15 Settembre, 2002
No al peggioramento dell'ambiente.
Le proposte del " tavolo ambiente " dell’opposizione al Governo Berlusconi.

No al peggioramento dell'ambiente. Le proposte
del " tavolo ambiente " dell’opposizione
al Governo Berlusconi.
Le forze d’opposizione hanno deciso di dare
vita ad un tavolo di lavoro sull’ambiente
con un duplice scopo.
In primo luogo di contribuire a coordinare
e rafforzare l’opposizione alle politiche
del governo che hanno un profilo quanto mai
nefasto.
Basti pensare agli ultimi due provvedimenti
assunti, il condono edilizio e la legge delega,
per comprendere che è necessario il massimo
di allarme e mobilitazione. Il condono edilizio
fa scempio di territorio e legalità legittimando
l’ appropriazione privata del demanio pubblico
per via di abuso sanato. La delega consente
una controriforma per vie extraparlamentari
su tutte le normative ambientali.
Ancora prima, abbiamo subito la legge Lunardi
e i suoi derivati, dal decreto Gasparri a
quello “sblocca centrali”, passando per le
grandi opere e i nuovi impianti che generano
emissioni elettromagnetiche; tutte scelte
ad alto impatto ambientale che hanno ignorato
le competenze di enti locali e la partecipazione
democratica.
Con il pretesto del rischio di black out
estivo si sono fatte passare norme che mettono
in mora regole ambientali per l’inquinamento
termico delle acque.
Il governo si muove dentro la scia dei peggiori
comportamenti anti ambientalisti propri delle
destre mondiali, come ha ben dimostrato l’amministrazione
Bush in rapporto alla ratifica del protocollo
di Kyoto.
Queste politiche sono destinate ad aggravare
con rischi di irreversibilità, una condizione
dell’ambiente già estremamente compromessa
al punto da mettere in discussione gli stessi
grandi cicli della vita: acqua, biosfera,
biodiversità.
Un comportamento irresponsabile che rischia
di moltiplicare la rottura degli equilibri
già in bilico come ad esempio l’assetto geomorfologico
su cui insistono cementificazioni e mutate
condizioni climatiche dovute all’effetto
serra.
Siamo convinti, però, che l’efficacia dell’opposizione
sia legata non solo alla capacità di mobilitazione
ma anche alla ricerca di una progettualità
alternativa che definisca una nuova qualità
sociale ed ambientale dello sviluppo.
Il tavolo da questo punto di vista è un luogo
che si rapporta a tutti gli altri che vengono
o verranno proposti da soggetti sociali e
di movimento.
Noi dobbiamo sentirci impegnati in una discussione
trasparente e partecipata in cui valorizzare
i punti di convergenza in cui si confrontino
le idee con dibattito libero e aperto.
Non c’è dubbio che, qualsiasi sia il giudizio
che si da sulle esperienze passate, siamo
chiamati a dare risposte nuove perché nuova
è la situazione.
Per raggiungere questo obiettivo, le forze
di opposizione lavorano ad un confronto programmatico
che si articolerà sul tavolo centrale e su
otto gruppi di approfondimento, aperto al
confronto pubblico e seminariale con tutte
le forze interessate e libero nell’articolazione
del dibattito. Nell’introdurre questo lavoro
consideriamo importante riferirci ad alcuni
punti.
· Ribadire la centralità del ruolo dell’ambiente
nella programmazione delle attività umane
come valore in sé e come risorsa economica
· Dichiarare l’indissolubilità del legame
tra progresso economico e sociale e tutela
ambientale e sanitaria portatore di una logica
alternativa che deve orientare le scelte
e la stessa contabilità economica e sociale.
· Ristabilire la certezza del diritto che
non consenta più sotterfugi che alimentano
solo l’illegalità a discapito della collettività
tutta come nel caso dell’ultimo condono edilizio
che spazza via secolari concetti giuridici
come l’inalienabilità dei beni demaniali
e degli usi civici.
· Fare dell’ambiente la principale occasione
di nuova e buona occupazione.
· Applicare il Protocollo di Kyoto (andando
anche oltre) attraverso l’attuazione di piani
complessivi di rientro dalle fonti inquinanti.
· Avviare una diversa politica energetica
fondata sul risparmio ed un uso razionale
dell’energia nonché sullo sviluppo di fonti
rinnovabili pulite quali solare termico e
fotovoltaico, eolico e piccolo idroelettrico
valorizzando le vocazioni locali.
· Risanare le centrali energetiche recuperando
potenzialità e riducendo le emissioni.
· Riaffermare il no deciso al nucleare.
· Impegnarsi per una nuova centralità pubblica
dei servizi essenziali per la società e dei
beni comuni quali la produzione e la distribuzione
energetica e la gestione dell’acqua, dei
rifiuti, dei trasporti anche per produrre
innovazioni ambientali in rapporto con il
territorio e per garantire i diritti di accesso
e partecipazione
· Dare priorità ai piani di sostegno al trasporto
ferroviario, per lo spostamento del trasporto
delle merci su ferro e via mare, per il ripristino
ambientale, le bonifiche delle aree inquinate,
un piano di risanamento idrico, considerando
la difesa del suolo la vera grande opera
in cui impegnare lavoro e risorse, in contrapposizione
alle grandi opere definite prioritarie dal
Governo come ad esempio il Ponte sullo Stretto,
il MOSE ed il terzo traforo del Gran Sasso
· Mettere in atto le misure di prevenzione
e lotta agli incendi boschivi già previste
dalla legge
· Valorizzare il patrimonio agricolo, le
produzioni tipiche e la tutela della biodiversità
agricola incompatibili con l’omologazione
colturale e culturale rappresentata dagli
OGM
· Avviare una politica di gestione dei rifiuti
urbani fondata sul controllo merceologico
che consenta di attuare concreti piani di
riduzione a monte e di raccolta differenziata
finalizzata al recupero di materia, contrapposta
al semplice approccio basato sul loro smaltimento
· Garantire il diritto degli animali nell’affermazione
di un senso etico della vita sulla Terra
che superi ogni visione antropocentrica nel
rapporto uomo-ambiente
· Garantire il diritto all’ambiente come
bene comune per tutte e tutti e per le generazioni
future, di cui va rispettata e promossa la
riproducibilità
Alfonso Pecoraro Scanio, Fabrizio Fabbri
(Verdi)
Roberto Musacchio (PRC)
Fulvia Bandoli (DS)
Giuseppe Vatinno, Mario Castorina (Italia
dei Valori)
Romolo Benevenuto (Margherita)
Primo Galdelli (Comunisti Utaliani)
Roberto Napoli ( UDEUR – Alleanza Popolare)
Domenico Pappaterra, Carlo Ubertini (SDI)
Roma, 22 dicembre 2003
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