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 Il Punto

15 Settembre, 2002
Dieci motivi per votare NO !! di Gian Carlo Storti
Il 25-26 giugno si vota per confermare o meno la Riforma Costituzionale approvata dalla sola Casa delle Libertà la scorsa legislatura.

Il 25-26 giugno si vota per confermare o meno la Riforma Costituzionale approvata dalla sola Casa delle Libertà la scorsa legislatura.
Dieci motivi per votare NO !!
1.) No alla Riforma della sola maggioranza. La contrarietà alla legge di riforma costituzionale sottoposta a referendum confermativo riguarda anzitutto il metodo della sua approvazione, nello scorso novembre '05 , con soli 9 voti in più della maggioranza richiesta nell’ultima lettura e con il solo sostegno della coalizione di governo. Mai come nella materia costituzionale il metodo si fa sostanza. Le riforme della Carta Costituzionale non dovevano, non devono e non dovranno mai essere affidate alla sola maggioranza di governo, occorrendo invece «una maggioranza qualificata e trasversale».
2.)No al dispotismo del Primo Ministro. Il Primo Ministro ha la possibilità di “sciogliere” la Camera che abbia espresso un voto di sfiducia nei suoi confronti. Con «l’effetto dirompente che è sostanzialmente la Camera che si regge sulla “fiducia” del Primo Ministro e non il contrario»; norma non riscontrabile in nessun paese di democrazia avanzata.
3.) No al federalismo di facciata. Si afferma una federalismo " di facciata" . Questo federalismo è contraddetto di fatto dal potere “centralista” del Primo ministro e dalle incongruenze nei criteri di elezione e rappresentanza “nazionali” dei Senatori che pur si vogliono “federali”; di fatto il tutto è tuttavia funzionale ad introdurre surrettiziamente nella Costituzione "il retropensiero secessionista di alcune forze politiche".
4.) No all'idebolimento del potere legislativo.L’insofferenza ai contrappesi e alle garanzie costituzionali, che ispira tutto il disegno della riforma, con il "dimagrimento" delle figure indipendenti in molti organismi fondamentali: dal Presidente della Repubblica, che non avrà più il potere di sciogliere le Camere, alla Corte costituzionale, in cui aumenteranno i membri di nomina parlamentare, al Consiglio superiore della magistratura, in cui potranno essere nominate persone politicamente “affidabili” anche se prive di competenza giuridica rafforzano in misura abnorme il potere esecutivo del Governo a scapito del potere legislativo.
5.) No al peggioramento della Governabilità. L'intera riforma non migliora la governabilità ne la partecipazione popolare e non non promuove il principio di sussidiarietà e la valorizzazione della società civile, non adeguando l’ordinamento statuale ai nuovi scenari europei sopranazionali.
6.) No alla devolution. Con la modifica dell'art.117 si verrebbe a smantellare l'unità nazionale nelle materie quali, assistenza ed organizzazione sanitaria, organizzazione scolastica, polizia amministrativa e locale. In questo contesto i diritti dei cittadini non sarebbero piu' eguali sull'intero territorio nazionale ma diversificati regione per regione.
7.) No al revisionismo storico. Questa riforma va respinta perché non innova, ma distrugge e muta il DNA del sistema istituzionale democratico in un sistema oligarchico-presidenziale”. La Costituzione è nata dalla tragedia della guerra, dalla resistenza, dalle lacerazioni sociali e politiche che hanno segnato profondamente il nostro paese. E’ stata un patto di pace e di convivenza civile di tutto un popolo che ha ritrovato unità e concordia nei valori universali depositati nella Carta.Per oltre cinquant’anni è stata la casa comune che ha permesso agli italiani di affrontare le tempeste della storia, salvaguardando, nell’essenziale, la pace, la libertà, i diritti fondamentali degli individui e delle comunità.Oggi la Costituzione è ancora il tessuto connettivo del nostro sommo bene comune: la democrazia.
8.) No alla Repubblica Presidenziale ed oligarchica . Il bicameralismo introdotto da questa. “riforma” è pasticciato ed indebolisce comunque il ruolo dei due rami del Parlamento; emerge chiaro che il tentativo surrettiziamente portato avanti che è quello di trasformare la Repubblica Italiana di tipo parlamentare in una repubblica presidenzialista ed oligarchica.
9. )No alla Costituzione di parte. La vittoria dei NO riaprirebbe la possibilità di un dialogo con le forze moderate del centro-destra, ed aprire una nuova fase che permetta in un clima sereno e costruttivo di riscrivere alcune regole costituzionali con l'obiettivo di modermizzare il Paese, rendere piu' snello il lavoro legislativo, salvaguardare l'unità dello stato e bilanciare al meglio i contrappesi delle istituzioni delle. La vittoria dei No quindi favorirebbe l'emarginazione delle forze estremiste, come la Lega, permettendo la ripaertura di un dialogo con le forze moderate del paese a cui sta a cuore non la rissa ma il confronto programmatico.
10.)No alle cattive compagnie. Votare NO significa essere in buona compagnia. Con tutte le forze che compongono l'Unione, le ACLI, Cgil-Cisl-UIl numerose personalità democratiche del nostro paese e con quei moderati che cercano di libersi del giogo e del peso di Berlusconi e di Bossi... Vi pare poco?
Passiamo parola..però..ed andiamo a votare. Un voto facile e sicuro.. Un bel NO deciso e forte a chi vuole farci tornare indietro.
storti@welfareitalia.it

In allegato un volantino per il NO

 


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