15 Settembre, 2002
I corsivi di Robin Hood di Maurizio Guerrini
L’Italia è un Paese di destra e il piano antismog di Formigoni è contro i piu’ deboli.
I corsivi di Robin Hood di Maurizio Guerrini
L’Italia è un Paese di destra e il piano
antismog di Formigoni è contro i piu’ deboli.
Da tempo andiamo dicendo che l’Italia è un
Paese di destra e ciò che è accaduto con
il referendum sugli accordi del luglio 2007
, relativi al welfare e alla previdenza ne
è la conferma .Ma forse l’Italia , oltre
a quello , è anche un paese di furbi , di
illusi e di polli. Come spiegare altrimenti
un risultato come quello uscito dalle urne
del referendum?Le organizzazioni sindacali
confederali hanno sottoscritto , nel luglio
di quest’anno , un protocollo di intesa con
il governo fortemente penalizzante nei confronti
dei lavoratori in quanto non elimina lo scalone
Maroni e , di fatto , aumenta l’età pensionabile;
non risolve il problema dei lavori usuranti,
taglia un’altra volta le pensioni ai più
giovani, conferma le leggi sulla precarietà,
aumenta l’orario e rende più flessibile il
salario.Ebbene a fronte di tutto ciò i si
a quegli accordi , sottoscritti prima di
consultare i lavoratori , sono stati schiaccianti
rispetto ai no con percentuali bulgare tra i pensionati.
Ancora più paradossali sono state le reazioni
dei dirigenti sindacali che , dopo aver esultato
, sono andati a congratularsi reciprocamente
con Montezemolo e i vertici di Confindustria.
Che cosa ci sia da esultare bisognerebbe
chiederlo ai lavoratori in generale e in
particolare ai precari , a coloro che vedranno
ritardare la loro andata in pensione, ai
giovani che avranno, pensioni molto più leggere.
Eppure quell’accordo è passato ed ora, altro
paradosso , le organizzazioni sindacali confederali
si oppongono a qualsiasi cambiamento , anche
timido , ipotizzato in consiglio dei ministri;
strani tempi i nostri : non si capisce più
quali siano i ruoli e chi sta da quale parte
.O meglio : si capisce fin troppo bene, visto
che ormai tutto viene annacquato e diluito
in una melassa interclassista dove ormai
è di moda ogni sorta di equilibrismo che
porta però a difendere solo gli interessi
di chi più ha a discapito delle fasce meno
abbienti di questa società.
Il governo Prodi sul protocollo del welfare
ha disconosciuto il suo stesso programma,
con il quale ha vinto le elezioni del 2006;
gran parte di coloro che l’hanno votato non
hanno visto riconosciute le loro aspettative,
mentre Confindustria ha avuto da questo governo
risorse finanziarie che non hanno pari dal
dopoguerra ad oggi.
Forse sta prevalendo nel sindacato più la
cultura delle relazioni istituzionali che
non quella della autonomia contrattuale:
sarebbe , per i lavoratori , un danno gravissimo
e sarebbe bene che il sindacato stesso ritornasse
, indipendentemente dai governi in carica
, in una condizione di autonomia , dentro
la quale , per difendere veramente i diritti
dei lavoratori , non possono esserci “governi
amici “
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Il piano antismog di Formigoni è contro i
piu’ deboli.
Il 2 agosto 2007 la Regione Lombardia ha
approvato un piano antismog che prevede ,
tra le altre misure , il fermo programmato
dei mezzi più inquinanti ( autoveicoli benzina
e diesel Euro 0 e diesel Eoro 1, ciclomotori
e moto 2 tempi Euro 0 ) nelle aree
critiche , dal lunedi al venerdi , dalle
7.30 alle 19.30 , tutto questo per il periodo
dal 15 ottobre 2007 al 15 aprile 2008. Non saremo certo noi
a sottovalutare le misure che possono migliorare
la qualità dell'ambiente a Cremona e in Lombardia
in generale , ma qui ci troviamo di fronte
all'ennesimo provvedimento fortemente discriminatorio,
che non solo pone interrogativi pesanti sulla
sua reale efficacia, ma colpisce duramente
i meno abbienti e coloro che non possono
permettersi di acquistare auto nuove o comunque
meno inquinanti . Come non pensare a tutti
quegli anziani o pensionati che posseggono
automobili di piccola cilindrata indispensabili
per la loro mobilità e sopravvivenza , per
effettuare la spesa , per mantenere relazioni
sociali , per far visita ad altri anziani
soli o nelle strutture sanitarie, per mantenere
insomma un livello dignitoso della propria
esistenza. Non dimentichiamo poi i migranti
o le famiglie a basso reddito , per le quali
dover spendere anche solo tre o quattromila
euro può rivelarsi un problema drammatico.Di
più : in pratica per centinaia di migliaia
di persone che vivono in piccoli paesi o
in zone sperdute di montagna è come essere
agli arresti domiciliari e questo contrasta
fortemente con il diritto alla mobilità personale
sancito dalla costituzione italiana .
Certo il livello di inquinamento raggiunto
in Val Padana richiede interventi di spessore
, ma che non possono assumere le forme drastiche
contenute nel piano regionale : anzitutto
dovevano essere modulati e graduali , dovevano
avere orari del fermo veicoli diversi , che
consentissero almeno una uscita mattutina,
e non essere limitati al solo traffico veicolare.Tanto
per essere chiari come la mettiamo ad esempio
con i dati forniti dal politecnico sull'inquinamento
della Tamoil , la quale da sola produce il
quarantasette per cento delle micidiali poveri
sottili ( PM 10 ) presenti nell'aria di Cremona
. E allora siamo alle solite : chi meno ha
deve stare ancora peggio, non deve muoversi
perchè altrimenti inquina, le industrie possono
inquinare, con il paradosso che possono ,
come dichiarato da Tamoil , " acquistare
" quote di anidride carbonica nell'ambito
dell'applicazione delle norme per la riduzione
dei gas serra previste dalla unione europea.
Se tutto questo non fosse cosi tragico
verrebbe da ridere. E tutti coloro che non
possono usare le automobili rientranti nella
misura restrittiva della regione che quote
possono acquistare?. Non rimane allora che
applicare la legge , da parte dei sindaci
dei comuni interessati , con buon senso ,
gradualità e tolleranza, o meglio ancora
fare come ha fatto il comune di Mantova che
ha ricorso presso il Tribunale
amministrativo regionale contro la legge
cosi tanto voluta dal governatore Formigoni
, il quale nel frattempo si sposta , ovviamente
per doveri d'ufficio , su fiammanti auto
blu certamente Euro quattro , o forse Euro
cinque ,( magari del costo superiore
a centomila euro ) ma sicuramente
pagate da quegli stessi contribuenti he non
possono assolutamente permettersi di acquistare
veicoli tecnologicamente meno inquinanti
e che sono di tatto blindati nelle loro abitazioni.
Ottobre 2007
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