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 Comune di Cremona

15 Settembre, 2002
Le decisioni della Giunta Comunale di Cremona del 29 ottobre 2008
Molte le decisioni assunte fra le quali :Operazione straordinaria relativa alla Società CremonaFiere S.p.A. - Indirizzi al Sindaco (competenza del Consiglio Comunale - esame preliminare).

Le decisioni della Giunta Comunale di Cremona del 29 ottobre 2008
Operazione straordinaria relativa alla Società CremonaFiere S.p.A. - Indirizzi al Sindaco (competenza del Consiglio Comunale - esame preliminare).
Questa proposta di deliberazione è stata assegnata al Consiglio Comunale che dovrà decidere di dare
1) Indirizzo e mandato al Sindaco affinché si proceda, negli organismi competenti, alla liquidazione della società Immobiliare CremonaFiere S.p.A.;

2) Indirizzo e mandato al Sindaco affinché si proceda, negli organismi competenti, alla sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi diversi dalle azioni, previsti dall’art. 2346 comma 6 del Codice Civile, emessi dalla società CremonaFiere S.p.A., per un valore corrispondente al credito maturato dal Comune di Cremona per effetto della distribuzione dell’attivo patrimoniale che residua al termine della procedura di liquidazione della società Immobiliare CremonaFiere S.p.A.

Per assicurare al complesso delle partecipazioni azionarie facenti capo al Comune di Cremona maggiore razionalità, riducendone ove possibile il numero ed i corrispondenti costi di funzionamento, d’intesa con la Provincia di Cremona, la Camera di Commercio di Cremona e la società CremonaFiere S.p.A., si ritiene opportuno procedere alla liquidazione della società Immobiliare CremonaFiere S.p.A., originariamente costituita nel corso del 2005 con lo scopo di assumere la proprietà degli immobili, 3° e 4° padiglione fieristico, realizzati grazie al concorso di un importante contributo economico della Regione Lombardia. Il credito maturato dal Comune, dalla Provincia e dalla Camera di Commercio di Cremona, per effetto della distribuzione dell’attivo patrimoniale che residuerà al termine della procedura di liquidazione della società Immobiliare CremonaFiere S.p.A., verrà poi destinato da ciascun ente pubblico alla sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi diversi dalle azioni emessi dalla società CremonaFiere S.p.A. per assicurare la necessaria infrastrutturazione del polo fieristico cremonese, favorendo lo sviluppo economico locale.

L’emissione di strumenti finanziari partecipativi diversi dalle azioni da parte di CremonaFiere S.p.A. risponde alle seguenti finalità che i soggetti originariamente promotori del progetto intendono unanimemente perseguire:
1. non alterare l’attuale compagine sociale di CremonaFiere S.p.A., società mista a prevalente capitale azionario privato, trattandosi di società che opera in regime di libero mercato;
2. con riferimento agli strumenti finanziari partecipativi diversi dalle azioni, evitare agli enti pubblici coinvolti il rischio di partecipare ad eventuali perdite economiche prodotte dalla gestione di CremonaFiere S.p.A.;
3. assicurare agli enti pubblici sottoscrittori adeguati strumenti di partecipazione e controllo sulla gestione delle infrastrutture di recente realizzazione (3° e 4° padiglione fieristico), anche attraverso la costituzione in seno alla società di una Assemblea speciale dei sottoscrittori di tali strumenti;
4. garantire agli enti pubblici sottoscrittori una remunerazione annua complessivamente determinata secondo criteri che tengano conto anche delle finalità degli apporti e non inferiore a € 54.000,00 (cinquantaquattromila);
5. prevedere per gli enti pubblici sottoscrittori modalità di uso gratuito dei nuovi padiglioni per un numero di 5 giornate.

Successivamente, da parte degli organi competenti della società Immobiliare CremonaFiere S.p.A., dovranno essere approvati gli atti necessari alla liquidazione della società e realizzare la procedura di liquidazione così come prevista dalle norme vigenti. Da parte degli organi competenti della società CremonaFiere S.p.A. dovranno essere approvati le modifiche statutarie ed il regolamento necessari alla emissione di strumenti finanziari partecipativi diversi dalle azioni, coerenti con le motivazioni espresse nel presente atto. CremonaFiere S.p.A. dovrà emettere mentre Comune, Provincia e Camera di Commercio di Cremona dovranno sottoscrivere gli strumenti finanziari partecipativi diversi dalle azioni per un valore corrispondente al credito maturato dagli enti pubblici coinvolti per effetto della distribuzione dell’Attivo patrimoniale che residua al termine della procedura di liquidazione della società Immobiliare CremonaFiere S.p.A.

