15 Settembre, 2002
RAI Milano: creare un centro di produzionee informazione d’eccellenza
Il gruppo regionale dei DS ha presentato una mozione in cui chiede alla Giunta regionale di sostenere l’obiettivo del trasferimento di una rete RAI a Milano, al di là dell’attuale contingenza politica.
RAI Milano: creare un centro di produzionee informazione d’eccellenza
Il gruppo regionale dei DS ha presentato una mozione in cui chiede alla Giunta regionale di sostenere l’obiettivo del trasferimento di una rete RAI a Milano, al di là dell’attuale contingenza politica. Il centro di produzione della RAI di Milano ha tutte le caratteristiche per ritornare ad essere un centro di eccellenza nell’informazione e nella programmazione televisiva. Milano e la Lombardia rappresentano la zona più produttiva del Paese, sono centro della finanza, dell’editoria, sede di Università e istituzioni culturali di rilevanza nazionale ed europea e pertanto non si può prescindere da questa realtà per arricchire il profilo dell’azienda e qualificare i palinsesti nazionali.A tale scopo, nell’ambito di un più ampio piano di rilancio aziendale che riguardi l’insieme della RAI, è necessario ottenere: § un progetto editoriale di valenza nazionale e non solo territoriale; § un piano di investimenti per ammodernare e ampliare le strutture produttive e utilizzare a pieno e potenziare le professionalità oggi esistenti; § una nuova sede da definire attraverso il concorso delle istituzioni locali mediante procedure trasparenti. “Quando sarà finito il carnevale inscenato in RAI dalle forze politiche della Casa delle Libertà – ha sottolineato Pierangelo Ferrari, capogruppo DS - sarà doveroso occuparsi seriamente del grave declino dell’azienda, a cominciare da un serio progetto industriale e culturale di rilancio delle sedi RAI di Milano e di Napoli. Non è più tollerabile una logica di semplice decentramento localistico. La RAI a Milano non può limitarsi ai ‘gazzettini padani’ o, peggio, a estendere il suo interesse alle rassegne di musica celtica e ai dialetti delle valli. Milano è una grande metropoli europea che esporta saperi e innovazione e può contribuire al rafforzamento del servizio pubblico radiotelevisivo con un centro di produzione e di informazione all’altezza della sua funzione nel Paese”.“Questo dovrebbe essere il primo obiettivo del nuovo CdA – ha concluso Ferrari: rompere la sclerosi centralistica, respingere le scorciatoie localistiche e dare vita a un modello poliarchico di TV pubblica, con diversi centri qualificati sul territorio che parlino all’intero Paese e che ci aprano alla cultura cosmopolita dell’Europa, più di quanto sia riuscita a fare fin qui la TV romanocentrica del conformismo politico e dell’intrattenimento volgarotto”.  
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