Per cominciare a finanziare l’introduzione del “quoziente familiare” si
possono utilizzare i fondi destinati attualmente alle detrazioni per i familiari
a carico: circa 5 miliardi di €. Lo propongono le Acli nel giorno in cui la
maggioranza di governo si riunisce per trovare un accordo sul nuovo indirizzo di
politica economica e, in particole, sulla riforma del sistema fiscale.
Pur criticando le recenti misure economiche-finaziarie decise dal governo,
che vanno ad incidere pesantemente sul sistema del welfare, le Acli non
rinunciano a proporre il loro contributo per indirizzare il dibattito aperto sul
sistema fiscale verso una soluzione equa e vantaggiosa per le famiglie. Spiega
il presidente Luigi Bobba: «I fondi attualmente destinati alle detrazioni
familiari - circa 10 mila miliardi delle vecchie lire - sono distribuiti oggi
indistintamente a tutte le famiglie senza alcun criterio di reddito. Le risorse
finiscono così “spalmate” in modo iniquo, assottigliandosi a tal punto da
non riuscire ad incidere significatamene sul bilancio familiare. A questo punto,
aboliamo questo sistema poco vantaggioso per le famiglie e indirizziamo gli
stessi fondi per finanziare una prima introduzione del quoziente familiare per i
redditi più bassi».
Le Acli confidano di trovare un consenso ampio per la loro proposta sia tra
la maggioranza che tra l’opposizione, tenendo presente le recenti
dichiarazioni pubbliche dell’on. Mimmo Lucà, dei DS, e dell’on. Dario
Franceschini, della Margherita.
«Si tratterebbe solo di un primo passo - precisa Bobba - ma finalmente nella
direzione giusta. Il nostro obiettivo rimane quello dell’introduzione
integrale del “quoziente familiare”, l’unica soluzione per raggiungere una
vera equità orizzontale in cui non risultino più discriminate le famiglie
numerose, quelle monoreddito e quelle monoparentali».