15 Settembre, 2002
Le decisioni della Giunta Comunale di Cremona del 29 ottobre 2008
Molte le decisioni assunte fra le quali :Operazione straordinaria relativa alla Società CremonaFiere S.p.A. - Indirizzi al Sindaco (competenza del Consiglio Comunale - esame preliminare).
Le decisioni della Giunta Comunale di Cremona
del 29 ottobre 2008
Operazione straordinaria relativa alla Società
CremonaFiere S.p.A. - Indirizzi al Sindaco
(competenza del Consiglio Comunale - esame
preliminare).
Questa proposta di deliberazione è stata
assegnata al Consiglio Comunale che dovrà
decidere di dare
1) Indirizzo e mandato al Sindaco affinché
si proceda, negli organismi competenti, alla
liquidazione della società Immobiliare CremonaFiere
S.p.A.;
2) Indirizzo e mandato al Sindaco affinché
si proceda, negli organismi competenti, alla
sottoscrizione di strumenti finanziari partecipativi
diversi dalle azioni, previsti dall’art.
2346 comma 6 del Codice Civile, emessi dalla
società CremonaFiere S.p.A., per un valore
corrispondente al credito maturato dal Comune
di Cremona per effetto della distribuzione
dell’attivo patrimoniale che residua al termine
della procedura di liquidazione della società
Immobiliare CremonaFiere S.p.A.
Per assicurare al complesso delle partecipazioni
azionarie facenti capo al Comune di Cremona
maggiore razionalità, riducendone ove possibile
il numero ed i corrispondenti costi di funzionamento,
d’intesa con la Provincia di Cremona, la
Camera di Commercio di Cremona e la società
CremonaFiere S.p.A., si ritiene opportuno
procedere alla liquidazione della società
Immobiliare CremonaFiere S.p.A., originariamente
costituita nel corso del 2005 con lo scopo
di assumere la proprietà degli immobili,
3° e 4° padiglione fieristico, realizzati
grazie al concorso di un importante contributo
economico della Regione Lombardia. Il credito
maturato dal Comune, dalla Provincia e dalla
Camera di Commercio di Cremona, per effetto
della distribuzione dell’attivo patrimoniale
che residuerà al termine della procedura
di liquidazione della società Immobiliare
CremonaFiere S.p.A., verrà poi destinato
da ciascun ente pubblico alla sottoscrizione
di strumenti finanziari partecipativi diversi
dalle azioni emessi dalla società CremonaFiere
S.p.A. per assicurare la necessaria infrastrutturazione
del polo fieristico cremonese, favorendo
lo sviluppo economico locale.
L’emissione di strumenti finanziari partecipativi
diversi dalle azioni da parte di CremonaFiere
S.p.A. risponde alle seguenti finalità che
i soggetti originariamente promotori del
progetto intendono unanimemente perseguire:
1. non alterare l’attuale compagine sociale
di CremonaFiere S.p.A., società mista a prevalente
capitale azionario privato, trattandosi di
società che opera in regime di libero mercato;
2. con riferimento agli strumenti finanziari
partecipativi diversi dalle azioni, evitare
agli enti pubblici coinvolti il rischio di
partecipare ad eventuali perdite economiche
prodotte dalla gestione di CremonaFiere S.p.A.;
3. assicurare agli enti pubblici sottoscrittori
adeguati strumenti di partecipazione e controllo
sulla gestione delle infrastrutture di recente
realizzazione (3° e 4° padiglione fieristico),
anche attraverso la costituzione in seno
alla società di una Assemblea speciale dei
sottoscrittori di tali strumenti;
4. garantire agli enti pubblici sottoscrittori
una remunerazione annua complessivamente
determinata secondo criteri che tengano conto
anche delle finalità degli apporti e non
inferiore a € 54.000,00 (cinquantaquattromila);
5. prevedere per gli enti pubblici sottoscrittori
modalità di uso gratuito dei nuovi padiglioni
per un numero di 5 giornate.
