15 Settembre, 2002
Corada risponde al Mario Silla , Direttore di Cronaca
Il mio obiettivo non muta negli anni: giunto a sera, voglio sempre potermi guardare allo specchio e poter dire di avere la coscienza a posto e di aver fatto, sempre, il massimo di quanto era possibile fare.
Caro Direttore,
scrivo in merito al Suo "fondo" del 3 settembre.
Concordo con Lei, in Italia esiste una situazione molto pesante dal punto di vista dei rapporti tra il cittadino comune ed il mondo della politica. Ricordo, al proposito, il messaggio che il Presidente Napolitano ha rivolto agli italiani la sera del 31 dicembre 2006, con il quale denunciava "l'ampliarsi del fossato che divide la politica dal cittadino" e faceva appello al mondo della politica, senza distinzione di parte, affinché venisse messo riparo in tempi rapidi a questa situazione, attraverso interventi urgenti ed opportuni.
I costi del sistema pubblico sono davvero esageratamente alti. Riguardano innanzitutto quella che un fortunato libro di recente pubblicazione ha definito "la casta" della politica, ma più in generale riguardano le tante, troppe corporazioni o gruppi di potere (in grado di condizionare l'opinione pubblica) che vivono di denaro pubblico.
Chi lamenta questa situazione, chi sollecita misure di profonda riforma, chi mantiene la capacità di "indignarsi" per tutto ciò non fa "antipolitica" e non va considerato come "qualunquista". Personalmente considero, al contrario, "antipolitica" quel variegato e complesso mondo che in tali situazioni vive e vegeta allegramente.
Lei dice che anche a livello locale "pur con maggiore dignità ... non si scherza". E chiede uno "scatto di orgoglio" per ridurre numero di assessori, emolumenti e consulenze. Ebbene, io sono per carattere sempre propenso a tenere in considerazione le critiche, da qualsiasi parte provengano, ed a pensare che sempre é possibile migliorare. Però desidero formulare, in piena coscienza, alcune osservazioni.
Anzitutto, gli emolumenti percepiti, come da legge, dagli amminitsratori cremonesi non sono affatto elevati, non solo in relazione alle responsabilità ma in rapporto agli stipendi medi (non certo di parlamentari, manager ecc) di "quadri" o "impiegati di concetto".
Poi, sono troppi nove assessori per il Comune di Cremona? Se mi guardo in giro, direi di no. Sono otto a Crema, che ha metà degli abitanti di Cremona. Sono dieci in quasi tutte le città come la nostra o anche più piccole. Ci sarà una ragione! Dettata non solo da motivazioni politiche (reali: la complessità delle coalizioni ecc.) ma anche dalla mole degli impegni.
Per quanto riguarda le consuelenze, le stiamo monitorando continuamente. La stragrande maggioranza di esse é assolutamente necessaria: si tratta di incarichi tecnici per progetti e lavori utili per la città. E' logico che, avendo (e ne vado orgoglioso) aumentato di molto gli investimenti (strade, marciapiedi, edifici pubblici ecc.) diventano necessari incarichi ad ingegneri, tecnici etc. perché tutto non può essere fatto dagli Uffici Tecnici comunali, che già svolgono una notevole, documentata ed apprezzata mole di lavoro.
Per quanto concerne lo "stipendio" dell'ex-assessore Saradini, ora passato all'incarico di Presidente di KM SpA (senza che intervenga alcuna sostituzione in Giunta e quindi con risparmio da parte del Comune), a parte il fatto che poco più di duemila euro lordi non mi paiono eccessivi se uno lavora ed ottiene risultati, c'é da dire soprattutto che non é stata aumentata affatto, in KM, la spesa per gli emolumenti. Il totale é rimasto lo stesso di prima. E' stato invece assunto un provvedimento che mi pare ragionevole: visto il diverso riparto delle competenze tra Presidente ed Amministratore Delegato, sono state diversamente ripartite le indennità.
Con riferimento, infine, all'ipotesi che riguarda l'utilizzo pubblico della professionalità e delle capacità del dr. Sorrentino, innanzitutto desidero ribadire che il tema "sicurezza" é centrale per la nostra amministrazione. L'ho dichiarato in campagna elettorale, l'ho inserito tra le quattro "S" del mio programma amministrativo, lo vivo da tempo come questione fondamentale, che non é né di destra né di sinistra, ma concerne la capacità concreta nell'espletamento di una funzione di governo della città e del territorio.
Ciò detto, mi permetto di sottolineare come a me sembri migliore, rispetto ad un incarico politico, la soluzione che il Presidente Torchio sta studiando insieme ai Sindaci di Casalmaggiore, di Crema ed al sottoscritto: chiedere al dr. Sorrentino di voler assumere un incarico, su questi temi, relativo alle tre città, amministrate oltretutto da Giunte di diverso colore politico, in modo da sottolineare la caratteristica "super partes", "né di destra né di sinistra", delle tematiche della sicurezza dei cittadini.
Concludo. Concordo con Lei: occorre uno scatto di orgoglio. Quell'orgoglio di "servire" la propria comunità e quell'impegno quotidiano, che a me pare davvero di non aver mai lesinato nei miei diversi impegni svolti sempre con l'occhio attento al bene pubblico. "Altrimenti - Lei dice - per voi e per la politica non c'é futuro".
Le dirò: poco m'importa del mio futuro politico (ho tanti interessi e passioni ben più gratificanti!). Molto mi importa, invece, della città e di quella che definisco la "buona" politica (non "bella", fatta solo d'immagine e di strizzatine d'occhio volte a "lisciare il verso del legno"). Il mio obiettivo non muta negli anni: giunto a sera, voglio sempre potermi guardare allo specchio e poter dire di avere la coscienza a posto e di aver fatto, sempre, il massimo di quanto era possibile fare.
 
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