15 Settembre, 2002
Influenza aviaria: il problema non sussiste
Informazioni in Commissione Attività Produttive della Provincia
 Influenza aviaria: il problema non sussiste. Esiste invece la
necessità di ripristinare la più corretta informazione, con un piano di
"comunicazione", che parta da un incontro pubblico, divulgativo,
rivolto al consumatore, organizzato dalla Provincia per fugare tutti i dubbi in
campo. L'indirizzo è emerso oggi dalla Commissione attività produttive
convocata da Pieremilio Bergonzi, per un aggiornamento sulla materia. Presenti
con lui i consiglieri provinciali Walter Longhino (Lega), Pierfranco Patrini (Udc),
Antonella Poli (Fi), Maurizio Borghetti (An), Carlo Rusca (Fi), Sandro
Gugliermetto (Margherita), Fermo Borini (Lista Torchio), Andrea Ladina (Verdi) e
Pierattilio Sauperti (ds). Invitati a relazionare l'Assessore Giorgio Toscani,
il Presidente del tavolo avicolo provinciale, Franco Gambazzi, e il veterinario
Asl, Alessandro Scolari. L'attenzione al tema da parte della Provincia, in
assenza di competenze dirette, deriva dall'importanza del settore (160
allevamenti, 20 milioni di capi all'anno, pari al 3% nazionale), con cali
rilevati nei consumi per l'"allarme influenza aviaria" del 40%.
"Due gli aspetti da sottolineare - riferisce Bergonzi -: quello mediatico,
che in base a quando ci riferiscono gli esperti tecnici, tende ad amplificare e,
talvolta, a distorcere, la questione e quello reale: in base ai rilevamenti Asl
è tutto a posto, le carni italiane sono sicure. 412 visite negli allevamenti
locali da gennaio a fine settembre, per 3087 capi controllati, secondo una
strategia serrata di prevenzione, che si declina in molti passaggi, confermano
che il virus non c'è". "In ogni caso, non resiste alla morte
dell'animale, non resiste alla cottura". Ci tengono da enfatizzare questi
aspetti Borghetti e Rusca. Più prudenti, nel non sottovalutare il problema, in
una prospettiva futura, sia Ladina che Dusi, convinti che al consumatore vada
detta tutta la verità e che sia determinante non sottovalutare nulla, anche dal
punto di vista ambientale.
Per Borini è tutto da ascrivere all'incompetenza dei giornalisti, che hanno
creato allarmismi e psicosi. Sulla necessità di portare informazioni chiare e
dirette la consumatore è più volte ritornato Gambazzi: "Per lui testimone
locale a Roma del problema, occorre subito, senza perdere altro tempo, fare
trasmissioni televisive di informazione corretta, interlocutorie strutturate su
domanda e risposta e fermare l'importazione: possiamo reggere da soli la domanda
interna".
L'input immediato della commissione è di promuovere un incontro, per la gente
comune: "e che sia il più didascalico possibile - ammonisce Superti
-". Da proseguire, secondo l'Assessore Toscani, il monitoraggio del
fenomeno e l'aggiornamento in seno al tavolo avicolo, con una partecipazione e d
una riflessione la più dilatata possibile.
 
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