Successivamente, da parte degli organi competenti
della società Immobiliare CremonaFiere S.p.A.,
dovranno essere approvati gli atti necessari
alla liquidazione della società e realizzare
la procedura di liquidazione così come prevista
dalle norme vigenti. Da parte degli organi
competenti della società CremonaFiere S.p.A.
dovranno essere approvati le modifiche statutarie
ed il regolamento necessari alla emissione
di strumenti finanziari partecipativi diversi
dalle azioni, coerenti con le motivazioni
espresse nel presente atto. CremonaFiere
S.p.A. dovrà emettere mentre Comune, Provincia
e Camera di Commercio di Cremona dovranno
sottoscrivere gli strumenti finanziari partecipativi
diversi dalle azioni per un valore corrispondente
al credito maturato dagli enti pubblici coinvolti
per effetto della distribuzione dell’Attivo
patrimoniale che residua al termine della
procedura di liquidazione della società Immobiliare
CremonaFiere S.p.A.
Modifica degli articoli 12 - comma 4 - lettera
o) - e 15 - comma 1 - dello Statuto del Comune
di Cremona (competenza del Consiglio Comunale
- esame preliminare).
Questa proposta di deliberazione è stata
assegnata al Consiglio Comunale che sarà
chiamato ad approvare le modifiche, evidenziate
come segue, degli articoli 12 - comma 4 -
lettera o) - e 15 - comma 1 - dello Statuto
di questo Comune:
articolo 12 - comma 4 - lettera o): “ - provvedere,
sulla base degli indirizzi consiliari, alla
nomina, designazione e revoca dei rappresentanti
del comune presso enti, aziende ed istituzioni,
garantendo, nell’ambito delle nomine e designazioni
di competenza, ove possibile, la rappresentanza
di genere;”
articolo 15 - comma 1: “La giunta comunale
è composta da un numero di membri non inferiore
a sei e non superiore a dieci, oltre al sindaco,
il quale provvede con proprio atto ad individuarne,
di norma, all’inizio del mandato, la composizione
numerica. Il sindaco dovrà garantire la rappresentanza
di genere all’interno della giunta per, almeno,
un terzo dei componenti, ad esclusione del
sindaco stesso.”
L’articolo 23 “Parità tra uomini e donne”
- comma 1 - della Carta dei Diritti Fondamentali
dell’Unione Europea recita che: “La parità
tra uomini e donne deve esse assicurata in
tutti i campi, compreso in materia di occupazione,
di lavoro e di retribuzione.”. L’articolo
51 - comma 1 - della Costituzione dispone
che: “Tutti i cittadini dell’uno e dell’atro
sesso possono accedere agli uffici pubblici
e alla cariche elettive in condizioni di
eguaglianza, secondo i requisiti stabiliti
dalla legge. A tal fine la Repubblica promuove
con appositi provvedimenti le pari opportunità
tra donne e uomini.”. L’articolo 6 - comma
3 - del D.Lgs. 18 agosto 2000, n. 267 enuncia
che: “Gli statuti comunali e provinciali
stabiliscono norme per assicurare condizioni
di pari opportunità tra uomo e donna ai sensi
della Legge 10 aprile 1991, n. 125, e per
promuovere la presenza di entrambi i sessi
nelle giunte e negli organi collegiali del
comune e della provincia, nonché degli enti,
aziende ed istituzioni da essi dipendenti.”.
L’articolo 2 “Finalità e principi direttori”
- comma 2 - lettera c) - dello Statuto di
questo Comune stabilisce che: “Nell’ambito
delle proprie competenze, il Comune di Cremona
si adopera per:………c) - promuovere, ai sensi
della vigente legislazione in materia, anche
attraverso azioni positive, la parità giuridica,
sociale ed economica della donna e la valorizzazione
ed il rispetto delle specificità femminile;
a tal fine, deve essere favorita la presenza
di entrambi i sessi nella giunta comunale
e negli altri organi collegiali del comune,
nonché negli enti, aziende ed istituzioni
dipendenti del comune;”.