Modifica degli articoli 12 - comma 4 - lettera o) - e 15 - comma 1 - dello Statuto del Comune di Cremona (competenza del Consiglio Comunale - esame preliminare).
Questa proposta di deliberazione è stata assegnata al Consiglio Comunale che sarà chiamato ad approvare le modifiche, evidenziate come segue, degli articoli 12 - comma 4 - lettera o) - e 15 - comma 1 - dello Statuto di questo Comune:
articolo 12 - comma 4 - lettera o): “ - provvedere, sulla base degli indirizzi consiliari, alla nomina, designazione e revoca dei rappresentanti del comune presso enti, aziende ed istituzioni, garantendo, nell’ambito delle nomine e designazioni di competenza, ove possibile, la rappresentanza di genere;”
articolo 15 - comma 1: “La giunta comunale è composta da un numero di membri non inferiore a sei e non superiore a dieci, oltre al sindaco, il quale provvede con proprio atto ad individuarne, di norma, all’inizio del mandato, la composizione numerica. Il sindaco dovrà garantire la rappresentanza di genere all’interno della giunta per, almeno, un terzo dei componenti, ad esclusione del sindaco stesso.”

L’articolo 23 “Parità tra uomini e donne” - comma 1 - della Carta dei Diritti Fondamentali dell’Unione Europea recita che: “La parità tra uomini e donne deve esse assicurata in tutti i campi, compreso in materia di occupazione, di lavoro e di retribuzione.”. L’articolo 51 - comma 1 - della Costituzione dispone che: “Tutti i cittadini dell’uno e dell’atro sesso possono accedere agli uffici pubblici e alla cariche elettive in condizioni di eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove con appositi provvedimenti le pari opportunità tra donne e uomini.”. L’articolo 6 - comma 3 - del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 enuncia che: “Gli statuti comunali e provinciali stabiliscono norme per assicurare condizioni di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi della Legge 10 aprile 1991, n. 125, e per promuovere la presenza di entrambi i sessi nelle giunte e negli organi collegiali del comune e della provincia, nonché degli enti, aziende ed istituzioni da essi dipendenti.”.
L’articolo 2 “Finalità e principi direttori” - comma 2 - lettera c) - dello Statuto di questo Comune stabilisce che: “Nell’ambito delle proprie competenze, il Comune di Cremona si adopera per:………c) - promuovere, ai sensi della vigente legislazione in materia, anche attraverso azioni positive, la parità giuridica, sociale ed economica della donna e la valorizzazione ed il rispetto delle specificità femminile; a tal fine, deve essere favorita la presenza di entrambi i sessi nella giunta comunale e negli altri organi collegiali del comune, nonché negli enti, aziende ed istituzioni dipendenti del comune;”.
L’Assessore alle Pari Opportunità Caterina Ruggeri, a seguito di valutazioni condivise con diverse associazioni femminili e con la Consigliera di Parità Uliana Garoli, ha formulato un documento finalizzato a dare concreta attuazione a quanto enunciato dal succitato articolo dello Statuto di questo Comune e dalle altre norme richiamate. In particolare, emerge da tale documento come la richiesta di garanzia di rappresentanza di genere sia una questione di qualità e non di quantità, di specificità e non di omologazione, di offerta culturale e non di pretese. Infatti, l’elemento di genere va considerato nell’ottica di una differente progettualità politica della quale le donne sono portatrici, di modo che una più equilibrata rappresentanza dei sessi sia segnale di una società democraticamente più matura. Del resto, le istanze e gli appelli finalizzati a garantire una più equilibrata rappresentanza di genere all’interno delle istituzioni sono trasversali rispetto agli schieramenti. Inoltre, una maggiore presenza femminile nell’ambito delle Istituzioni Locali non va inquadrata solo come una questione di migliore democrazia, ma rappresenta una strada necessaria per rinnovare la politica, la Pubblica Amministrazione, rivitalizzare la partecipazione cittadina e scegliere nuove strade di impegno per le comunità locali. Infine, il superamento della scarsa presenza di donne negli organismi istituzionali può contribuire in modo significativo a superare lo squilibrio esistente fra gli orientamenti legislativi di cui sopra e la realtà della società, nel cui ambito le donne, in tutti i campi, hanno conquistato specifiche e avanzate professionalità. La Giunta Comunale, nella seduta del 22 ottobre 2008, ha condiviso l’analisi e la proposta dell’Assessore Caterina Ruggeri, decidendo di rassegnarla al Consiglio Comunale.

