15 Settembre, 2002
I Cittadini per l'Ulivo e Pasquale
Lettera di Deo Fogliazza pubblicata dal Corriere della Sera nella rubrica *Interventi e repliche* del 29 maggio
Da qualche giorno il mondo della politica nazionale sembra essersi accorto di noi. Ma parla della nostra Rete - i Cittadini per l'Ulivo - in vari modi, tutti caricaturali e lontani dal vero.
Noi saremmo i nuovi girotondi ulivisti, gli estremisti della politica urlata, quelli della 'Cicoria come cicuta', quelli che avrebbero dato del buffone a questo o quel dirigente della Margherita.
Ecco: si sono inventati un nuovo mostriciattolo. Qualcuno lo tiene fermo, e gli altri menano (mi piace poter citare l'intervista di ieri di Rutelli !).
Ma noi non facciamo come Totò con Pasquale: le sberle le danno a noi, mica al 'mostriciattolo' che si sono inventati. Ci chiediamo, ovviamente, 'ma costoro dove vogliono arrivare?". Ma nello stesso tempo le botte cerchiamo di evitarle.
Si, perché noi nulla abbiamo a che fare con le posizioni che ci vengono addebitate. Non solo perché non sono nostre, ma soprattutto perché non le condividiamo e, anzi, le consideriamo negative per l'Ulivo e per la costruzione di una vera alternativa alla destra.
Noi siamo venuti in Piazza SS Apostoli (in pochi? in tanti? diciamo: q.b., quanto basta) per dire poche cose e chiare.
Intanto che l'Ulivo é anche 'roba nostra', non solo dei partiti e del ceto politico che li dirige. E' anche cosa che riguarda direttamente la vita, le speranze, gli entusiasmi di milioni di cittadini.
E poi che l'Ulivo non può morire, non può sparire dalle schede elettorali.
Per questo, in forma scritta, ufficiale, non solo 'urlata in piazza', abbiamo detto nei nostri documenti che siamo 'Con Prodi, con l'Ulivo, per il bene dell'Italia'.
Questo dicevano i nostri manifesti in SS Apostoli, non altro. E questo pensiamo e diciamo. In maniera del tutto autonoma e del tutto lecita.
Sono (finalmente) uscite a confronto le due idee di Ulivo che da tempo abitano il centrosinistra italiano. Bene, che c'é di male? Che queste due ipotesi, queste due letture si confrontino liberamente, senza traumi e senza drammi. Che la discussione prosegua, che venga coinvolto democraticamente anche il 'popolo dell'Ulivo'.
E, vivaddio, si permetta a chi - nonostante tutto, da tre anni, e gratis, tiene accesa la speranza dell'Ulivo - di prendere parte a questo confronto!
Si permetta agli organi della nostra rete - eletti democraticamente - e si permetta agli oltre 400 Comitati che la compongono, di sostenere la propria 'mission', che é quella di contribuire alla costruzione di un Ulivo unito, rappresentativo delle diverse anime del riformismo italiano, aperto ai partiti ed alla società civile, capace di decidere e di mettere in pratica le decisioni che assume. Non una semplice sommatoria di sigle partitiche, ma un soggetto politico nuovo, forte, unitario, federato.
Ce lo consentiranno anche i commentatori politici che si sono occupati di noi, anche se così facendo ci 'smarchiamo' un po' dalla caricatura che avevano costruito delle nostre posizioni. Speriamo non ce ne vogliano.
Deo Fogliazza, dell'Esecutivo nazionale CpU 
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