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15 Settembre, 2002
Piadena 2015: la Carta dei Principi
I partiti dell’Ulivo e Rifondazione Comunista piadenesi hanno sottoscritto una Carta dei Principi in cui è definito il quadro dei riferimenti ideali a cui si vuole ispirare la coalizione.

Piadena 2015 - La Carta dei Principi
I partiti dell’Ulivo e Rifondazione Comunista piadenesi, dopo una serie di incontri preliminari finalizzati alla stesura di un programma di governo locale, in vista delle prossime elezioni amministrative, hanno sottoscritto una Carta dei Principi in cui è definito il quadro dei riferimenti ideali a cui si vuole ispirare la coalizione.

In questo lavoro il Centro Sinistra si è ispirato alla “Carta del Nuovo Municipio” presentata a Porto Alegre nel Convegno Internazionale degli Amministratori Locali che ha preceduto il World Social Forum del 2002; il documento in oggetto, che in Italia ha prodotto successivamente il movimento che ha portato alla nascita della Associazione “Rete del Nuovo Municipio”, recentemente costituitasi ad Empoli nell’Ottobre del 2003, è stato ulteriormente ridefinito in una “Carta d’intenti della Rete del Nuovo Municipio” che è servito alla coalizione per ulteriori approfondimenti concettuali.

I principi che ci ispirano:

1. In contrapposizione alla globalizzazione dei mercati che tende ad emarginare nazioni, popoli e territori, il Nuovo Municipio che vogliamo costruire diventa soggetto protagonista di una globalizzazione dal basso e di un nuovo modello di sviluppo sostenibile, a compatibilità ambientale e sociale, promotore di una diplomazia della pace ( intesa in tutti i suoi molteplici aspetti e non limitata ad un generico pacifismo ), di cooperazione decentrata e del sostegno attivo delle aree più povere del mondo. Questi sono i principi cardine su cui si fonda l’ossatura del nostro futuro programma amministrativo.
2. Ci si pone l’obiettivo di attuare una gestione partecipata e socialmente condivisa delle scelte amministrative attraverso il coinvolgimento del maggior numero possibile di abitanti, di forze sociali, in ambito culturale ed economico, incentivando forme di consumo critico e consapevole.
3. Le nuove forme di partecipazione democratica individuate indurranno l’adozione di un progetto di SVILUPPO LOCALE, ECOLOGICAMENTE E SOCIALMENTE SOSTENIBILE, interpretato cioè come sviluppo umano e non come semplice crescita economica. A questo aspetto riconosciamo un valore strategico, di radicale alternativa per Piadena ed il suo territorio; esso porrà attenzione alla qualità della vita e al benessere dei cittadini e al contempo tenderà a ridurne l’impronta ecologica sull’ambiente. Il mondo è investito da problemi complessi globali, regionali, nazionali e locali a cui debbono corrispondere soluzioni altrettanto complesse. Per questo, in forme socialmente condivise, verrà definito un Piano di Sviluppo Locale Integrato (socio-economico e territoriale) che partendo dalla valorizzazione delle specificità della nostra zona, contribuisca, in qualche misura, anche alla soluzione di problemi di interesse generale (nazionale ed internazionale).
4. Le nuove forme di inclusione sociale che vogliamo mettere in atto, si esprimeranno attraverso fasi di sperimentazione del “Bilancio Partecipativo” che pur richiamandosi ad esperienze note, hanno lo scopo di realizzare una nuova idea di coinvolgimento dei cittadini/elettori sul piano della proposta, dei suggerimenti, della critica e della condivisione delle scelte amministrative di Piadena, attraverso percorsi autonomi e rispettosi delle peculiarità culturali, produttive e sociali del territorio.
5. Il Bilancio Partecipativo sarà l’anima di un processo riformatore vasto ed articolato che partirà dal coinvolgimento dei cittadini in un nuovo patto sociale e nelle scelte di natura economico-finanziaria che riguardano il loro territorio in quanto sono gli abitanti che danno senso quotidianamente all’economia, alla cultura, alla vivibilità del loro paese; non si tratterà di una semplice dilatazione del meccanismo di consultazione popolare, già previsto in varie forme, ma di un intervento diretto all’inversione del processo decisionale, pur nel rispetto dell’impianto normativo vigente.Il Comune, impegnandosi a dare concretezza, visibilità e risposte efficaci a proposte e indicazioni dei cittadini, intende contribuire a far sì che dalla discussione su obiettivi localizzati nel tempo e nello spazio individuati inizialmente, si possa passare alla costruzione di scelte strategiche per il territorio, fino alla redazione condivisa di complessi strumenti di programmazione economica, territoriale e ambientale, in un processo di formazione al diritto di scelta del cittadino.
6. Per dare vita ad un piano operativo per l’implementazione del Bilancio Partecipativo, bisognerà procedere preventivamente ad una ridefinizione strutturale del funzionamento dell’Ente Comunale volta a favorire le nuove forme di partecipazione, la comunicazione, l’autonomia organizzativa e progettuale della comunità piadenese.
7. Partendo dai bisogni e dalle priorità indicate dalle Assemblee si darà vita a Tavoli di Progettazione Partecipata per la trasformazione urbana di quartieri e frazioni, con lo scopo di contrastarne lo spopolamento e l’impoverimento strutturale e per creare le condizioni di una loro rivitalizzazione economica e il reinsediamento abitativo.
8. Il Nuovo Municipio a cui pensiamo si attiva concretamente per la realizzazione di forme di autogoverno che contrastano le recenti tendenze neo-centralistiche statali e regionali che sottraggono preziose risorse agli enti locali e ne riducono di fatto i ruoli. E’ nostra intenzione inoltre collaborare con le iniziative auto-promosse dagli abitanti, con il mondo associativo, il terzo settore, le imprese sociali, in un processo di decentramento della pubblica amministrazione secondo l’ormai noto principio di sussidiarietà.
9. Il Nuovo Municipio che vogliamo costruire si opporrà alla distruzione- marginalizzazione del ruolo pubblico nella produzione e gestione dei servizi e dei beni fondamentali necessari alla vita dei cittadini (acqua, energia, beni ambientali e culturali, sanità, istruzione) contrastandone le tendenze alla privatizzazione in atto, specialmente di quelli a carattere sociale (assistenza agli anziani e ai portatori di handicap, mense scolastiche, ecc.). Il comune, se necessario, si avvarrà dell’aiuto di cooperative di servizio o di privati, ma la direzione del servizio rimarrà all’Ente municipale che risponderà in prima persona ai cittadini della qualità del servizio erogato. Si porranno in essere, in tal caso, i dovuti margini di tutela, come strumenti di garanzia per l’Amministrazione Comunale, in termini di controllo della qualità, dell’ efficienza e della economicità dei servizi resi ai cittadini.
