15 Settembre, 2002
Le ultime News dai Ds Lombardia
Carta sanitaria: i costi lievitano ma di risultati non se ne vedono.A lanciare l'accusa è Luciano Pizzetti, segretario regionale Ds.
AGENZIA LOMBARDIA DIESSE giovedì 29 04 2004
a cura del Gruppo consiliare
Democratici di Sinistra della Regione Lombardia
1 - Carta sanitaria: i costi lievitano ma
di risultati non se ne vedono
29 apr 2004 - La Carta Regionale dei Servizi
è quell'ambizioso progetto nato nel 1999
per mettere in rete ospedali, asl, medici,
farmacie e pazienti. Doveva essere il fiore
all'occhiello della Giunta Formigoni, ma
a tutt'oggi - dopo 2 anni dalla fine della
sperimentazione a Lecco è appena iniziata
la distribuzione a Pavia e Cremona. Vantaggi
se ne vedono ben pochi, anzi, persino a Lecco
dove il sistema dovrebbe ormai essere a regime,
essendo stato validato, non tutti i sevizi
sono attivati, e quelli attivi lo sono solo
parzialmente.
A lanciare l'accusa è Luciano Pizzetti, segretario
regionale Ds.
"Ad oggi la carta è poco più di un documento
d'identità - ha dichiarato Pizzetti -. Buona
parte dei numerosi servizi previsti non sono
ancora disponibili: non può essere ancora
usata per certificare le esenzioni o per
accedere a dati clinici complessi, come ad
esempio le immagini computerizzate di Tac,
risonanza magnetica ecc.. A peggiorare la
situazione è che solo nelle grandi città
le trasmissioni di dati hanno tempi accettabili,
mentre nei piccoli centri, ancora sprovvisti
di Adsl, i collegamenti sono molto più lenti,
per non parlare delle prenotazioni, o della
messa in rete delle strutture private accreditate".
A fronte di tutte queste difficoltà la Giunta
regionale pochi giorni fa ha deliberato un
"addendum" di 166 milioni di euro
- 400 erano quelli già stanziati - al contratto
con Lombardia Informatica, la controllata
della Regione che gestisce il progetto.
"Insomma, per non perdere la posta già
gettata sul tavolo - ha continuato l'esponente
diessino - la Giunta ha deciso di rilanciare,
come in una partita a poker. Il risultato
è che, mentre in origine il canone annuo
di gestione previsto per ogni card era di
10,30 euro, adesso lievita a ben 14 euro,
il 40% in più".
"Noi logicamente non siamo contrari
a una innovazione tecnologica che migliori
i rapporti tra cittadini e pubblica amministrazione
- ha proseguito Pizzetti - ma riteniamo che
di fronte alle incertezze sul funzionamento
e l'efficienza di un sistema che è unico
al mondo sarebbe meglio rallentare e riflettere
sui problemi aperti, invece di imprimere
una accelerata che ha solo sapore propagandistico"
.
''Manca la flessibilità - ha voluto aggiungere
Marco Tam, consigliere regionale e medico
di famiglia - non c'e' intesa con i medici
che non vogliono un sistema che fa perdere
loro tempo, non c'è trasparenza della gestione.
Un megaprogetto di questo tipo è inutile,
ci vuole un progetto piu' circoscritto ma
efficace, che ad esempio eviti ai pazienti
di andare in giro con sei o sette tesserini
sanitari d'esenzione''.
2 - Governo e Alitalia: subito base di armamento
a Malpensa e ammortizzatori sociali per tutto
il settore
28 apr 2004 - La vicenda Alitalia ha riaperto
il dibattito sul sistema aeroportuale lombardo,
che ha visto posizioni divergenti anche all'interno
della stessa Casa delle Libertà, nonostante
il consigliere regionale di FI Stefano Maullu
abbia dichiarato nei giorni scorsi che Regione
Lombardia, Provincia di Milano, Comune di
Milano e Provincia di Varese avevano elaborato
un documento comune sugli aeroporti lombardi.
"Fatta doverosa verifica - ha denunciato
il consigliere regionale DS Daniele Marantelli,
segretario Commissione Trasporti - ho constatato
che non esiste alcun documento in proposito
se non nella fervida fantasia del collega
Maullu".