L’Assessore alle Pari Opportunità Caterina
Ruggeri, a seguito di valutazioni condivise
con diverse associazioni femminili e con
la Consigliera di Parità Uliana Garoli, ha
formulato un documento finalizzato a dare
concreta attuazione a quanto enunciato dal
succitato articolo dello Statuto di questo
Comune e dalle altre norme richiamate. In
particolare, emerge da tale documento come
la richiesta di garanzia di rappresentanza
di genere sia una questione di qualità e
non di quantità, di specificità e non di
omologazione, di offerta culturale e non
di pretese. Infatti, l’elemento di genere
va considerato nell’ottica di una differente
progettualità politica della quale le donne
sono portatrici, di modo che una più equilibrata
rappresentanza dei sessi sia segnale di una
società democraticamente più matura. Del
resto, le istanze e gli appelli finalizzati
a garantire una più equilibrata rappresentanza
di genere all’interno delle istituzioni sono
trasversali rispetto agli schieramenti. Inoltre,
una maggiore presenza femminile nell’ambito
delle Istituzioni Locali non va inquadrata
solo come una questione di migliore democrazia,
ma rappresenta una strada necessaria per
rinnovare la politica, la Pubblica Amministrazione,
rivitalizzare la partecipazione cittadina
e scegliere nuove strade di impegno per le
comunità locali. Infine, il superamento della
scarsa presenza di donne negli organismi
istituzionali può contribuire in modo significativo
a superare lo squilibrio esistente fra gli
orientamenti legislativi di cui sopra e la
realtà della società, nel cui ambito le donne,
in tutti i campi, hanno conquistato specifiche
e avanzate professionalità. La Giunta Comunale,
nella seduta del 22 ottobre 2008, ha condiviso
l’analisi e la proposta dell’Assessore Caterina
Ruggeri, decidendo di rassegnarla al Consiglio
Comunale.
Approvazione degli indirizzi per l’accettazione
del progetto esecutivo per i lavori di realizzazione
di un corpo spogliatoi presso il campo di
calcio di Villa Angiolina, donato dalla Società
Sportiva Dinamo Zaist.
L’Amministrazione intende realizzare un nuovo
corpo spogliatoi presso il campo di calcio
di Villa Angiolina. La Società Sportiva Dinamo
Zaist, che attualmente ha in concessione
il campo di calcio in questione, dopo aver
presentato il progetto definitivo per la
costruzione del corpo spogliatoi da attuarsi
presso il calcio Villa Angiolina, proponendone
la donazione al Comune, ora ha predisposto
il progetto esecutivo. La Giunta, allo scopo
di rendere maggiormente funzionale e corrispondente
alle vigenti normative la struttura sportiva,
ha pertanto formulato i seguenti indirizzi:
accettare il progetto esecutivo per i lavori
di realizzazione di un corpo spogliatoi presso
il campo di calcio di Villa Angiolina, donato
dalla Società Sportiva Dinamo Zaist; dare
mandato agli uffici di avviare l’istruttoria
per l’approvazione del progetto esecutivo.
Il progetto prevede la realizzazione di un
nuovo spogliatoio a servizio del campo di
calcio denominato Villa Angiolina. Attualmente
l’unico spogliatoio esistente è quello situato
all’interno della struttura oratoriale della
Parrocchia di San Francesco, distante un
centinaio di metri, usato in promiscuità
con la parrocchia stessa. Inevitabili i problemi
per il loro utilizzo, date le molteplici
attività sportive esercitate nell’oratorio.
Inoltre gli spogliatoi non sono in linea
con la vigente normativa della FIGC, soprattutto
in materia di sicurezza sia per i giocatori
che per l’arbitro. La dislocazione della
nuova palazzina spogliatoi risponde alla
normativa sopra ricordata, garantendo la
non accessibilità al pubblico attraverso
zone recintate e protette, e alle esigenze
funzionali collegate ad un suo corretto utilizzo.
Il progetto ha individuato nella zona sud
della fascia di terreno compresa tra il campo
di calcio e la recinzione di Villa Angiolina
(attualmente utilizzata come parcheggio del
campo di calcio) la migliore dislocazione
in quanto garantisce l’immediata vicinanza
con il campo di calcio, una facile accessibilità,
la possibilità di delimitarne il perimetro
attraverso una recinzione, senza andare ad
interrompere il collegamento tra via Villa
Angiolina e la zona sportiva dell’oratorio
di San Francesco. Il primo stralcio esecutivo
del progetto generale definitivo prevede
oltre che la costruzione della nuova palazzina
spogliatoi anche la realizzazione di una
nuova recinzione del campo di calcio (che
verrà allargato di circa due metri) realizzata
con rete plastificata posta su un muretto
in calcestruzzo. La nuova palazzina spogliatoi
è prevista ad un unico piano e comprende:
due spogliatoi per i giocatori con relativi
accessori, due spogliatoi per gli arbitri
(uomini e donne), infermeria, locale tecnico,
deposito, bagno handicap e due bagni (uomini
e donne) per esterni. Le diverse zone di
accesso sono rivolte verso il campo di calcio
e sono protette da una struttura sorretta
da elementi in ferro. L’edificio, la cui
struttura è prevista in cemento armato, avrà
l’accesso sia pedonale che carraio (solo
per i mezzi di emergenza) da via Villa Angiolina.