10. Fortemente preoccupati per le conseguenze economiche e sociali dei processi di flessibilizzazione e precarizzazione del lavoro, vogliamo attivarci per ricercare le forme di superamento di questi fenomeni, almeno nella gestione delle attività municipali. Ci impegniamo a tutelare i diritti dei lavoratori del nostro territorio, a promuovere una politica del lavoro nella nostra area tesa a favorire la piena occupazione, la stabilità del posto di lavoro, il rispetto delle norme contrattuali e di sicurezza del lavoro, e a sostenere lo sviluppo di imprese a finalità etica e sociale. Il Comune si attiverà concretamente anche nelle situazioni di crisi o difficoltà congiunturali che dovessero investire aziende pubbliche e private al fine di salvaguardare l’occupazione e la presenza di nomi e marchi storici importanti per il tessuto produttivo e sociale locali.
11. Il Nuovo Municipio assumerà come orientamento generale una politica di re-distribuzione del reddito a favore delle fasce meno abbienti attraverso l’introduzione di una forte progressività delle imposte e dei tributi e lo sviluppo del sistema dei servizi sociali.
12. La lotta contro la povertà, l’esclusione e l’emarginazione sociale, in particolare sui problemi della terza età, dell’immigrazione, dell’handicap, costituirà l’ossatura fondamentale di una politica sociale del Comune attraverso l’avvio di progetti sperimentali integrati e una mobilitazione intensa e continua di risorse finanziarie ed umane. Il Nuovo Municipio in costruzione si impegna in una politica di accoglienza e di riconoscimento del diritto di cittadinanza, anche attraverso l’esercizio del diritto di voto amministrativo, agli immigrati regolari, da intendere però non come benevola concessione, ma come riconoscimento di un elemento fondamentale della dignità umana per l’inserimento attivo nella società civile a cui deve però corrispondere un responsabile rispetto delle regole di convivenza a cui tutti i membri di una comunità sono chiamati, indipendentemente dalle loro condizioni socio-economiche. Si sosterrà il rispetto delle differenze: di età, genere, cultura, religione, provenienza geografica, linguaggio, scelte di vita individuali, nella convinzione che esse rappresentino una fonte di ricchezza e crescita per l’intera comunità. E’ prioritario dovere del Comune individuare i bisogni e dotarsi dei necessari strumenti per analizzare e risolvere situazioni di emergenza sociale, sia latente che manifesta, avvalendosi a tale scopo del supporto di “agenzie” esistenti in loco, in campo pubblico (Piani di zona), civile (associazionismo e volontariato) e religioso (istituzioni e iniziative parrocchiali). Solo attraverso un’azione sinergica fra tutti gli attori sociali è possibile attuare le idonee strategie per contrastare fenomeni sociali complessi e sempre più diffusi anche nelle piccole realtà locali come la nostra.
13. Il Nuovo Municipio della Piadena che vogliamo si impegna a condurre una battaglia contro il sistema corrente di mobilità delle persone e delle merci fondato sull’automobile e sul traffico privato motorizzato, nella consapevolezza che non può esserci un miglioramento avvertibile della qualità della vita senza portare a soluzione i gravi problemi connessi alla viabilità interna del paese e al traffico veicolare che lo attraversa.
14. Sviluppo Sostenibile vuol anche dire porsi il problema globale della scomparsa delle foreste e dei boschi con la conseguente drastica riduzione dell’unico regolatore naturale dell’anidride carbonica nell’aria, rappresentato dalla vegetazione. Esiste infatti una funzione psicologica data dalla valenza estetica del paesaggio, rurale e urbano, senza la quale non potremmo provare emozioni e sensazioni legate all’ambiente e al contesto in cui viviamo e non subiremmo quel processo d’identificazione che ci spinge ad amare il nostro paese e a immedesimarci con esso. A questo riguardo coltivatori vanno considerati i primi e fondamentali tutori dell’ambiente agrario. Con loro va impostata un’azione organica per il ripristino/gestione del paesaggio: si dovrà cercare il massimo consenso e coinvolgimento del mondo rurale per sviluppare progetti di sistemazione e manutenzione del territorio attraverso lavori e iniziative di rinaturalizzazione, riforestazione, difesa del suolo, difesa dalle avversità atmosferiche (protezione civile), sistemazione e gestione idraulica.
15. Il Nuovo Municipio e la nuova Amministrazione si attiverà al fine di far recuperare a Piadena il ruolo innovativo e trainante, sostenuto nel passato, per l’intero territorio circostante, assumendo una politica di stimolo ed incentivazione, verso gli altri Comuni all’unificazione degli sforzi per innescare processi stabili di sviluppo sociale, economico e culturale.Allo stesso modo esso lavorerà per stimolare e favorire ancor di più veri e propri processi di unione (ed eventualmente di fusione )di Piadena con i Comuni del territorio circostante per dare vita ad entità sovracomunali economicamente più forti, in grado di erogare servizi più qualificati, con la possibilità di ottenere riduzioni significative nella gestione ordinaria dei bilanci, di dare avvio ad una reale integrazione sociale che favorisca la presa di coscienza delle intere comunità che siano così in grado di individuare uno scenario generale di futuro, di renderlo praticabile o almeno immaginabile e di decidere cosa vogliono fare di sè stesse, del proprio territorio e del proprio ambiente.Siamo convinti che un’intera comunità che ritorna ad amare il proprio pese e che sogna per sé un futuro migliore, fin nei minimi particolari, può produrre cambiamenti radicali che modificano la percezione della propria storia, dando il via ad occasioni di auto-riconoscimento in cui può cominciare a riemergere il piacere dell’interesse collettivo e della partecipazione civica alla vita pubblica piadenese.

 


       



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