15 Settembre, 2002
Momento difficile, ma bisogna guardare avanti
L'editoriale del Sindaco sul periodico comunale *Cremona in Comune*
Cittadine, cittadini!
il tono di questo inizio vuole appositamente richiamare gli appelli delle occasioni importanti. Il momento è difficile. L’Italia sta attraversando una crisi seria. Rischiano di appannarsi tradizionali punti di riferimento e vanno affievolendosi consolidate certezze. La crisi economica, che forse si sta attenuando, e quella finanziaria (non dimentichiamo che il debito pubblico incide per 20 miliardi di euro di interessi all’anno sui nostri conti, infinitamente di più che in Francia, Germania ed Inghilterra) rischiano di aggrovigliarsi ad una profonda difficoltà che attraversa il mondo della politica, dei partiti, della rappresentanza. Ma anche del costume, della morale comune.
E’ difficile non essere preoccupati. Ma bisogna saper reagire, guardare in avanti, convincersi che è possibile farcela, uscirne.
Facciamo il caso del nostro Comune.
Se guardiamo ai due anni trascorsi, appare straordinario ciò che siamo riusciti a fare.
In forza delle due leggi finanziarie (la prima del governo di centrodestra, la seconda di quello del centrosinistra) i nostri Bilanci del 2005 e del 2006 si sono trovati in grandi sofferenze, con una straordinaria difficoltà a mettere mano agli investimenti pubblici di cui tanto, invece, la città ha bisogno. Abbiamo protestato vivacemente sia contro l’una che contro l’altra, senza fare sconti a nessuno.
E poi – con il pessimismo della ragione ma anche con l’ottimismo della volontà – tutti insieme ci siamo impegnati per affrontare la situazione. Certo, ancora parecchio resta da fare. Sappiamo bene come i traguardi non siano mai raggiunti, e che ogni volta che arrivi ad un obiettivo, immediatamente se ne presentano altri, frutto anche dello stesso traguardo raggiunto.
Intanto possiamo dire che il Consiglio Comunale dell’11 giugno ha approvato il Bilancio Consuntivo del 2006 dal quale risulta ciò che il Comune ha fatto, concretamente. E ciò che è stato fatto concretamente è aver rispettato per filo e per segno le linee del programma amministrativo che aveva ricevuto il consenso di Voi concittadini.
A questo dato dobbiamo affiancare la valutazione sull’anno corrente, il 2007, durante il quale abbiamo già iniziato a realizzare nella città, grazie al trasferimento ad AEM di reti ed infrastrutture, un grande piano di investimenti pubblici, tra i più rilevanti che Cremona da decenni possa ricordare.
Da qui al 2009 investiremo quasi 40 milioni di Euro, in un grandissimo impegno nelle infrastrutture, in uno sforzo massimo per la manutenzione di strade, marciapiedi, giardini, case popolari ed edifici pubblici; nell’abbellimento della città per renderla più accogliente ed ospitale, ma anche più sicura; senza trascurare una grande attenzione al sociale – i bambini e la scuola, le famiglie, gli anziani ed i loro bisogni - alle nuove povertà, ai temi del lavoro e dei giovani, ed ai settori dell'innovazione, della cultura, dell'università, del turismo.
C’è dunque ancora qualche speranza, se questo accade a Cremona.
So bene quanto difficile sia sentirsi pienamente soddisfatti. Mai convincersi di aver fatto tutto. E’ sufficiente poter dire: ho fatto tutto quanto era nelle mie possibilità. E questo, posso dirlo! Con l’orgoglio di chi non solo non vuole essere confuso con coloro che fanno politica per altri scopi, ma anche con la determinazione di chi non vuol perdere la capacità di indignarsi.
La critica ai costi della politica ha elementi di profonda verità. E' impossibile leggere senza indignarsi che vi sono privilegi incredibili di Deputati e Senatori (dagli stipendi eccessivi ai vitalizi, il diritto ai quali scatta dopo un tempo esageratamente esiguo, fino alla gratuità dei servizi di barbiere), di Consiglieri regionali (dagli stipendi e vitalizi, anche in questo caso, ai funerali gratis previsti in Veneto, a consiglieri eletti ogni 10.000 abitanti !), ma anche di Comunità Montane che comprendono zone addirittura a pochi metri di altitudine, di doppi e tripli incarichi con relativi emolumenti, di Consiglieri di Quartiere che in certe città del Sud percepiscono cifre incredibili.
Dirlo non é qualunquismo, anche se bisogna sempre distinguere ed accettare il fatto che la politica ha necessariamente dei costi. Ma c'é modo e modo! E tutti i Partiti hanno responsabilità, seppure diverse, nell'aver favorito o permesso il crescere di un sistema giustamente oggi considerato inaccettabile dai cittadini. E responsabilità ancor più gravi avranno, i Partiti, se non sapranno affrontare e risolvere il problema, con leggi e comportamenti giusti ed adeguati. E, a dire il vero, non ci sono solo questioni che riguardano i politici. Che dire di alcuni stipendi scandalosi di dirigenti e manager pubblici o parapubblici? Come Cimoli, solo per fare un esempio, che per anni ha percepito uno stipendio di 12.000 euro al giorno (al giorno!!!) e che ha lasciato vicino al fallimento prima le Ferrovie e poi Alitalia.
A Cremona situazioni del genere per fortuna non vi sono. Ma Cremona è in Lombardia ed in Italia, ed ognuno deve fare la sua parte.
La situazione non è facile ma non possiamo smettere di sperare. A volte ti verrebbe voglia di essere da un’altra parte. Ma é sbagliato. Siamo qui, orgogliosi di essere italiani, di vivere a Cremona. Fieri della nostra bella città e della sua storia. Arrabbiati quanto basta. Con la voglia di sostituire alla cattiva politica una buona politica. Nonostante le difficoltà. L'essere onesti, vicini ai cittadini, in mezzo alla gente, capirne i bisogni, le rabbie, gli umori, sforzarsi di dare risposte nell'interesse di tutti, deve ancora e sempre continuare a fare la differenza.
Gian Carlo Corada
 
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