Istituzione del Distretto Urbano del Commercio
n. 1 per l’area del Centro Storico di Cremona.
La Giunta ha deciso di istituire il Distretto
Urbano del Commercio n. 1 (in sigla “D.U.C.”),
per l’area del centro storico di Cremona,
delimitata dalle antiche mura della città,
così come individuata dalla vigente strumentazione
urbanistica comunale. Fino all’eventuale
istituzione di altri o diversi organismi
e/o figure professionali, che si rendessero
necessarie per l’attuazione degli obiettivi
del Distretto, le relative competenze e responsabilità
sono ripartite come segue:
il Comune di Cremona è il promotore del Distretto,
nonché Ente Capofila del partnerariato pubblico-privato,
che curerà la predisposizione e l’attuazione
dei programmi e dei progetti di intervento,
secondo quanto previsto dalle disposizioni
regionali; ad esso è demandato un ruolo di
direzione e di coordinamento delle attività
del Distretto;
la sovrintendenza politica del progetto è
attribuita all’Assessore alle politiche commerciali,
che opererà in raccordo con gli altri Assessorati
coinvolti per i diversi aspetti, secondo
le rispettive competenze;
all’Osservatorio comunale del commercio è
attribuito il compito di monitorare, attraverso
i suoi organismi, l’attuazione dei programmi
e dei progetti del Distretto e il raggiungimento
dei suoi obiettivi;
il laboratorio di progettazione partecipata,
annesso al suddetto osservatorio, fornirà
un supporto tecnico-amministrativo ai soggetti
attuatori degli interventi, e potrà curare
direttamente la predisposizione dei progetti
e degli interventi di competenza del Settore
Legislazione Commerciale;
il Settore Legislazione commerciale curerà
gli adempimenti amministrativi di competenza
del Comune e i rapporti con gli altri Settori
del Comune e con i partners esterni, che
partecipano alle attività del Distretto o
che, comunque, concorrono a qualsiasi titolo
e livello, al raggiungimento dei suoi obiettivi.
La Giunta ha dato mandato all’Assessore alle
Politiche Commerciali di costituire il partnerariato
con i soggetti esterni, per l’attuazione
e lo sviluppo del Distretto, in modo da assicurare
la massima partecipazione, in particolare
delle rappresentanze imprenditoriali della
categoria commerciale; di definire, di concerto
con gli altri soggetti che partecipano al
partenariato, un primo programma di intervento,
con cui concorrere agli specifici finanziamenti
regionali.
Il settore del commercio, in tutte le sue
diverse articolazioni, contribuisce in misura
rilevante alla costruzione, alla qualità
e alla vivibilità dei sistemi urbani, e richiede,
oggi, modalità di programmazione, che siano
in grado di conciliare i molteplici interessi
del territorio, che con esso interagiscono.
Si pone quindi l’esigenza di migliorare e
valorizzare, da un lato, la struttura commerciale
e, dall’altro, gli elementi fisici che caratterizzano
lo spazio urbano in cui le relative attività
operano, superando logiche individualistiche
e segmentazioni settoriali, e sviluppando
una nuova cultura di marketing territoriale
strategico. In questo contesto risulta fondamentale,
ai fini della competitività e dell’innovazione
del sistema, il ruolo dei governi locali
e delle rappresentanze territoriali delle
imprese del commercio, per la definizione
e attuazione di politiche di sviluppo integrate
e partecipate.
Muovendo da tali presupposti e prendendo
spunto da analoghe esperienze già attuate
in Europa, la Regione Lombardia, nel quadro
del programma triennale degli interventi
2008-2010 sul commercio, ha promosso l’individuazione
dei Distretti del commercio, quali ambiti
ed iniziative in cui istituzioni, categorie
economiche, imprese ed altri soggetti interessati
si aggregano e coalizzano le forze, con l’obiettivo
di fare del commercio il fattore di integrazione
e valorizzazione di tutte le risorse di cui
dispone il territorio, per accrescerne l’attrattività,
rigenerare il tessuto urbano e sostenere
la competitività delle sue polarità commerciali.
