15 Settembre, 2002
Il governo Prodi vada avanti!
Appello delle reti e delle organizzazioni del movimento pacifista e della società civile democratica
Non c'è nessun motivo per trasformare il voto di oggi in una crisi politica
generale.
Intervenendo al Senato il Ministro degli Esteri D'Alema ha evidenziato gli
elementi di discontinuità che caratterizzano la politica estera del nostro
governo indicando alcuni importanti impegni e obiettivi che debbono essere
portati avanti con ancora più determinazione insieme alle organizzazioni della
società civile e agli enti locali che nel nostro paese operano in tanti per la
pace, i diritti umani e la giustizia.
Grandi sfide sollecitano il nostro paese ad assumersi sempre maggiori
responsabilità in Europa e nel mondo. Di questa nuova politica c'è bisogno per
contribuire attivamente al superamento dell'unilateralismo e delle logiche di
guerra, per ridare spazio alla politica, al diritto e alle istituzioni
internazionali democratiche, alla lotta alla miseria, alla prevenzione e
soluzione pacifica dei conflitti, alla giustizia e alla democrazia
internazionale.
Chiediamo al Governo Prodi di mantenere aperto il dibattito e il confronto che
oggi si è svolto al Senato e di estenderlo a tutto il paese perché sempre più
grande sia la consapevolezza e la partecipazione diretta dei cittadini e delle
loro organizzazioni.
Ci sono molti valori e obiettivi condivisi dalla stragrande maggioranza degli
italiani. Ci sono anche scelte che debbono ancora essere dibattute e compiute in
modo democratico e partecipato.
Il Governo Prodi vada avanti. Lo deve agli italiani che non sopporterebbero di
tornare indietro. Lo deve ai tanti cittadini del mondo che confidano nella nuova
politica estera dell'Italia.
Primi firmatari:
Arci, Associazione per la pace, Auser, Beati i costruttori di pace, Centro per
la pace Forlì Cesena, CNCA Coordinamento Nazionale Comunità di Accoglienza,
Consorzio Italiano di Solidarietà ICS, Coordinamento Nazionale degli Enti Locali
per la pace e i diritti umani, Forum Ambientalista, Gruppo Abele, Lega per i
diritti e la liberazione dei popoli, Libera, Lunaria, Rete Nuovo Municipio,
Tavola della Pace, Uisp, Un ponte per...
Appello dell'Arci
Irresponsabile far mancare il sostegno al governo non può essere disatteso il
patto con gli elettori.
l'Unione vada avanti nella sua azione riformatrice
Esprimiamo grande amarezza e preoccupazione per l'esito del voto di oggi, che ha
portato il governo in minoranza al Senato.
Abbiamo apprezzato le linee di politica estera illustrate dal ministro D'Alema,
che tracciano in modo convincente una strategia di discontinuità con l'operato
dell'esecutivo precedente e pongono le condizioni perché l'Italia possa tornare
a svolgere, con l'Unione Europea, un ruolo di primo piano per contribuire a
superare l'unilateralismo e la logica di guerra, aprire nuovi spazi alla
politica e al diritto internazionale, lavorare alla prevenzione e alla soluzione
pacifica dei conflitti.
C'è una dose inaccettabile di irresponsabilità e di cinismo politico nel
comportamento di quei senatori che, facendo mancare il proprio voto positivo,
hanno provocato la bocciatura della mozione dell'Unione.
Far mancare oggi il sostegno all'esecutivo significa assumersi la responsabilità
di un atto politico che rischia di far tornare indietro il Paese e di bloccare,
insieme alle scelte di politica estera, anche l'azione riformatrice che il
governo sta portando avanti su molti fronti.
Pur fra mille difficoltà, si è aperta in questi mesi la prospettiva di
cambiamento che il Paese aspettava e che il programma dell'Unione aveva saputo
rappresentare per milioni cittadini e per tante forze vitali della società
italiana, che non accetterebbero di tornare indietro.
Su quel programma, fra eletti ed elettori si è costruito un patto che non può
essere disatteso. Verrebbe meno la credibilità del centrosinistra e la stessa
fiducia dei cittadini nella politica.
Esponenti del governo, parlamentari e forze politiche del centrosinistra devono
fare in queste ore ogni sforzo per ricomporre la crisi e andare avanti, cercando
un più forte sostegno alla propria azione riformatrice proprio nel dialogo e nel
confronto con le forze sociali, nella partecipazione e nella
consapevolezza dei cittadini.
ARCI Cremona
 
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