15 Settembre, 2002
Borgo Loreto. Intitolazione della piazza a ricordo di Don Franco Amiconi.
La presenza del Sindaco Gian Carlo Corada bene ha evidenziatio il significato della decisione, assunta all’unanimità, dalla Commissione Toponomastica, di intitolare la Piazza all’indimenticato don Franco: “…è molto importante riuscire a tramandare il ric
Borgo Loreto. Intitolazione della piazza
a ricordo di Don Franco Amiconi.
Mai tanta gente, a memoria d’uomo, s’era vista al Borgo. La cerimonia di intitolazione
della Piazza a don Franco Amigoni, primo
Parroco di Borgo Loreto, per più di trent’anni
guida spirituale e morale dell’intera comunità,
nonché valoroso Cappellano Militare, ha chiamato
a raccolta nuovi e vecchi borghigiani, autorità
religiose, civili e militari. La presenza
del Sindaco Gian Carlo Corada bene ha evidenziatio
il significato della decisione, assunta all’unanimità,
dalla Commissione Toponomastica, di intitolare la Piazza all’indimenticato don Franco: “…è molto
importante riuscire a tramandare il ricordo
di persone buone, di chi, con tanta dedizione,
si è impegnato per gli altri”.
Don Franco Amigoni (1912 – 1982), dopo brevi
esperienze come Vicario in alcuni paesi del cremonese,
nel 1940 viene nominato Vicario nella Parrocchia
cittadina di San Bernardo, con residenza
a Borgo Loreto, dove inizia la sua attività
pastorale. Nell’estate del 1942 don Franco
si offre come Cappellano Militare nel corpo
degli Alpini col grado di Tenente. Terminata
la guerra, nell’anno 1946 Borgo Loreto viene
eretto a Parrocchia e don Franco ne diventa
il Parroco. Numerose sono le iniziative intraprese
nei lunghi anni del suo ministero al Borgo:
costituzione del primo gruppo di Scout della
città, fondazione della colonia alpina a
Ponte di Legno (memorabile ritrovo estivo
disciplinato per generazioni e generazioni
di giovani), per arrivare alla costruzione dell’attuale
nuova chiesa, con la sottostante cripta dedicata
ai caduti di guerra. Instancabile ed infaticabile
“piccolo-grande uomo” (a lui madre natura
non era stata sicuramente generosa in quanto
a “statura”), tuttavia le “salutari” pedate
al fondo schiena dei più giovani rimarranno
“efficace palestra di vita”! Generoso col
prossimo, persuasivo con gli incerti, ebbe
il non facile compito di integrare i profughi
giuliano/dalmati istriani (costretti ad abbandonare le loro
case) con l’esistenze popolazione borghigiana. E l’operazione risultò “pienamente riuscita”.
Sostenuto da un innato senso di aiuto nei
confronti dei più bisognosi e degli ammalati,
mai si risparmiò. Memorabili furono le sue
frequentissime visite ai “suoi malati” in
sella alla sua bicicletta. Serio, scrupoloso
e convinto dell’insegnamento della religione
nelle scuole pubbliche, svolse incessantemente
tale incarico per più di trent’anni. Morì
all’Ospedale di Cremona il giorno 17 del
mese di novembre dell’anno 1982. E proprio Domenica 11 maggio scorso, con l’intitolazione
della Piazza al “loro don Franco”, vecchi
e nuovi borghigiani hanno simbolicamente
voluto rinsaldare quel vincolo di amicizia
e di stima per un “prete”…d’altri tempi,
un pastore di anime di rara generosità e sensibiltà. E questo,
a circa ventisei anni dalla sua morte, è
il più bel riconoscimento, anzi è “quasi
nulla” al cospetto del grande lavoro umano
e pastorale da lui svolto. Ciao don Franco,
urrà don Franco, evviva don Franco: non ti
dimenticheremo…MAI!
Un amico di Borgo Loreto
 
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