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15 Settembre, 2002
Anche Cremona in prima fila contro le partite di serie B il sabato pomeriggio
Le dichiarazioni del Vice Sindaco ed Assessore allo Sport Luigi Baldani

In rappresentanza del Comune di Cremona, il Vice Sindaco Luigi Baldani, che ha la delega allo Sport, ha partecipato questa mattina a Piacenza all’incontro del Coordinamento dei Comuni le cui squadre militano in Serie B. All’unanimità gli amministratori dei Comuni di Cesena, Terni, Verona, Rimini, Modena, Brescia, Cremona, Treviso, Arezzo, Bergamo, Bologna, in rappresentanza anche dei Sindaci di Mantova, Leffe, Ascoli, Bari e Trieste, hanno confermato l’impossibilità di disputare le partite il sabato pomeriggio, valutando, in sede locale, l’eventualità di non concedere gli impianti.
E’ stata quindi ribadita la contrarietà alla decisione, assunta all’unanimità nella riunione dei Presidenti delle Società di Serie B il 19 maggio scorso, di fare disputare il campionato cadetto il sabato pomeriggio. Una decisione che aveva suscitato reazioni da parte dei tifosi innanzitutto, ma anche da parte degli amministratori delle città coinvolte che avevano inviato una nota al Presidente della Lega Calcio, Adriano Galliani, e al Presidente del CONI, Gianni Petrucci, nella quale esprimevano la loro opposizione motivata da varie e serie ragioni, tra queste il fatto che il sabato pomeriggio si svolge la maggior parte delle attività sportive giovanili ed amatoriali, si tengono gli incontri ricreativi ed iniziative legate al mondo dell’associazionismo, ma anche attività commerciali, senza dimenticare che nelle vicinanze degli stadi di alcune città si svolge il tradizionale mercato settimanale e sono presenti edifici scolastici, stazioni ferroviarie e di trasporto pubblico.
Mettendo sul tappeto questa serie di problematiche, il Coordinamento dei Comuni aveva chiesto al Segretario Generale della Lega Calcio, Marco Brunelli, di riprendere in esame la situazione e valutare la possibilità di modificare quanto stabilito. Da parte della Lega era stato detto che la scelta da parte delle società di disputare il campionato di serie B il sabato pomeriggio derivava unicamente dalle esigenze legate ai diritti televisivi in chiaro e a pagamento. In quella occasione era stato aggiunto che, se la domenica resta ferma come giornata dedicata alla serie A, il sabato è la giornata deputata alla serie cadetta in modo da ottenere quella visibilità che le società vogliono per arginare l’emorragia di spettatori, accompagnata da un interesse sempre più ridotto sia da parte del pubblico che delle emittenti televisive. Il Segretario Generale della Lega aveva poi aggiunto che solo una decisione dell’assemblea di Lega di Serie B avrebbe potuto modificare la situazione, con un eventuale spostamento dell’orario di inizio delle gare.
Gli amministratori dei Comuni interessati avevano manifestato i loro problemi, reali e concreti, anche si carattere organizzativo, nel caso le partite si dovessero disputare alle 15: tra questi, ad esempio, la difficoltà a reperire, in concomitanza con gli incontri, gli agenti di Polizia Municipale già impegnati in altre attività (assistenza a scuole, viabilità ed altro), e l’impossibilità di rispettare le ordinanze prefettizie per quanto attiene le attività commerciali determinate dalla presenza di mercati e fiere negli spazi antistanti gli stadi di città importati quali Brescia, Verona, Treviso, Bergamo e Arezzo..
“Poiché sino ad ora i Presidenti delle Società di Serie B - dichiara il Vice Sindaco Luigi Baldani - hanno fatto slittare il confronto con il Comitato, in attesa di conoscere l’esito della gara relativa alle offerte televisive, sono rimaste sul tappeto due possibilità: disputare le gare il sabato pomeriggio alle 15, oppure il sabato sera alle 20.30 nei mesi tra settembre e novembre e tra marzo e giugno, la domenica pomeriggio alle 15 nella stagione invernale. A questo punto, come amministratori, abbiamo deciso di avvalerci della facoltà di non concedere gli impianti, non volendo subordinare l’interesse collettivo e la sicurezza pubblica agli interessi economici connessi anche all’esito della gara sui diritti televisivi”:
Rientrato dall’incontro, il Vice Sindaco Luigi Baldani anticipa che, nella seduta di Giunta in programma il 3 agosto prossimo, il Comune di Cremona formalizzerà, con un’apposita delibera, l’adesione formale della nostra città al Coordinamento dei Comuni con squadre che militano in Serie B. Un passo importante, secondo il Vice Sindaco, in quanto il Coordinamento sarà lo strumento che permetterà agli amministratori locali di seguire da vicino l’applicazione del decreto Pisanu, soprattutto in relazione all’innalzamento degli standard di sicurezza strutturale degli impianti sportivi. D'altra parte sarà proprio attraverso questo organismo che verrà inoltrata formale richiesta al Ministro Giuseppe Pisanu per ottenere, in tempi celeri, un incontro teso a chiarire alcune problematiche prima di procedere all'applicazione delle nuove normative.
"Nel contempo gli amministratori presenti all'incontro - aggiunge il Vice Sindaco Baldani - hanno ribadito all'unanimità la fondamentale importannza degli interventi per la tutela dell'ordine pubblico all'interno degli impianti, condividendo pertanto alcune misure quali l'introduzione della biglietteria nominativa e l'allestimento dei sistemi di video sorveglianza. In ogni preferiremmo, come amministratori, poter concordare a livello locale, l'eventuale adozione degli elementi di separazione previsti dal Ministro, ovvero la realizzazione di fossati, recinzioni esterne e tornelli all'ingresso, in quanto tali strumenti appaiono in contrasto con le linee innovative e le sperimentazioni di altri Paesi, dove la sicurezza negli stadi è ormai un elemnto acquisito".
"In ogni caso la costituzione di questo Coordinamento - conclude il Vice Sindaco Luigi Baldani - permetterà a tutte le città che hanno una squadra che milita in Serie B di avere una rappresentanza diretta in grado di confrontarsi alla pari con la Lega da una parte e con il Ministro dall’altra, superando in questo modo tutte le difficoltà che ciascun Comune avrebbe incontrato se fosse andato in ordine sparso, senza una regia comune. Vi è inoltre la necessità di condividere le migliori modalità attuative per rispondere alle esigenze previste dai decreti per la sicurezza negli stadi emanati nel mese di giugno, nonostante il Comune di Cremona su questo fronte si sia già attivato in tempo utile”.

 


       



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