Con deliberazione della Giunta Regionale
del 24 luglio 2008, sono stati quindi definiti
i criteri di promozione dei distretti del
commercio, mentre il 7 agosto 2008 è stato
approvato il bando con le modalità per l’attribuzione
delle risorse destinate a co-finanziare i
programmi di intervento dei Distretti per
l’anno 2008. In sostanza, l’istituzione dei
Distretti Urbani del Commercio mira a riprodurre
l’ormai collaudato modello organizzativo
del Town Centre Management inglese, secondo
il quale l’idea strategica innovativa per
lo sviluppo urbano è incentrata sull’integrazione
e il coordinamento tra le istanze e gli apporti
degli operatori dei diversi canali e formati
del sistema distributivo, oltre che verso
le altre espressioni delle economie distrettuali
profit (artigianato, servizi, turismo, attività
culturali) e no-profit. Regione Lombardia
attribuisce una specifica e vasta responsabilità
ai Comuni, chiamati, in qualità di soggetti
capofila del Distretto del commercio ed attraverso
il coinvolgimento attivo delle associazioni
imprenditoriali, delle altre istituzioni
locali e delle parti sociali, a dare avvio
ad un’intensa e concreta integrazione tra
le risorse economiche, sociali, ricreative
e imprenditoriali dell’area interessata.
Il Comune di Cremona ha deciso di aderire
alla proposta regionale, anche nella considerazione
che, ormai da tempo, attua politiche coerenti
con i principi, le logiche e gli obiettivi
a cui i Distretti si ispirano, nella convinzione
che il commercio svolge un ruolo fondamentale
nello sviluppo economico del territorio e
nella qualificazione del tessuto urbano.
In effetti, fin dal 2005 ha istituito, in
collaborazione con ASCOM e Confesercenti
provinciali, un Osservatorio comunale del
commercio, integrato da un laboratorio di
progettazione partecipata, con lo scopo di
dotarsi di uno strumento permanente di monitoraggio
della rete distributiva comunale, che possa
coglierne con tempestività i cambiamenti,
le aspettative e le problematiche, per poi
tradurre i risultati dell’analisi in progetti
ed iniziative concrete, finalizzate al sostegno
del sistema commerciale. L’esatta conoscenza
della realtà del contesto è infatti una condizione
essenziale per poter pianificare processi
di trasformazione urbana e di rivitalizzazione
commerciale, che consentano di mantenere
sempre elevata la relazione fra i due sistemi,
garantendo anche l’equilibrio fra piccola
e grande distribuzione. L’osservatorio ha
quindi proceduto ad una prima capillare analisi
complessiva della rete distributiva locale,
e dei suoi rapporti con le altre funzioni
urbane, che si è spinta fino a rilevare l’offerta
di attività commerciali, di servizi e di
attività complementari come l’artigianato,
nelle singole vie e nei singoli edifici della
città.
Tale vasto lavoro di indagine ha consentito
di definire il reticolato viario in cui si
realizza la relazione tra città e commercio,
e di mappare le aree dove maggiore è la concentrazione
di attività. Lo studio ha portato ad individuare
22 sistemi commerciali urbani, di diversa
dimensione, ovvero aree territoriali omogenee,
caratterizzate da una significativa presenza
di attività commerciali, artigianali e di
servizio, in grado di determinare effetti
di sinergia e di richiamo. Le analisi compiute
dall’Osservatorio comunale del commercio
identificano il Distretto come la maggior
polarità commerciale della città, che emerge
dall’indagine che ha identificato sei tipologie
di sistemi commerciali urbani la cui consistenza
e il merchandising mix si articola nel seguente
modo: centro storico con il 38% delle attività
commerciali, boulevard contenenti al loro
interno il 11% dei punti di vendita della
città, quartieri contenenti al loro interno
il 5% dei punti di vendita della città ,
porte contenenti al loro interno il 4% dei
punti di vendita della città, fronti contenenti
al loro interno il 4% dei punti di vendita
della città, assi extraurbani contenenti
al loro interno il 2% dei punti di vendita
della città .
Fra i 22 sistemi commerciali, solo quello
localizzato nell’ambito del centro storico
della Città, ovvero nel nucleo più antico
di Cremona, appare, al momento, avere i requisiti
richiesti dalle disposizioni regionali, per
costituire un primo Distretto commerciale.
