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15 Settembre, 2002
Sulla Moschea appassionato dibattito in Consiglio Comunale.
Approvata la mozione presentata dalla maggioranza di centro-sinistra con il voto favorevole anche di rifondazione comunista.

Sulla Moschea appassionato dibattito in Consiglio Comunale.
Approvata la mozione presentata dalla maggioranza di centro-sinistra con il voto favorevole anche di rifondazione comunista.


Interrogazione in data 4 marzo 2004, presentata dal Consigliere Comunale del Gruppo Consiliare “Gruppo Misto” Federico Parea in ordine ai recenti ed allarmanti sviluppi delle indagini giudiziarie circa le attività di gruppi fondamentalisti gravitanti intorno alla moschea di Cremona (Testo dell’interrogazione:Posti i recenti ed allarmanti sviluppi delle indagini giudiziarie circa le attività di gruppi fondamentalisti gravitanti intorno alla moschea di Cremona, si chiede al Sindaco se non ritenga opportuno riconsiderare le posizioni di indiscriminata disponibilità verso la comunità islamica espresse dall’Amministrazione in questi mesi; se non ritenga altresì opportuno valutare la possibilità di sospensione e contestuale ricontrattazione delle attuali concessioni ad essa di spazi pubblici come mezzo di stimolo per una più chiara ed evidente espressione di responsabilizzazione di quella grandissima parte di comunità islamica estranea ai fatti delle indagini penali).


Mozione in data 3 marzo 2004 presentata dal gruppo Consiliare “Lega Nord - Lega Lombarda” di censura sul comportamento del Sindaco e della Giunta Comunale nei confronti della comunità islamica di Cremona (Testo della mozione: I sottoscritti consiglieri comunali con la presente mozione intendono censurare il comportamento del Sindaco Bodini e della Giunta Comunale per l’inammissibile apertura nei confronti della comunità islamica di Cremona, nonostante le precedenti avvisaglie connesse alle indagini per terrorismo da parte della Procura della Repubblica di Milano ed i successivi sviluppi di ulteriori indagini da parte della Procura della Repubblica di Brescia, ancorché riferibili a persone singole. Considerato che – al di là ed in contrapposizione a manifestazioni di apertura al dialogo da parte delle autorità ecclesiastiche, manifestazioni che in buona sostanza si sono concretate in uno sterile monologo senza alcun cenno di effettiva reciprocità – si è evidenziato che gli incontri nella moschea-circolo di cultura islamica erano contraddistinti da incitazioni all’odio e non certo all’amore, al dialogo ed alla tolleranza, come esplicitamente dichiarato dall’imam itinerante Hassan Fathy; ritenuto che le manifestazioni di apertura nei confronti della comunità islamica – e tra queste la concessione della palestra di San Felice ed ancora prima di compiacente tolleranza nei confronti della scuola coranica con negative ripercussioni sul rispetto dell’obbligo della frequenza scolastica – si sostanziano in un atteggiamento politico totalmente avulso dalla sensibilità e dalle tradizioni della comunità cremonese, tollerante sì, ma attenta ai pericoli di comportamenti eversivi, in nessun modo tenuti nella debita considerazione dal Sindaco e dalla Giunta; rilevato al contrario che deve essere attivata ogni utile iniziativa di attento e continuo controllo sulla liceità e correttezza di comportamenti e di costante verifica della regolarità delle singole posizioni, esclusa anche ogni tolleranza nei confronti di quelle clandestine, indipendentemente, in tal caso, dall’appartenenza ad un determinato credo religioso; considerato che, in relazione all’esigenza sopra riportata, debba essere censurato qualsiasi atteggiamento omissivo o lassista di qualsiasi pubblica autorità nell’ambito della rispettiva competenza; il Consiglio Comunale esprime il vivo disappunto sul comportamento del Sindaco e della Giunta come sopra evidenziato ed in tal senso formula un giudizio di ferma censura, sottolineando l’esigenza di un costante impegno di attenzione e controllo a tutela degli autentici interessi della comunità cremonese, con esclusione di atteggiamenti ideologicamente buonisti e comunque lontani dalla dignitosa consapevolezza di un corretto e fermo esercizio della funzione pubblica ad ogni livello di responsabilità. La presente mozione viene trasmessa al Ministro dell’Interno, al Prefetto e al Questore di Cremona).