"Di fronte alla crisi di Alitalia permane
lo stato di confusione nella Cdl in Lombardia
- continua il consigliere - come confermano
le posizioni di Formigoni, Colli e Albertini.
Il Presidente della Regione richiama la necessità
di realizzare a Malpensa una base operativa
di Alitalia. Richiesta giusta, non nuova,
finora inattuata. Inoltre Formigoni 'chiede
e consiglia' al Governo di investire sugli
aeroporti lombardi di Malpensa, Linate, Orio
al Serio e, in prospettiva, di Montichiari.
E’ probabilmente dovuto ad un inedito atteggiamento
di mitezza, che Formigoni non riservava su
questo tema al Governo dell’Ulivo, la ragione
di una clamorosa dimenticanza: tra gli aeroporti
lombardi - ironizza Marantelli - c’è anche
quello pavese di Rivanazzano. Mi auguro che
questa lacuna sia colmata con una puntuale
e chiara posizione comune delle istituzioni
lombarde, ad oggi inesistente, che attendiamo
con viva curiosità poiché è utile distinguere
gli interessi del Paese da quelli localistici
ed elettorali".
"La nostra posizione è chiara - aggiunge
Marantelli -. Bisogna aumentare le capacità
del sistema aeroportuale lombardo migliorando
l’accessibilità, accelerando la realizzazione
dei collegamenti ferroviari e stradali e
spostare a Malpensa la base di armamento
della compagnia di bandiera. Solo rilanciando
il ruolo di hub di Malpensa si può dare nuovo
impulso all’intero sistema aeroportuale del
nord che costituisce un’indispensabile ricchezza
per l’Italia.
"Alitalia va difesa - conclude il consigliere
- ma non può essere l’unico vettore italiano.
Non risulta che ad Air France sia stato contestato
dall’Unione Europea di agire, in Francia,
in regime di monopolio. Sfidiamo il Governo
e Alitalia a favorire in tempi rapidi queste
soluzioni e ad assumersi l’onere di decisioni
coerenti e urgenti. Chiediamo, infine, al
Governo di estendere l’utilizzo degli ammortizzatori
sociali a tutto il settore legato al trasporto
aereo".
3 - Formigoni e le carte di Saddam: il Consiglio
non ne vuole discutere
28 apr 2004 - In apertura della seduta del
Consiglio regionale lombardo, il gruppo Ds
ha chiesto di discutere una mozione urgente,
presentata nei giorni scorsi dall'opposizione,
sulla vicenda "Oil for food". Il
capogruppo di Forza Italia e la maggioranza
non hanno dato la possibilità di discutere
di un tema molto scottante.
Negli scorsi mesi sono apparsi sulla stampa
alcuni articoli che rivelavano il ritrovamento,
nel Ministero del petrolio irakeno, di un
lista di 200 persone che il deposto dittatore
avrebbe premiato con una assegnazione personale
di quote di greggio nell'ambito del programma
di aiuti "Petrolio per il cibo"
voluto dall'Onu e realizzato tra il 1996
e il 2003 per scopi umanitari: tra i politici
e i funzionari elencati nel documento, la
stampa ha rivelato anche il nominativo di
Roberto Formigoni, che sarebbe stato intestatario,
secondo il documento, di 24,5 milioni di
barili di petrolio.
Le opposizioni in Consiglio regionale avevano
già presentato un'interrogazione per fare
luce sulla vicenda nel mese di gennaio; poi,
in mancanza di una risposta tempestiva, lo
scorso 22 aprile è stata depositata una mozione
per avere chiarimenti in merito al coinvolgimento
del governatore, dopo che le agenzie di stampa
avevano confermato la volontà, espressa dal
Consiglio di Sicurezza dell'Onu, di dare
il via libera all'indagine sulle accuse di
frode e corruzione nell'ambito del programma
"Oil for Food".
"Abbiamo chiesto chiarimenti - ha dichiarato
Luciano Pizzetti - ma la maggioranza non
ha voluto nemmeno dare al Consiglio regionale
il diritto di discutere la questione. Il
Consiglio è ormai ridotto alla stregua di
mero esecutore della volontà del Governatore
lombardo".
