15 Settembre, 2002
Le ACLI CREMONESI A ROMA IL 15 CONTRO LA GUERRA
presso le Acli di Cremona (0372 26663) è possibile iscriversi per partecipare alla marcia contro il conflitto in Iraq
Le ACLI CREMONESI A ROMA IL 15 CONTRO LA GUERRA
Sono apere le iscrizioni..
presso le Acli di Cremona (0372 26663) è possibile iscriversi per partecipare alla marcia contro il conflitto in Iraq che si terrà a Roma sabato 15 febbraio p.v.
(sono gà stati prenotati due pullman). orari, costi e programma saranno comunicati al più presto.
Si invitano tutti i cittadini ad esporre la bandiera della pace.
15 febbraio: tutti insieme, contro una guerra inaccettabile
Le ACLI, contrarie al conflitto in Iraq,
mobilitano i propri associati per la pace
«Impegniamo tutto il movimento a partecipare alla grande manifestazione promossa il 15 febbraio a Roma: è l’appuntamento di tutto il popolo della pace, donne e uomini, giovani e meno giovani, credenti e non credenti, tutti uniti per proclamare assieme “Mai più la guerra!”».
«Questa guerra – recita un documento approvato dal Consiglio nazionale – è inaccettabile sul piano morale, perché la guerra preventiva è una guerra di aggressione che non rientra nella categoria della guerra giusta; è inaccettabile sul piano politico perché non si può combattere una guerra per prevenire un pericolo che gli ispettori Onu finora non hanno riscontrato; è inaccettabile sul piano giuridico, perché intraprendere un’azione di guerra di tali dimensioni senza l’avallo delle Nazioni Unite si configura come una palese violazione del diritto internazionale». Le Acli fanno pertanto appello al Presidente della Repubblica, al Governo italiano e a tutti i parlamentari, affinché si adoperino in tutte le maniere e in tutte le sedi possibili per scongiurare questa guerra e affinché concordino con l’Europa una linea unitaria di intervento alternativo di pace attraverso gli strumenti della diplomazia e degli accordi internazionali. Le Acli, infine, invitano ancora una volta tutti gli aclisti a farsi promotori di iniziative di riflessione sulla presente crisi in tutte le strutture di base, a manifestare anche con gesti simbolici la loro volontà di pace, a farsi personalmente portavoce di questo appello presso i parlamentari dei rispettivi territori.
 
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