Mozione in data 4 marzo 2004 presentata dal Consigliere Comunale del Gruppo di “Alleanza Nazionale” Roberto Nolli di censura sul comportamento del Sindaco e della Giunta Comunale per l’inammissibile comportamento tenuto in merito alla vicenda dei presunti terroristi islamici collegati alla cosiddetta “Moschea di via Massarotti” (Testo della mozione: Il sottoscritto consigliere comunale, con la presente mozione intende censurare il Sindaco Paolo Bodini e la Giunta Comunale per l’inammissibile comportamento tenuto in merito alla vicenda dei presunti terroristi islamici collegati alla cosiddetta moschea di via Massarotti, nonostante le precedenti avvisaglie connesse alle indagini per terrorismo da parte della Procura della Repubblica di Milano ed i successivi sviluppi di ulteriori indagini da parte della Procura della repubblica di Brescia, ancorché riferibili a singole persone; considerato che si è evidenziato che gli incontri nel centro culturale islamico erano contraddistinti da incitazioni all’odio e non certo all’amore, al dialogo ed alla tolleranza, come esplicitamente dichiarato dall’imam itinerante Hassan Fathy; ritenuto che la compiacente tolleranza nei confronti della scuola cranico con negative ripercussioni sul rispetto dell’obbligo della frequenza scolastica, si sostanziano in un atteggiamento politico totalmente avulso dalla sensibilità e dalle tradizioni della comunità cremonese, tollerante sì ma attenta ai pericoli di comportamenti eversivi, in nessun modo tenuti nella debita considerazione dal Sindaco e dalla Giunta; rilevato al contrario che deve essere attivata ogni utile iniziativa di attento e continuo controllo sulla liceità e correttezza dei comportamenti e di costante verifica della regolarità delle singole posizioni, esclusa anche ogni tolleranza nei confronti di quelle clandestine, indipendentemente in tal caso, dall’appartenenza ad un determinato credo religioso; considerato che, in relazione all’esigenza sopra riportata, debba essere censurato qualsiasi atteggiamento omissivo o lassista di qualsiasi pubblica autorità nell’ambito della rispettiva competenza; il Consiglio Comunale esprime il vivo disappunto sul comportamento del Sindaco e della Giunta come sopra evidenziato ed in tal senso formula un giudizio di ferma censura, sottolineando l’esigenza di un costante impegno e controllo a tutela degli autentici interessi della comunità cremonese, con esclusione di atteggiamenti ideologicamente buonisti e comunque lontani dalla dignitosa consapevolezza di un corretto e fermo esercizio della funzione pubblica ad ogni livello di responsabilità). La mozione è stata illustrata dal capo gruppo consiliare Dario Ratti.

L’interrogazione e le due mozioni sono state trattate congiuntamente. Ha preso la parola il Sindaco il cui intervento si può così sintetizzare: distinzione ruolo amministrativo che compete al Sindaco, giudiziario, che compete alla Magistratura, e ordine pubblico, che compete in sede locale al Prefetto e a livello centrale al Ministro dell’Interno. Ha contestato l’accusa di indiscriminata disponibilità ricordando i controlli di tipo urbanistico, i controlli in merito ai bambini che non frequentavano la scuola dell’obbligo, i controlli congiunti con ASL e DIGOS. Ha poi menzionato il provvedimento di sospensione della attività per i problemi sollevati dall’ASL. Il Sindaco ha quindi ricordato il diniego all’uso della palestra di S. Felice per altri scopi che non fosse la preghiera del venerdì, la difficoltà a riconoscere un vero referente di una comunità composita come quella islamica, ma che, nonostante questo, vi è stata una costante ricerca del dialogo con interlocutori moderati e ragionevoli. Ha poi citato la legge sull’obbligo scolastico, in base alla quale la famiglia può assumersi il compito di educare i propri figli senza avvalersi delle strutture pubbliche. In ogni caso il numero dei bambini che hanno frequentato il Centro Culturale Islamico è molto limitato rispetto a quello dei bambini extracomunitari presenti nelle scuole cittadine. Su questo c’è stato comunque l’interessamento, su segnalazione del Comune, alla autorità scolastica regionale e la segnalazione al Ministero dell’Istruzione. A questo punto il Sindaco ha chiesto, provocatoriamente, perché la magistratura sino ad ora non ha adottato provvedimenti verso il Centro? Perché le autorità predisposte all’ordine pubblico non hanno preso provvedimenti? In base a quale legge, ha detto il Sindaco, l’Amministrazione Comunale avrebbe dovuto prendere provvedimenti?. Soffermandosi sulla situazione attuale del Centro Culturale Islamico il Sindaco ha ricordato che ora è chiuso in attesa di essere messo a norma, della sanatoria edilizia per gli abusi (degli affittuari e dei proprietari) e sarà quindi valutata la possibilità di riapertura con limitazioni rispetto al numero di frequentatori. Le indagini sono in corso da anni, comunque la Prefettura sorveglia, la Questura fa le sue indagini: in una recente seduta del Comitato Provinciale per l’Ordine e per la Sicurezza il Prefetto ha escluso esistessero elementi tali da giustificare provvedimenti da parte dell’autorità di pubblica sicurezza. In ogni caso delle quattro persone arrestate due sono state rilasciate: sino ad ora nessuna condanna vi è stata e quindi vi è presunzione di innocenza. Massimo è il rispetto dell’attività giudiziaria. La chiusura del centro sarebbe stata illogica e non nella disponibilità del sindaco: il Comune ha competenze amministrative: e in questo ambito il comportamento è stato corretto, senza alcuna omissione. Non è possibile la condanna di una comunità per la colpa di singoli, mentre responsabilità della Amministrazione sta nel promuovere la convivenza civile e pacifica con integrazione. Il Sindaco ha chiuso il suo intervento sostenendo la necessità di passare da azioni solo repressive a forti azioni politiche, ricordando che il vero nodo da risolvere, a livello internazione, è quello della questione palestinese, passaggio fondamentale nella lotta e nella sconfitta del terrorismo. Per il Sindaco vi è la necessità di importare democrazia e non solo di esportarla.
Gli altri consiglieri intervenuti sono stati: Giuseppe Ceraso, Federico Parea, Claudio Demicheli, Luciano Pizzetti, Aurelio Guarneri, Giuseppe Garioni, Luciano Presti, Gabriele Panena, Biagio Civello, Filippo Spigaroli, Gianfranco Berneri, Ferdinando Quinzani, Cinzia Zampini, Roberto Nolli. Infine il consigliere Pierluigi Rotelli, a nome della maggioranza, ha presentato il seguente ordine del giorno di sostegno all’operato del Sindaco e della Giunta, che è stato sottoscritto anche da Rifondazione Comunista: Considerato che il Centro Culturale Islamico di Via Massarotti è attualmente chiuso per lavori di messa a norma e che il Sindaco, a seguito di richiesta pervenuta da componenti della comunità musulmana cremonese, sentito il parere della Giunta Comunale, ha autorizzato l’utilizzo in uso precario e temporaneo della palestra di via San Felice per la sola preghiera del venerdì fino a quando la sede di via Massarotti non otterrà l’agibilità, nel pieno rispetto di quanto sancito dall’art. 19 della Costituzione secondo cui tutti hanno diritto di professare liberamente la propria fede religiosa in qualsiasi forma, individuale o associata, di farne propaganda e di esercitarne in privato o in pubblico il culto;Considerato che, a seguito degli eventi che hanno riguardato l’arresto di alcuni cittadini extracomunitari collegati al Centro Culturale Islamico di Via Massarotti, sono in corso le indagini dell’Autorità Giudiziaria di Brescia la quale, sino ad ora, non ha ravvisato la necessità di assumere iniziative di carattere cautelare nei confronti della sede del Centro Culturale Islamico di Via Massarotti;Tenuto conto che il Prefetto, in data 15 marzo, con una nota pubblica, ha dichiarato che al momento non sussistono concreti e specifici elementi idonei, ragionevolmente, a giustificare l’adozione di provvedimenti da parte dell’Autorità di Pubblica Sicurezza, in quanto, secondo quanto emerso anche in sede di Comitato Provinciale per l’Ordine e a la Sicurezza Pubblica, gli eventi che si sono sino ad ora verificati hanno riguardato esclusivamente l’aspetto della repressione giudiziaria; Considerato inoltre che, come chiarito nella stessa nota del Prefetto di Cremona, all’Amministrazione Comunale spetta solo la competenza a valutare la sussistenza dei presupposti per il rilascio delle autorizzazioni amministrative necessarie per la conduzione del Centro Culturale Islamico di via Massarotti, escludendo in questo modo ogni competenza su provvedimenti di natura repressiva;
IL CONSIGLIO COMUNALE DI CREMONA

