15 Settembre, 2002
Volontariato: lettera congiunta del Sindaco e del Presidente della Provincia
«Il principio della solidarietà sociale… è posto dalla Costituzione tra i valori fondanti dell'ordinamento giuridico»
Egregio Direttore,
Sulla stampa locale, Gigi Cappellini, presidente del CISVOL, Centro Informazioni
e Servizi per il Volontariato, ha lanciato un grido di allarme motivato dalla
modifica della Legge quadro sul volontariato che il Governo sta portando
avanti attraverso un Decreto Legge che, di fatto, riduce ulteriormente del
50% i trasferimenti dalle fondazioni bancarie ai centri servizi, mettendo in
questo modo in seria discussione la sopravvivenza dei Centri di servizio del
volontariato, mentre al contempo si costringono le stesse Fondazioni bancarie ad
entrare nella Cassa Depositi e Prestiti e ad acquistare i “gioielli di Stato”
che il Mministero dell’Economia intende cedere. In tal modo si snatura la
stessa funzione della Cassa Depositi e Prestiti, quale “banca degli Enti
Locali”. Come rappresentanti dei due Enti Locali che sono soci del CISVOL, non
possiamo che fare nostro questo appello, nella convinzione che il volontariato
è un soggetto che interpreta l'autonoma iniziativa dei cittadini per
l'interesse generale, sulla base del principio di sussidiarietà. L'autonomia
del volontariato è infatti presupposto indispensabile per sussidiarietà e
solidarietà.
La proposta del Governo vuole utilizzare i fondi già destinati al volontariato
per sostenere il fondo nazionale del servizio civile volontario realizzato con
legge dello Stato. Senza dubbio il servizio civile è uno strumento concreto di
cittadinanza attiva al quale deve avere accesso il più alto numero possibile di
giovani e deve essere finanziato da risorse, ma senza sottrarre risorse già
gestite per legge dal mondo del volontariato. L'attuazione della proposta del
Governo rischia di portare alla chiusura dei centri di servizio per il
volontariato che riceverebbero soltanto il 25% delle risorse attuali.
Riteniamo che tagliare le risorse a sostegno del volontariato, tra l'altro
fortemente radicato nel nostro territorio, e limitarne l'autonomia significa
colpire ulteriormente lo stato sociale ed il sistema delle risposte della
comunità e dello Stato ai bisogni dei cittadini, soprattutto in un momento come
questo, caratterizzato da nuove emergenze e da nuove forme di povertà. Non a
caso il principio della solidarietà sociale, per il quale la persona è
chiamata ad agire non per calcolo utilitaristico e per imposizione di
un'autorità ma per libera e spontanea espressione della profonda socialità che
caratterizza la persona stessa, è posto dalla Costituzione tra i valori
fondanti dell'ordinamento giuridico.
Per questi motivi esprimiamo con convinzione la nostra contrarietà
all'intenzione del Governo di cambiare la legge sul volontariato con due
percorsi separati ed utilizzando il Decreto Legge sullo sviluppo dell'economia e
sulla competitività, prevedendo anche l'utilizzo del voto di fiducia, violando
gli accordi per un dibattito parlamentare assunti dal Governo con l'Osservatorio
nazionale del volontariato: si tratta di un metodo inaccettabile, così come
inaccettabile è il contesto di questa riforma della legge sul volontariato,
attività di valenza non commerciale e gratuita per principio e definizione.
Ci associamo nella richiesta di un percorso parlamentare, partecipato ed
unitario per la riforma della legge. Un percorso che possa coinvolgere il
volontariato e tutti i suoi interlocutori come il terzo settore, le istituzioni,
le fondazioni di origine bancaria, il mondo del profit e le forze politiche.
Grazie per l'ospitalità e cordiali saluti
Gian Carlo Corada - Sindaco di Cremona
Giuseppe Torchio - Presidente della Provincia di Cremona
 
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