Cremona ancora in difficoltà per le polveri sottili. I dati preoccupano e il
problema resta lì, sul tavolo. Ci preoccupiamo tutti ma la sensazione è che si
stia facendo poco.
La lettera di costituzione di mora, il cartellino giallo inviato proprio in
questi giorni dall’Unione Europea all’Italia a causa dell’inquinamento
lombardo, evidenza una criticità già incombente e destinata ad aggravarsi con
la stagione autunnale ed invernale. La norma comunitaria entrata in vigore il 1
gennaio 2005, infatti, impone che la soglia limite di 50 microgrammi di polveri
sottili pm10, ovvero di diametro inferiore ai dieci millesimi di millimetro,
ogni metro cubo d’aria non possa essere superata più di 35 giorni l’anno. A
Cremona tale parametro è stato già oltrepassato 83 volte!
L’invito, più volte sollecitato e sempre disatteso, dell’Associazione di
Commercianti della Provincia di Cremona ad aprire un tavolo di confronto appare
oggi non più procrastinabile e chiama i soggetti Istituzionali ed Economici ad
un impegno di responsabilità sociale.
Ad iniziare da una disamina obbiettiva delle fonti del terribile particolato.
I dati forniti da ARPA Lombardia, l’Agenzia Regionale per la protezione dell’Ambiente,
sono eloquenti e indicano il concorso non solo dei mezzi di trasporto, ma anche
delle trasformazioni industriali, della produzione di energia, della
raffinazione di combustibili e del riscaldamento domestico. Ugualmente acclarata
la pericolosità: una riduzione del 50 percento delle polveri, afferma un
recente studio pubblicato dall’Istituto Nazionale dei tumori di Milano, si
tradurrebbe in un aumento medio della vita pari ad un anno e mezzo.
La ricerca non elimina i patemi ma può aiutare a gestire i problemi. Ad
esempio smentisce l’efficacia dei blocchi del traffico, giacché comportano un
miglioramento della qualità dell’aria percentualmente ininfluente. In molti
casi, poi, i veicoli finiscono per congestionare le periferie o raggiungono il
centro in orari traslati.
Decisamente più efficace appare, invece, la soluzione sperimentata a Reggio
Emilia, dove l’accesso a fondi stanziati dal Ministero dell’Ambiente e
contributi privati ha permesso all’Azienda Elettrica Municipale l’acquisto
di navette e piccoli furgoni elettrici. Una parte dei mezzi è stata quindi
utilizzata per il trasporto pubblico; una parte affittata all’Amministrazione
Comunale, all’Azienda Farmaceutica e alla locale Associazione dei
Commercianti. La positività del risultato non si traduce solo nell’azzeramento
dell’impatto ambientale, ma anche nell’aumento dell’efficienza del
servizio, non più vincolato da percorsi od orari.
Garantendo disponibilità ed interesse affinché l’esperienza possa essere
replicata in città, l’Associazione dei Commercianti di Cremona si conferma,
dunque, soggetto sensibile ai temi sociali, protagonista disinteressato e
attento di un colloquio trasparente, responsabile, capace “progetti di
contenuto” dove Enti ed Imprese coniughino le proprie esigenze a quelle,
prioritarie, della popolazione.
Claudio Pugnoli
Presidente dell’Associazione Commercianti della Provincia di Cremona