Esprime il proprio sostegno al Sindaco e alla Giunta Comunale per il comportamento tenuto in questa vicenda, comportamento improntato alla correttezza, al rispetto della legge e dei diritti della persona;Invita l’Amministrazione Comunale a proseguire il dialogo con gli esponenti moderati della comunità musulmana cremonese, nella convinzione che reagire al fondamentalismo significa perseguire una solidarietà sincera ed attiva tanto nella prevenzione e repressione quanto nella rimozione delle cause del terrorismo; Impegna il Sindaco a sollecitare nella comunità islamica una presa di posizione forte e netta con riferimento a quanto sta emergendo dalle indagini intorno al Centro Culturale Islamico di via Massarotti, accompagnata da serie e concrete iniziative atte a fornire al Comune garanzie di maggiore consapevolezza ed attenzione al riguardo e volte al rafforzamento nella comunità islamica stessa dei principi di libertà, democrazia, tolleranza nella cultura del dialogo e del confronto in avversità ad ogni esasperazione integralista e ad ogni forma di terrorismo; Manifesta infine piena fiducia verso l’attività svolta dalle Forze di Polizia, anche a supporto dell’Autorità Giudiziaria, finalizzata alla vigilanza ed al controllo del territorio per assicurare ogni forma di prevenzione e tutela della collettività).

Il dibattito è stato concluso da un appassionato intervento del Sindaco. Alla fine le due mozioni e l’ordine del giorno sono stati messi ai voti. La mozione presentata dalla Lega Nord è stata respinta (su 34 consiglieri presenti 23 hanno votato contro e 11 a favore). La mozione presentata da Alleanza Nazionale è stata respinta (su 34 consiglieri presenti 23 hanno votato contro e 11 a favore). L’ordine del giorno presentato dalla maggioranza e sottoscritto anche da Rifondazione Comunista è stato approvato a larga maggioranza (in questo caso i consiglieri di FI, AN e Lega Nord non hanno partecipato al voto e sono usciti dall’aula) con la sola astensione del consigliere Filippo Spigaroli.

 


       



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