4 - Il Consiglio approva il programma triennale
per le piccole e medie imprese commerciali
28 apr 2004 - E' stato approvato nel consiglio
di martedì scorso il programma triennale
2004/2006 degli interventi regionali per
la qualificazione e lo sviluppo delle piccole
e medie imprese commerciali. Il piano si
pone l'obiettivo di sostenere i piccoli negozi,
favorire forme associative per diminuire
i costi e migliorare il servizio, promuovere
l'innovazione. "Noi DS - dichiara Luciano
Pizzetti - abbiamo votato a favore, avendo
ottenuto che nel provvedimento fossero accolte
alcune nostre proposte migliorative per gli
ambulanti e per i negozi di vicinato. In
particolare abbiamo ottenuto che si finanziassero
anche gli acquisti di nuovi autonegozi, vale
a dire i mezzi utilizzati dagli ambulanti
per il loro lavoro, e che si sostengano anche
le campagne di promozione di prodotti venduti
nei piccoli negozi, così che i clienti possano
essere informati non solo sulle campagne
di contenimento dei prezzi della grande distribuzione
ma anche di quelle fatte dai negozi nelle
varie realtà locali".
"Piccole cose - conclude Pizzetti -
ma che segnano un'inversione di tendenza
rispetto ad una politica regionale che ha
finora completamente trascurato il sistema
della piccola distribuzione lombardo".
5 - Piccoli comuni, una legge necessaria,
ma con risorse insufficienti
27 apr 2004 - Il Consiglio regionale ha approvato
le 'Misure di sostegno a favore dei piccoli
comuni della Lombardia'.
I Ds, dopo aver manifestato già in sede di
commissione le proprie perplessità, si sono
astenuti.
"Mancano risorse - è stato il commento
dei consiglieri Claudio Bragaglio, Giuseppe
Benigni e Luciano Pizzetti -, sono previsti
solo 125 mila euro per un totale di poco
meno di 700 comuni. Mancano inoltre impegni
sufficienti nel campo del diritto allo studio,
nei servizi sociali e per il recupero dei
centri urbani. Alcuni passi avanti sono stati
fatti su nostra proposta, in particolare
con la riduzione dell’aliquota Irap per i
piccoli negozi".
"È un provvedimento - argomentano i
consiglieri - sostenuto da buone intenzioni,
ma a cui non corrispondono risposte adeguate
né dal punto di vista sostanziale né sul
piano legislativo. La mancata risoluzione
di alcuni nodi fa di questo provvedimento,
è la nostra preoccupazione, un testo caratterizzato
da spirito propagandistico".
"Il primo nodo - spiegano - è la definizione
stessa di piccolo comune, indicato in questa
legge con una popolazione inferiore a 2000
abitanti, mentre in una legge ora in discussione
in Parlamento il limite previsto è di 5000
abitanti. Se venisse approvata la legge nazionale
si proporrebbero problemi di sovrapposizione
tra due normative non omogenee".
"Il secondo nodo - continuano i consiglieri
- è l’orizzonte del piccolo comune, che è
prevalentemente montano. È stata presentata
dalla Giunta una normativa tesa a smantellare
la L. R. 10 sulla montagna. Il provvedimento
approvato fa riferimento a questa legge regionale
che la stessa Giunta vuole sovvertire".
"Oltre ai nodi di confusione - concludono
- c’è il problema della disponibilità di
risorse finanziarie, pari per la parte corrente
a 125.000 euro. È sufficiente considerare
il numero dei Comuni ammessi ai contributi,
circa un terzo dei comuni lombardi, ed esaminare
le richieste che vengono loro rivolte per
implementare i servizi e quindi per contrastare
lo spopolamento da parte soprattutto delle
giovani coppie, per rendere evidente l’esiguità
delle risorse stanziate, che sfiorano il
ridicolo".
AGENZIA STAMPA INVIATA PER LA PROVINCIA DI
CREMONA
per qualsiasi ulteriore informazione sulle
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Stefano Tessera, ufficio comunicazione
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