Approvazione degli indirizzi per l’accettazione del progetto esecutivo per i lavori di realizzazione di un corpo spogliatoi presso il campo di calcio di Villa Angiolina, donato dalla Società Sportiva Dinamo Zaist.
L’Amministrazione intende realizzare un nuovo corpo spogliatoi presso il campo di calcio di Villa Angiolina. La Società Sportiva Dinamo Zaist, che attualmente ha in concessione il campo di calcio in questione, dopo aver presentato il progetto definitivo per la costruzione del corpo spogliatoi da attuarsi presso il calcio Villa Angiolina, proponendone la donazione al Comune, ora ha predisposto il progetto esecutivo. La Giunta, allo scopo di rendere maggiormente funzionale e corrispondente alle vigenti normative la struttura sportiva, ha pertanto formulato i seguenti indirizzi: accettare il progetto esecutivo per i lavori di realizzazione di un corpo spogliatoi presso il campo di calcio di Villa Angiolina, donato dalla Società Sportiva Dinamo Zaist; dare mandato agli uffici di avviare l’istruttoria per l’approvazione del progetto esecutivo.
Il progetto prevede la realizzazione di un nuovo spogliatoio a servizio del campo di calcio denominato Villa Angiolina. Attualmente l’unico spogliatoio esistente è quello situato all’interno della struttura oratoriale della Parrocchia di San Francesco, distante un centinaio di metri, usato in promiscuità con la parrocchia stessa. Inevitabili i problemi per il loro utilizzo, date le molteplici attività sportive esercitate nell’oratorio. Inoltre gli spogliatoi non sono in linea con la vigente normativa della FIGC, soprattutto in materia di sicurezza sia per i giocatori che per l’arbitro. La dislocazione della nuova palazzina spogliatoi risponde alla normativa sopra ricordata, garantendo la non accessibilità al pubblico attraverso zone recintate e protette, e alle esigenze funzionali collegate ad un suo corretto utilizzo. Il progetto ha individuato nella zona sud della fascia di terreno compresa tra il campo di calcio e la recinzione di Villa Angiolina (attualmente utilizzata come parcheggio del campo di calcio) la migliore dislocazione in quanto garantisce l’immediata vicinanza con il campo di calcio, una facile accessibilità, la possibilità di delimitarne il perimetro attraverso una recinzione, senza andare ad interrompere il collegamento tra via Villa Angiolina e la zona sportiva dell’oratorio di San Francesco. Il primo stralcio esecutivo del progetto generale definitivo prevede oltre che la costruzione della nuova palazzina spogliatoi anche la realizzazione di una nuova recinzione del campo di calcio (che verrà allargato di circa due metri) realizzata con rete plastificata posta su un muretto in calcestruzzo. La nuova palazzina spogliatoi è prevista ad un unico piano e comprende: due spogliatoi per i giocatori con relativi accessori, due spogliatoi per gli arbitri (uomini e donne), infermeria, locale tecnico, deposito, bagno handicap e due bagni (uomini e donne) per esterni. Le diverse zone di accesso sono rivolte verso il campo di calcio e sono protette da una struttura sorretta da elementi in ferro. L’edificio, la cui struttura è prevista in cemento armato, avrà l’accesso sia pedonale che carraio (solo per i mezzi di emergenza) da via Villa Angiolina.

