15 Settembre, 2002
TARSU a Cremona tra le più basse d'Italia
Dallo studio, pubblicato in questi giorni, realizzato dal Servizio Politiche Territoriali della UIL, emerge che nel 2007, mediamente, le famiglie italiane, per quanto riguarda la TARSU, la Tassa sui Rifiuti Soldi Urbani, hanno versato 190,60 euro annui ..
Dallo studio, pubblicato in questi giorni, realizzato dal Servizio Politiche Territoriali della UIL, emerge che nel 2007, mediamente, le famiglie italiane, per quanto riguarda la TARSU, la Tassa sui Rifiuti Soldi Urbani, hanno versato 190,60 euro annui ai Comuni, importo corrispondente a circa 2,38 euro il mq, con un aumento medio del 3,4% rispetto al 2006 (183,80 euro).
Qual è la situazione di Cremona? Ebbene, scorrendo l'indagine, che ha interessato i 104 capoluoghi di provincia italiani, si scopre che nella nostra città, basandosi su un'utenza domestica di famiglie composte da quattro persone che risiedono in un appartamento di 80 mq, la spesa annua per la TARSU ammonta a 101,20 euro, importo corrispondente a circa 1,26 euro al mq! Come si può notare, si tratta di un dato ben lontano dalla media nazionale, che pone Cremona tra le città dove la tariffa dei rifiuti è tra le più basse in assoluto. In Lombardia, Cremona precede realtà simili alla nostra, quali Mantova (167,22 euro), Pavia (167,20 euro), Lodi (159,50 euro). A Cremona infine la spesa per i rifiuti solidi urbani è inferiori anche a città come Piacenza (205,60 euro) e Parma (226,30 euro).
"Il dato che emerge dallo studio compiuto dalla UIL - commenta il Sindaco Gian Carlo Corada - dimostra ancora una volta che quando vengono pubblicate classifiche fondate su numeri reali, trovano puntuale smentita tutte le polemiche che provocano discussioni su quanto il Comune ‘prende' dalle tasche dei cittadini. E quanto emerge da questa indagine è la prova che Cremona si distingue in senso positivo, confermando la sua connotazione di città che è riuscita a mantenere servizi di buon livello, in tale caso la raccolta dei rifiuti solidi urbani, senza ricorrere ad incrementi sostanziali dei tributi. Compiendo notevoli sforzi, siamo infatti riusciti nell'obiettivo da un lato di non abbassare né la quantità né la qualità del servizio che il nostro Comune, attraverso la qualificata e scrupolosa attività svolta da AEM, mette a disposizione dei cremonesi, dall'altro a non aumentare le tasse comunali. Abbiamo mantenuto inalterato, anzi, per certi versi, possiamo dire che il servizio, sempre di buon livello, è migliorato. Abbiamo agito mossi dall'unico imperativo di fare gli interessi delle città e delle famiglie che la abitano, soprattutto per coloro che vivono solo del proprio stipendio e della pensione, abbiamo razionalizzato, limato, tagliato ciò che andava tagliato. E siamo riusciti nell'intento: abbiamo salvato importantissimi servizi che il Comune orgogliosamente offre senza aumentare le tasse, una costante che accompagna da sempre questa Amministrazione. Lo stesso avverrà per l'immediato futuro.
Nella classifica poi stilata nei giorni scorsi dall'Ufficio Studi della Associazione Artigiani e Piccole Imprese - CGIA di Mestre sulla pressione tributaria a livello locale Cremona si colloca al quattordicesimo posto tra i Comuni capoluogo. "Questo dato - commenta il Sindaco Gian Carlo Corada - comprende tutti i tributi, cioè quelli comunali, provinciali e regionali. In realtà, se si considera solo la colonna che fa riferimento alla pressione tributaria comunale, si scopre che Cremona, con i suoi 610 euro per abitante è tra i Comuni capoluogo d'Italia dove la pressione tributaria è tra le più contenute, di poco superiore alla media nazionale (di 565 euro). Si nota addirittura una diminuzione rispetto al 2005 quando la media per abitante era superiore ai 612 euro. I cremonesi pertanto pagano meno tasse locali rispetto agli abitanti di altre città del Nord, almeno per quanto concerne il versante comunale".
"E' evidente - prosegue quindi il Sindaco - che si dovrebbe valutare se le tasse servono per servizi migliori sia a livello qualitativo che quantitativo. Ritengo che sia positivo il caso di Cremona dove, ad una pressione tributaria comunale contenuta, costituita da imposte che l'ente locale applica per legge ai propri residenti, corrisponde un'offerta di servizi decisamente elevata e, peraltro, ampiamente riconosciuta. Mi riferisco in particolare all'ambito sociale e a quello delle politiche educative dove mi sento di affermare che Cremona vanta un livello qualitativo ed anche quantitativo che la distingue da molte altre realtà italiane simili per popolazione. E questo avviene nonostante il servizio di cui i cittadini usufruiscono sia solo in parte coperto dai tributi versati".
 
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