15 Settembre, 2002
Il problema delle case popolari assegnate a persone con procedimenti giudiziari per terrorismo inter
La risposta del consigliere Borghetti al comunicato del gruppo DS
Presa di posizione del Consigliere Provinciale Maurizio Borghetti (An)
"sul problema delle case popolari assegnate a persone con procedimenti
giudiziari per terrorismo internazionale e con vari accertamenti giudiziari che
dimostrano diversa disponibilità economica da quella dichiarata ai fini della
graduatoria, in risposta anche al precedente comunicato del gruppo DS".
Quando ho portato in sede istituzionale il problema delle case popolari
cremonesi abitate da stranieri sospettati di terrorismo internazionale ho anche
messo in conto i tentativi (puntualmente intervenuti) di spostare il livello del
dibattito.
Non si tratta di una 'polemica volgare' ma di un problema oggettivo che può
essere riassunto in due domande. In questi ultimi anni c'è stata leggerezza
politico-amministrativa nel concedere diritti del nostro sistema sociale a
persone straniere che ne hanno tratto profitto per poter svolgere attività
legate al terrorismo fondamentalista? Sono state scrupolosamente seguite dagli
enti locali tutte le norme del nostro Stato di diritto, compresi i controlli
sulle documentazioni prodotte per accedere alle case popolari, al fine di
assicurare uguaglianza di trattamento ai propri amministrati?
Dare risposte non è un compito in classe, ma il diritto-dovere di chi fa
politica ed è stato eletto a tale scopo.
Poiché la Provincia ha un rappresentante nell'Aler ho correttamente coinvolto
il Presidente e il rappresentante mediante lo strumento che la legge mette a mia
disposizione, cioè l'interrogazione. La questione sollevata dal consigliere DS
Manfredini e riferita al caso De Micheli è polemica sterile e fuori luogo.
Comunque non ho difficoltà a rispondere: in quel caso non vi fu solo una
interrogazione, ma anche una mozione e sottolineai i miei dubbi in sede di
dibattito, dato che la normativa vigente indica nella Regione e non nella
Provincia l'ente di riferimento dell'Aler.
Insieme alla consigliere comunale De Bona ho chiesto al Comune di Cremona copia
della documentazione relativa ai casi particolari e dell'esito dei controlli
effettuati su tutte le autocertificazioni per le quali la Legge vigente impone
alle amministrazioni procedenti controlli mirati o a campione, considerando
decaduti i benefici conseguenti ai provvedimenti emanati sulla base di
dichiarazioni non veritiere.
Non ho ancora visto i documenti richiesti, ma leggendo le risposte della Giunta
comunale riportate dalla stampa e la posizione ufficiale del gruppo provinciale
DS, allo stato attuale devo desumere che
1. Le case popolari sono abitate da famiglie in base ad una documentazione
originaria e non più verificata secondo le norme legislative;
2. Le autocertificazioni dello stato economico non sono state poste in relazione
agli atti delle inchieste e dei provvedimenti giudiziari.
Le leggi dello Stato e i Regolamenti della Regione Lombardia per le case
popolari possono funzionare se anche gli enti locali, le aziende pubbliche
connesse, la magistratura e le forze dell'ordine fanno la loro parte. Come già
abbiamo anticipato, il sen. Grillotti è comunque deciso nel portare la
questione in ambito parlamentare per vedere se possono essere corrette e
migliorate quelle norme suscettibili di 'aggiramenti' e, pertanto, causa di
ingiustizie.
Da un punto di vista politico è evidente la linea di massima permissività e
tolleranza nei confronti degli immigrati extracomunitari sostenuta nel passato e
nel presente dalle amministrazioni cremonesi e il gruppo DS la giustifica come
unico sistema per la convivenza e l'irreversibile confronto con la componente
straniera. Una completa assunzione di responsabilità deve anche spiegare che in
conseguenza di tale politica, famiglie o persone, giovani o anziani, in gravi
difficoltà, non hanno potuto ottenere l'abitazione popolare a differenza di chi
ha compiuto viaggi frequenti in Italia e all'estero, ha avuto a disposizione
macchine e cellulari, ha inviato somme di denaro alle organizzazioni militari
e/terroristiche internazionali ecc.
Concludo esprimendo anch'io una nota di ironico piacere per il riferimento della
consigliera DS Manfredini alla 'manciata di voti'. Dopo tanti annacquamenti,
almeno, fa vedere da dove proviene. Il concetto si traduce: "Non sono
necessarie le elezioni. Decidiamo noi quanti voti prendiamo e prendete".
Puro materialismo storico marxista.
Maurizio Borghetti - Gruppo di Alleanza Nazionale
 
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