Istituzione del Distretto Urbano del Commercio n. 1 per l’area del Centro Storico di Cremona.
La Giunta ha deciso di istituire il Distretto Urbano del Commercio n. 1 (in sigla “D.U.C.”), per l’area del centro storico di Cremona, delimitata dalle antiche mura della città, così come individuata dalla vigente strumentazione urbanistica comunale. Fino all’eventuale istituzione di altri o diversi organismi e/o figure professionali, che si rendessero necessarie per l’attuazione degli obiettivi del Distretto, le relative competenze e responsabilità sono ripartite come segue:
il Comune di Cremona è il promotore del Distretto, nonché Ente Capofila del partnerariato pubblico-privato, che curerà la predisposizione e l’attuazione dei programmi e dei progetti di intervento, secondo quanto previsto dalle disposizioni regionali; ad esso è demandato un ruolo di direzione e di coordinamento delle attività del Distretto;
la sovrintendenza politica del progetto è attribuita all’Assessore alle politiche commerciali, che opererà in raccordo con gli altri Assessorati coinvolti per i diversi aspetti, secondo le rispettive competenze;
all’Osservatorio comunale del commercio è attribuito il compito di monitorare, attraverso i suoi organismi, l’attuazione dei programmi e dei progetti del Distretto e il raggiungimento dei suoi obiettivi;
il laboratorio di progettazione partecipata, annesso al suddetto osservatorio, fornirà un supporto tecnico-amministrativo ai soggetti attuatori degli interventi, e potrà curare direttamente la predisposizione dei progetti e degli interventi di competenza del Settore Legislazione Commerciale;
il Settore Legislazione commerciale curerà gli adempimenti amministrativi di competenza del Comune e i rapporti con gli altri Settori del Comune e con i partners esterni, che partecipano alle attività del Distretto o che, comunque, concorrono a qualsiasi titolo e livello, al raggiungimento dei suoi obiettivi.
La Giunta ha dato mandato all’Assessore alle Politiche Commerciali di costituire il partnerariato con i soggetti esterni, per l’attuazione e lo sviluppo del Distretto, in modo da assicurare la massima partecipazione, in particolare delle rappresentanze imprenditoriali della categoria commerciale; di definire, di concerto con gli altri soggetti che partecipano al partenariato, un primo programma di intervento, con cui concorrere agli specifici finanziamenti regionali.

