Nell’ambito del programma di approfondimento della Storia degli anni ’43 –
’45, l’Associazione Partigiani Cristiani di Cremona propone un incontro con don
Giuseppe Giussani, direttore della “Fondazione don Primo Mazzolari”, sul tema
”Don Primo Mazzolari e la Resistenza”. L’appuntamento è per giovedì 25 gennaio
alle ore 17,30 presso la sala “Don Mazzolari” del Centro Pastorale diocesano, in
via S.Antonio del Fuoco 9 a Cremona. Sono particolarmente invitati i soci
dell’Associazione e quanti desiderano conoscere il pensiero di don Primo su un
tema che continua a far discutere: la riflessione di un prete che sapeva
coniugare verità e carità, in nome dell’uomo.
Di lui, di don Primo, lui che fu “Parroco di Frontiera” nato al Boschetto,
frazione di Cremona, hanno detto alcune autorevoli personalità del mondo
culturale e politico, con puntigliosa verità storica:
- è un “costante punto di riferimento in tempi di ricerca e di impegno (sen.
Nicola Mancino);
- “cerchiamo di non dimenticare quanto tutti gli dobbiamo” (sen. Giulio
Andreotti),
- “per noi è ancora un maestro” (sen. Angelo Rescaglio - Presidente
Associazione Partigiani Cristiani di Cremona).
Ed allora perché non a Destra, non a Sinistra, non al Centro… ma in ALTO?
Così don Primo scriveva sul quindicinale “Adesso” Anno 1° n. 3 del 15
febbraio 1949:
“…..direte che non c’è un ALTO in politica e che, se mai, vale quanto la
destra, la sinistra, il centro. Nominalismo mistico (*) in luogo di un
nominalismo politico: elemento di confusione non di soluzione. E’ vero che una
nuova strada non cambia nulla se l’uomo non si muove con qualche cosa di nuovo,
e che un paese può andare verso qualsiasi punto cardinale e rimanere qual’è. Ma
se gli italiani fossero d’accordo su questo fatto, LA FUDUCIA, la tonomastica
(**) parlamentare sarebbe felicemente superata.
Fa comodo ai neghittosi credersi arrivati per il solo fatto di muoversi da
destra invece che da sinistra: saper la strada o aver imboccato la strada giusta
non vuol dire camminarla bene o aver raggiunto la meta…
…La giustizia è a sinistra, la libertà al centro, la ragione a destra. E
nessuno chiede più niente a se stesso e incolpa gli altri di tutto ciò che
manca, attribuendosi la paternità di ogni cosa buona. Non dico che siano
sbagliate le strade che partono da destra, da sinistra o dal centro: dico solo
che non conducono, perché sono state cancellate come strade e scambiate per
punti di arrivo e di possesso.
La sinistra è la giustizia, la destra è la ragione, il centro libertà. E
siamo così sicuri delle nostre equazioni, che nessuno s’accorge che c’è gente
che SCRIVE CON LA SINISTRA e MANGIA CON LA DESTRA. Che in piazza fa il SINISTRO
e in affari si comporta come un DESTRO: che l’egoismo di sinistra è altrettanto
lurido di quello di centro, per cui, destra, sinistra e centro possono divenire
TRE maniere di “FREGARE” allo stesso modo il Paese, la Giustizia, la Libertà, la
Pace.
L’ALTO COSA SAREBBE ALLORA?
Una destra pulita, una sinistra pulita, un centro pulito, in virtù di uno
sforzo in elevazione e di purificazione personale che non ha nulla a vedere con
la tessera.
Come ieri per la salvezza non contava il circonciso né l’incirconciso, così
oggi non conta l’uomo di destra né l’uomo di sinistra, ma solo LA NUOVA
CREATURA: la quale lentamente e faticosamente sale una strada segnata dalle
impronte di Colui che, arrivato in ALTO, si è lasciato inchiodare sulla Croce a
braccia spalancate per - ‘dare la sua mano forata a tutti gli uomini’- e
costruire il vero arco della Pace.”
Questo era don Primo!
(*) nominalismo: dottrina filosofica secondo la quale solo le individualità
costituiscono delle realtà, mentre le idee generali non sono altro che nomi cui
non corrisponde alcuna realtà.
(**) tonomastica: insieme di nomi di luogo e studio di essi.
Giorgio Carnevali
(Associazione Partigiani Cristiani di Cremona)