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						 15 Settembre, 2002  
						Il vino in musica tra XV e XVI secolo  
						È uscito l’ultimo CD de La Rossignol
  
                      
IN VINO 
 Il vino in musica tra XV e XVI secolo 
La Rossignol 
LAURA BOSSI, MARA FONTANELLA, soprani; ROBERTO QUINTARELLI,
contralto, flauto; IGOR DENTI, tenore; FRANCESCO ZUVADELLI, basso,
organo; ALBERTO ROCCO, canto gregoriano; ERICA SCHERL, viella,
violino antico, castagnette, campanelli; MATTEO PAGLIARI, flauti, flauto
a tamburo, traversiere, bombarda; LUCIO TESTI, ciaramelli, cromorni,
bombarda; FEDELE STUCCHI, trombone a tiro rinascimentale; CLAUDIO
DEMICHELI, spinetta, organo, ghironda, cornamusa, chitarrino; DOMENICO
BARONIO, liuto, chitarrino, colascione, tamburi, tamorra 
PROGRAMMA 
Nuptiae factae sunt - Antifona, II domenica dopo l’epifania -
Antiphonale Monasticum - S.Giovanni Evangelista, Parma 
Se fastu in quella vigna - Firenze, B. N. C. MS MAGL. XIX 108 
Ave color vini clari - J. Ponce, Cancioniero de Palacio, c. 1500 
Nous boirons du vin clairet - J. Arcadet - Corpus Mensurabilis Musicae n.
31 
Bon vin je ne te puis laisser - Manoscritto di Bayeux, Chanson XLIII 
Baco baco santo Idio - Venezia Mss Marciano, IT, Cl IV, 1526 
Bacco Bacco - M. Rampollini - Musiche fatte nelle nozze dello
illustrissimo Duca di Firenze..., 1539 
Adieu ces bons vins de Lannois - Guillaume Dufay, Corpus Mens. Musicae n.
1 
Margot labourez les vignes - Roland de Lassus - Mellange d'Orlande de
Lassus...Le Roy &Ballard Paris 1570 
La Magdalena (Bassedance, Recoupe, Tourdion)- P.Attaignant -
Neuf basse dances deux branles…, Paris 1530 
So trinken vir alle - Roland de Lassus - Der Dritte Teil Schoner ....1576 
Oy comamos y bebamos - J. del Encina - Cancionero de Palacio, circa 1.500 
The wine that I so dearly got - A. Ferrabosco I - Corpus Mensurabilis
Musicae n.96 
Margot labourez les vignes - A. Le Roy, Livre de tabulature de guiterre,
1552 
Il piacere - Gian Giacomo Gastoldi - Balletti a 5 voci, 1591 
Hau le boys - S. de Claudin - Trente et une chanson musicales ...,Attaingnant
1529 
Or sus, or sos bovier - Bulkin ) - Petrucci, Canti B, Venetia 1502 
Bevons ma commere - Manoscritto di Bayeux, Chanson XV 
Quand je bois du vin clairet - C. Jannequin - Trente et cinq chanson
musicales…, Attaingnant, 1529 
Pavana di vino nero e bianco - Maurice De Hessen - MS. 72 Landesbib.
Kassel 
Vignon vignette - P. Attaingnant, Six gaillardes…avec treze chanson…,
1530 
Diixit Dominus - Liber Officii - Compendio di canti gregoriani per la
liturgia preconciliare, 
*** 
” Ave color vini clari / ave sapor sine pari / tua nos inebriari…”
Tutte le qualità e tutti i meriti della vite e del vino trovano costanti
riconoscimenti in tutta la storia della musica ed il Rinascimento non fa
eccezione: sia in ambito ecclesiale che profano, sia colto che popolare, è
possibile rilevare una grandissima attenzione all’argomento, con canti e danze
tese a celebrare il piacere e le virtù del vino. 
Frutto del lavoro dell’uomo, il vino disseta, nutre, allontana i mali, dà
gusto alla vita, aguzza i sensi e rende baldanzosi. Nelle feste vino e musica
divengono inseparabili: la taverna è un luogo di piacere, il banchetto nobile,
attraverso il quale il Signore si impone alla ammirazione e al rispetto di amici
e nemici, è una girandola di suoni, di colori, di fantasia, di magnificenza;
tutto è per stupire, meravigliare, per far sembrare tutto più eccezionale e
straordinario. In esso si apprezzano i cibi con cinque sensi: la vista, l’olfatto,
il tatto, il gusto ed anche con l’udito, poiché ogni vivanda, naturalmente
servita con il vino appropriato, viene presentata, commentata ed accompagnata da
musiche e danze specifiche. La celebre “Cena” realizzata a Ferrara da
Alphonso d’Este, che ci ha tramandato Christofaro da Messisbugo in “Banchetti
et compositioni di vivande…”, ne è buona testimonianza, ma molte sono le
cronache del tempo, come, ad esempio, quella di Olivier de La Marche, che ci
descrive “La festa del fagiano”, voluta nel 1454 da Filippo il Buono per
raccogliere finanziamenti e consensi per la crociata contro i Turchi, in cui si
legge “… La seconda tavola, reggeva una torta con dentro ventotto persone
che, quando fu il loro turno, suonarono strumenti musicali … La quarta era un
barile nel centro di una vigna, che conteneva due vini diversi…” 
Le testimonianze provengono da amanuensi e stamperie di tutta Europa e
sottolineano la diffusione ampissima di una bevanda che esula dal suo
significato proprio per acquisirne altri simbolici. In ambito profano il vino è
la fonte stessa della festa e del divertimento, dispensatore di ebbrezza, di
brindisi cantati da allegre brigate, non manca mai sulle tavole dei signori ed
è dono di ambasciate; per la Chiesa il vino ha una grande valenza, la più alta
che si possa immaginare: la trasformazione nel sangue di Cristo durante l’Eucaristia.
Non a caso, infatti, abbiamo voluto abbracciare simbolicamente questa festa
cantata e suonata, con i melismi del canto gregoriano, costante riferimento in
tutta la musica rinascimentale. Il programma, molto godibile ed intrigante,
viene proposto da un organico che si avvale di strumenti e stili esecutivi d’epoca
e propone canti e musiche sul tema in voga nei Sec. XV e XVI. 
 
 
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