Egregio Direttore,
ho letto con un po’ di apprensione il comunicato congiunto dei Consorzi
Dugali-Vacchelli a proposito del tributo che alcuni cittadini dovrebbero versare
al fine di contribuire alle opere di conservazione e di manutenzione dei canali
che scorrono nel territorio intorno alla città e di cui nessuno credo, possa
contestare la necessità.
Questo “contributo di bonifica” da tempo è al centro di un acceso
dibattito tra coloro che da anni ne sono vessati e le varie amministrazioni
comunali che si sono succedute. Non ultima quella del sindaco Bodini che
attendendo pazientemente le decisioni Regionali aveva posto in essere una
soluzione transitoria che mitigasse l’iniquità del metodo usato per incassare
il tributo. Il problema a mio parere non esisterebbe se a suo tempo si fossero
correttamente censite le abitazioni che, come si sostiene nel comunicato
scaricano direttamente nei canali di competenza dei Consorzi di Bonifica. Al
contrario così come si configura il contributo di bonifica appare un vero e
proprio balzello che nulla ha che vedere con le motivazioni addotte dai Consorzi
a propria giustificazione. Infatti non è affatto in discussione il tributo da
versare, le molte famiglie coinvolte, giustamente, contestano il metodo
adottato. Bene ha fatto il Sindaco Corada con l’appoggio dell’assessore
Villa e di tutta la Giunta a prendere la drastica decisione di sostenere
moralmente e non solo,tutti quei cittadini che in modo incomprensibilmente
ostinato si vedono notificare la cartella esattoriale.
La Regione Lombardia direttamente coinvolta se ne è pilatescamente lavata le
mani emanando una normativa di comodo e come previsto, il problema si è
puntualmente presentato. I Consorzi irrigui bene farebbero a rivendicare il
proprio diritto a riscuotere quanto dovuto se le motivazioni addotte
corrispondessero ad una realtà censita correttamente e correttamente gestita.
Ma per uno strano ed incomprensibile comportamento gli Enti in questione si
ostinano a notificare le cartelle in modo casuale senza tener conto delle
sostanziali modificazioni avvenute nel frattempo; lo sviluppo del servizio di
collettamento delle acque di scarico che il Comune con il fattivo contributo di
AEM ha esteso a quasi tutto il territorio ha di fatto sanato le situazioni
anomale create dagli scarichi delle abitazioni cosiddette “periferiche”.
Quali sono le zone della città e quali sono le case isolate che scaricano in
coli che poi a loro volta confluiscono nei canali dei Consorzi come sostenuto
nel comunicato? Saremmo tutti curiosi di averne notizia, a me risulta, ad
esempio che tutte le frazioni, in pratica le più esposte, in particolare San
Savino e San Felice siano da tempo collegate alla rete di collettamento
cittadina.
Ma perché allora non ci mette in discussione e non si tiene conto di questo
e si insiste a notificare la cartella esattoriale? Quale è il criterio
utilizzato dai Consorzi di Bonifica ?
Questa è una delle domande a cui i cittadini pretendono sia data una giusta
e convincente risposta.
Sono certo che nessuno di loro ci tiene ad essere tacciato di evasione e
tantomeno essere accusato di non avere a cuore una corretta manutenzione del
sistema idrico.
Sarebbe bastato che in questi ultimi anni ci fosse un po’ più di
disponibilità a collaborare con altre Istituzioni, ad esempio il Comune di
Cremona, un po’ di efficienza in proprio poi non avrebbe guastato.
Angelo Ongari - Segretario PdCI Cremona