Il settore del commercio, in tutte le sue diverse articolazioni, contribuisce in misura rilevante alla costruzione, alla qualità e alla vivibilità dei sistemi urbani, e richiede, oggi, modalità di programmazione, che siano in grado di conciliare i molteplici interessi del territorio, che con esso interagiscono. Si pone quindi l’esigenza di migliorare e valorizzare, da un lato, la struttura commerciale e, dall’altro, gli elementi fisici che caratterizzano lo spazio urbano in cui le relative attività operano, superando logiche individualistiche e segmentazioni settoriali, e sviluppando una nuova cultura di marketing territoriale strategico. In questo contesto risulta fondamentale, ai fini della competitività e dell’innovazione del sistema, il ruolo dei governi locali e delle rappresentanze territoriali delle imprese del commercio, per la definizione e attuazione di politiche di sviluppo integrate e partecipate.
Muovendo da tali presupposti e prendendo spunto da analoghe esperienze già attuate in Europa, la Regione Lombardia, nel quadro del programma triennale degli interventi 2008-2010 sul commercio, ha promosso l’individuazione dei Distretti del commercio, quali ambiti ed iniziative in cui istituzioni, categorie economiche, imprese ed altri soggetti interessati si aggregano e coalizzano le forze, con l’obiettivo di fare del commercio il fattore di integrazione e valorizzazione di tutte le risorse di cui dispone il territorio, per accrescerne l’attrattività, rigenerare il tessuto urbano e sostenere la competitività delle sue polarità commerciali. Con deliberazione della Giunta Regionale del 24 luglio 2008, sono stati quindi definiti i criteri di promozione dei distretti del commercio, mentre il 7 agosto 2008 è stato approvato il bando con le modalità per l’attribuzione delle risorse destinate a co-finanziare i programmi di intervento dei Distretti per l’anno 2008. In sostanza, l’istituzione dei Distretti Urbani del Commercio mira a riprodurre l’ormai collaudato modello organizzativo del Town Centre Management inglese, secondo il quale l’idea strategica innovativa per lo sviluppo urbano è incentrata sull’integrazione e il coordinamento tra le istanze e gli apporti degli operatori dei diversi canali e formati del sistema distributivo, oltre che verso le altre espressioni delle economie distrettuali profit (artigianato, servizi, turismo, attività culturali) e no-profit. Regione Lombardia attribuisce una specifica e vasta responsabilità ai Comuni, chiamati, in qualità di soggetti capofila del Distretto del commercio ed attraverso il coinvolgimento attivo delle associazioni imprenditoriali, delle altre istituzioni locali e delle parti sociali, a dare avvio ad un’intensa e concreta integrazione tra le risorse economiche, sociali, ricreative e imprenditoriali dell’area interessata.
Il Comune di Cremona ha deciso di aderire alla proposta regionale, anche nella considerazione che, ormai da tempo, attua politiche coerenti con i principi, le logiche e gli obiettivi a cui i Distretti si ispirano, nella convinzione che il commercio svolge un ruolo fondamentale nello sviluppo economico del territorio e nella qualificazione del tessuto urbano. In effetti, fin dal 2005 ha istituito, in collaborazione con ASCOM e Confesercenti provinciali, un Osservatorio comunale del commercio, integrato da un laboratorio di progettazione partecipata, con lo scopo di dotarsi di uno strumento permanente di monitoraggio della rete distributiva comunale, che possa coglierne con tempestività i cambiamenti, le aspettative e le problematiche, per poi tradurre i risultati dell’analisi in progetti ed iniziative concrete, finalizzate al sostegno del sistema commerciale. L’esatta conoscenza della realtà del contesto è infatti una condizione essenziale per poter pianificare processi di trasformazione urbana e di rivitalizzazione commerciale, che consentano di mantenere sempre elevata la relazione fra i due sistemi, garantendo anche l’equilibrio fra piccola e grande distribuzione. L’osservatorio ha quindi proceduto ad una prima capillare analisi complessiva della rete distributiva locale, e dei suoi rapporti con le altre funzioni urbane, che si è spinta fino a rilevare l’offerta di attività commerciali, di servizi e di attività complementari come l’artigianato, nelle singole vie e nei singoli edifici della città.
Tale vasto lavoro di indagine ha consentito di definire il reticolato viario in cui si realizza la relazione tra città e commercio, e di mappare le aree dove maggiore è la concentrazione di attività. Lo studio ha portato ad individuare 22 sistemi commerciali urbani, di diversa dimensione, ovvero aree territoriali omogenee, caratterizzate da una significativa presenza di attività commerciali, artigianali e di servizio, in grado di determinare effetti di sinergia e di richiamo. Le analisi compiute dall’Osservatorio comunale del commercio identificano il Distretto come la maggior polarità commerciale della città, che emerge dall’indagine che ha identificato sei tipologie di sistemi commerciali urbani la cui consistenza e il merchandising mix si articola nel seguente modo: centro storico con il 38% delle attività commerciali, boulevard contenenti al loro interno il 11% dei punti di vendita della città, quartieri contenenti al loro interno il 5% dei punti di vendita della città , porte contenenti al loro interno il 4% dei punti di vendita della città, fronti contenenti al loro interno il 4% dei punti di vendita della città, assi extraurbani contenenti al loro interno il 2% dei punti di vendita della città .
Fra i 22 sistemi commerciali, solo quello localizzato nell’ambito del centro storico della Città, ovvero nel nucleo più antico di Cremona, appare, al momento, avere i requisiti richiesti dalle disposizioni regionali, per costituire un primo Distretto commerciale. Infatti, il centro storico di Cremona è un’area caratterizzata da una fortissima identità, dalla presenza di un elevato numero di attività commerciali e complementari - di gran lunga superiore agli altri sistemi commerciali urbani - e da un’offerta merceologica assortita e di elevato livello qualitativo. Il Distretto del Commercio di Cremona si distingue per le caratteristiche omogenee, che derivano dal carattere storico e monumentale del Centro città e inoltre si tratta dell’ambito a maggiore vocazione turistica (Circuito città d’arte, eventi, ecc.) A ciò si aggiunga che gli operatori commerciali del Centro storico già da tempo, grazie anche allo stimolo e al sostegno delle loro associazioni di categoria, hanno intrapreso azioni e percorsi di integrazione reciproca, e collaborano frequentemente con il Comune all’organizzazione di eventi e iniziative di promozione dell’area. Inoltre, per il fenomeno di identificazione della città con il suo centro storico, i benefici che deriveranno dal distretto avranno sicure ricadute positive anche nelle altre aree urbane. Dai contatti preliminari con le associazioni di categoria del commercio è emersa la loro piena condivisione della scelta di costituire il Distretto commerciale del centro storico, nonché la volontà di collaborare all’attuazione del progetto. Si provvederà pertanto a definire, con i soggetti esterni che aderiranno al relativo accordo di distretto, un primo programma di interventi, di durata almeno triennale, per l’attuazione e lo sviluppo del D.U.C. del centro storico, che potrà comprendere progetti ed iniziative in materia di comunicazione e marketing di Distretto, promozione e animazione, arredo urbano, patrimonio edilizio destinato al commercio, illuminazione, accessibilità e mobilità, scurezza, gestione comune di servizi. Sulla base dei risultati che saranno conseguiti dal primo distretto, la relativa esperienza potrà essere estesa, in futuro, ad altri ambiti urbani, anche periferici. Per il contenimento della spesa si ritiene inoltre opportuno avvalersi per le funzioni di monitoraggio sull’attuazione dei programmi e degli obiettivi dei programmi del Distretto, della struttura organizzativa del già esistente osservatorio comunale del commercio, senza istituire organismi o figure professionali nuove.

