo. Ed eccolo il bilancio
dell'esecutivo Berlusconi: giovani e ricercatori
all'estero, crescita economica azzerrata,
carovita, lavoratori precari, Sud Italia
abbandonato a se stesso e mass media imbavagliati.
Un'ovazione ha accolto l'arringa di Milena
Mosci dei Repubblicani Europei, che dal palcoscenico
ha tuonato: «Non possiamo permettere che
nel nostro Paese avvenga un sacco come quello
dei Lanzichenecchi».
Combattere il governo, «il comitato d'affari
di Berlusconi» per usare le parole del rappresentante
dello Sdi Villetti, è il traguardo da raggiungere:
«Non propongo una spallata - dirà ancora
Bertinotti - o un colpo di mano, ma una accumulazione
di forze che tolga consenso a Berlusconi
e lo cacci. Ci prendiamo tutti la responsabilità
di costruire un'alternativa di governo».
Ed aggiunge: «I programmi non vanno fatti
nel segreto di qualche riunione, facciamo
partecipare anche i sindacati, i movimenti
e la società civile».
«Serve allora - sottolinea Fassino - un progetto
che parli agli italiani dei loro problemi
e una forma del centrosinistra che li renda
sicuri che nel momento in cui vinceremo le
elezioni saremo in grado di governare questo
Paese». Parole che rimandano naturalmente
ai problemi aperti all'interno dello schieramento
d'opposizione.
Problemi che comunque non fanno più da velo
all'unità. «Abbiamo sbagliato due anni fa
e non lo faremo più», grida dal palco Di
Pietro, accolto da uno scrosciante appluaso.
Problemi, dirà a sua volta Pecoraro Scanio,
leader dei Verdi, che stavolta non possiamo
tacere. «Abbiamo deciso di discuterne, serenamente
e in modo aperto all'interno dei "tavoli"
sui quali stiamo costruendo il programma
del governo di domani».
«Questi - concluderà il segretario dei Ds
- sono gli obiettivi che vogliamo e dobbiamo
perseguire e la manifestazione di oggi è
un punto di sintesi di migliaia e migliaia
di manifestazioni analoghe che si sono svolte
in queste settimane in tutto il Paese».
fonte: www.unita.it
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