Erogazione di buoni libro per alunni e studenti delle classi prime delle scuole secondarie di primo e secondo grado: approvazione dei valori relativi all’importo dell’intervento economico e ai limiti di reddito per l’accesso.
L’Amministrazione comunale, anche a seguito di una recente decisione del Consiglio Comunale, intende intervenire a sostegno delle famiglie di alunni e studenti iscritti alle classi prime delle scuole secondarie di primo e secondo grado provvedendo all’erogazione di una somma per favorire l’acquisto dei libri di testo. Alla Giunta compete l’approvazione dei valori relativi all’importo dell’intervento economico e ai limiti di reddito per l’accesso.
La Giunta Comunale ha così deciso di provvedere all’approvazione dei valori relativi all’importo dell’intervento economico e ai limiti di reddito per l’accesso per l’erogazione di buoni libro, definendo in € 200,00 l’importo del buono libro da erogare delle famiglie di alunni e studenti iscritti alle classi prime delle scuole secondarie di primo e secondo grado per l’anno scolastico 2008/2009. Ha quindi stabilito i seguenti limiti ISEE per l’accesso al buono libro:
da 0 a 15.458,00 tutte le famiglie che non hanno fatto domanda in Regione Lombardia o che dalla stessa sono rimaste escluse;
da 15.458,01 a 20.000,00 tutte le altre famiglie che non hanno avuto accesso al contributo regionale
da 20.000,01 a 25.000,00 tutte le famiglie con tre o più figli a carico.
Per la partecipazione all’assegnazione verrà predisposto apposito bando di concorso sul quale saranno riportate le condizioni per l’accesso al buono libro comunale.

Approvazione della quota per la fruizione del servizio Centro Gioco per i bambini e le famiglie per l’anno scolastico 2008/2009.
Presso il Comune di Cremona è istituito il servizio denominato Centro gioco per i bambini e le famiglie dipendente dal Settore Politiche Educative ed operante all’interno degli spazi del Centro per le Famiglie. Tale servizio si rivolge ai bambini della prima infanzia che non frequentano l’asilo nido ed alle loro famiglie. Il regolamento prevede che i fruitori del servizio compartecipino ai costi di gestione sulla base di una quota annuale determinata dalla Giunta Comunale. E’ pertanto necessario determinare, anche per l’anno scolastico 2008/2009, la quota da richiedere alle famiglie per la fruizione del servizio Centro gioco mantenendola invariata.

La Giunta ha così deciso di approvare in € 94,50 la quota annuale richiesta alle famiglie per la fruizione del servizio “Centro Gioco per i bambini e le famiglie” per l’anno scolastico 2008/2009. E’ previsto che tale quota possa essere corrisposta in rate trimestrali.

Approvazione del progetto definitivo relativo ai lavori di recupero del primo piano dell’edificio di edilizia residenziale pubblica di Largo Pagliari, 13.
La Giunta Regionale ha promosso un accordo quadro di sviluppo territoriale per la casa nel comune di Cremona, nell’ambito degli interventi per i comuni a fabbisogno elevato e a fabbisogno acuto programmati per il 2005 in attuazione del Programma Regionale per l’Edilizia Residenziale Pubblica 2002/2004. Le parti hanno sottoscritto, il 23 gennaio 2008, l’atto integrativo all’Accordo Quadro di Sviluppo Territoriale per la casa, che prevede tra l’altro il recupero del primo piano dell’edificio comunale di Edilizia Residenziale Pubblica di Largo Pagliari, 13 per complessivi 33 alloggi. Il risanamento degli alloggi è inserito in un più ampio contesto d’interventi sul fabbricato in parte già realizzati ed in corso d’esecuzione Questa Amministrazione, intende eseguire i lavori di recupero del primo piano dell’edificio di edilizia residenziale pubblica di Largo Pagliari, 13, avvalendosi di finanziamenti regionali. La Giunta ha pertanto approvato il progetto definitivo relativo ai lavori di recupero del primo piano dell’edificio di edilizia residenziale pubblica di Largo Pagliari, 13, per un importo complessivo di € 3.348.672,50.
Intitolazione della sala polivate posta al piano terra di Palazzo Comunale (SpazioComune)
La Giunta ha accolto la proposta del Sindaco di intitolare la saletta polivalente, collocata al piano terra di Palazzo Comunale, nei nuovi locali di SpazioComune, a Vincenzo Vernaschi, sindaco di Cremona dal 1961 al 1968, tenendo conto che nel 2010 ricorrerà l’anniversario della morte di questo illustre cittadino.
Proposta di cessione gratuita di un’area verde in località Bagnara.
La Giunta ha accolto la proposta, pervenuta dal Consorzio Provinciale Casa G. Pastore, di cessione gratuita, per mera liberalità, di un’area verde posta in località Bagnara di 1416 metri quadrati che va così ad incrementare la dotazione di aree verdi del quartiere.

Adesione al gruppo di lavoro sulla democrazia partecipativa del Comune di Modena istituito nell’ambito del Coordinamento nazionale delle Agende 21 italiane.

La Giunta Comunale ha deciso di aderire al gruppo di lavoro sulla democrazia partecipativa del Comune di Modena istituito nell’ambito del Coordinamento nazionale delle Agende 21 italiane. Nell’ambito delle iniziative promosse dal Coordinamento nazionale delle Agende 21 italiane, il Comune di Modena ha proposto di avviare, in qualità di ente capofila, un Gruppo di lavoro relativo al tema della partecipazione connessa alle politiche di sviluppo sostenibile. Gli obiettivi che tale iniziativa si prefigge derivano dai vantaggi conseguenti alla creazione di una rete tra le Amministrazioni locali interessate a confrontarsi su metodologie e tecniche più idonee a gestire e sviluppare processi partecipativi. Fine ultimo di tale attività è quello di individuare gli strumenti più idonei per includere nel processo decisionale le istanze e i suggerimenti dei cittadini in un’ottica di sostenibilità dello sviluppo. L’attivazione del Gruppo di lavoro prevede una serie di iniziative: predisposizione di un questionario, workshop formativi e un seminario entro l’anno 2008. A tali iniziative è concatenato il varo del primo Salone Internazionale della Democrazia Partecipativa che si svolgerà a Modena dal 21 al 23 gennaio 2009. Considerato che il Comune di Cremona ha condotto il processo di Agenda 21 “Migliora Cremona” con modalità ritenute interessanti dall’Assessore al Bilancio e alla Partecipazione del Comune di Modena, lo stesso, oltre a chiedere l’adesione di Cremona al Gruppo di lavoro, ha esteso l’invito a partecipare anche al Salone del prossimo gennaio, mettendo a disposizione uno stand gratuito ove presentare l’esperienza di Agenda 21 maturata nell’ambito dell’adozione del Piano d’Azione Locale.






 


       



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