Infatti, il centro storico di Cremona è un’area
caratterizzata da una fortissima identità,
dalla presenza di un elevato numero di attività
commerciali e complementari - di gran lunga
superiore agli altri sistemi commerciali
urbani - e da un’offerta merceologica assortita
e di elevato livello qualitativo. Il Distretto
del Commercio di Cremona si distingue per
le caratteristiche omogenee, che derivano
dal carattere storico e monumentale del Centro
città e inoltre si tratta dell’ambito a maggiore
vocazione turistica (Circuito città d’arte,
eventi, ecc.) A ciò si aggiunga che gli operatori
commerciali del Centro storico già da tempo,
grazie anche allo stimolo e al sostegno delle
loro associazioni di categoria, hanno intrapreso
azioni e percorsi di integrazione reciproca,
e collaborano frequentemente con il Comune
all’organizzazione di eventi e iniziative
di promozione dell’area. Inoltre, per il
fenomeno di identificazione della città con
il suo centro storico, i benefici che deriveranno
dal distretto avranno sicure ricadute positive
anche nelle altre aree urbane. Dai contatti
preliminari con le associazioni di categoria
del commercio è emersa la loro piena condivisione
della scelta di costituire il Distretto commerciale
del centro storico, nonché la volontà di
collaborare all’attuazione del progetto.
Si provvederà pertanto a definire, con i
soggetti esterni che aderiranno al relativo
accordo di distretto, un primo programma
di interventi, di durata almeno triennale,
per l’attuazione e lo sviluppo del D.U.C.
del centro storico, che potrà comprendere
progetti ed iniziative in materia di comunicazione
e marketing di Distretto, promozione e animazione,
arredo urbano, patrimonio edilizio destinato
al commercio, illuminazione, accessibilità
e mobilità, scurezza, gestione comune di
servizi. Sulla base dei risultati che saranno
conseguiti dal primo distretto, la relativa
esperienza potrà essere estesa, in futuro,
ad altri ambiti urbani, anche periferici.
Per il contenimento della spesa si ritiene
inoltre opportuno avvalersi per le funzioni
di monitoraggio sull’attuazione dei programmi
e degli obiettivi dei programmi del Distretto,
della struttura organizzativa del già esistente
osservatorio comunale del commercio, senza
istituire organismi o figure professionali
nuove.
Erogazione di buoni libro per alunni e studenti
delle classi prime delle scuole secondarie
di primo e secondo grado: approvazione dei
valori relativi all’importo dell’intervento
economico e ai limiti di reddito per l’accesso.
L’Amministrazione comunale, anche a seguito
di una recente decisione del Consiglio Comunale,
intende intervenire a sostegno delle famiglie
di alunni e studenti iscritti alle classi
prime delle scuole secondarie di primo e
secondo grado provvedendo all’erogazione
di una somma per favorire l’acquisto dei
libri di testo. Alla Giunta compete l’approvazione
dei valori relativi all’importo dell’intervento
economico e ai limiti di reddito per l’accesso.
La Giunta Comunale ha così deciso di provvedere
all’approvazione dei valori relativi all’importo
dell’intervento economico e ai limiti di
reddito per l’accesso per l’erogazione di
buoni libro, definendo in € 200,00 l’importo
del buono libro da erogare delle famiglie
di alunni e studenti iscritti alle classi
prime delle scuole secondarie di primo e
secondo grado per l’anno scolastico 2008/2009.
Ha quindi stabilito i seguenti limiti ISEE
per l’accesso al buono libro:
da 0 a 15.458,00 tutte le famiglie che non
hanno fatto domanda in Regione Lombardia
o che dalla stessa sono rimaste escluse;
da 15.458,01 a 20.000,00 tutte le altre famiglie
che non hanno avuto accesso al contributo
regionale
da 20.000,01 a 25.000,00 tutte le famiglie
con tre o più figli a carico.
Per la partecipazione all’assegnazione verrà
predisposto apposito bando di concorso sul
quale saranno riportate le condizioni per
l’accesso al buono libro comunale.
Approvazione della quota per la fruizione
del servizio Centro Gioco per i bambini e
le famiglie per l’anno scolastico 2008/2009.
Presso il Comune di Cremona è istituito il
servizio denominato Centro gioco per i bambini
e le famiglie dipendente dal Settore Politiche
Educative ed operante all’interno degli spazi
del Centro per le Famiglie. Tale servizio
si rivolge ai bambini della prima infanzia
che non frequentano l’asilo nido ed alle
loro famiglie. Il regolamento prevede che
i fruitori del servizio compartecipino ai
costi di gestione sulla base di una quota
annuale determinata dalla Giunta Comunale.
E’ pertanto necessario determinare, anche
per l’anno scolastico 2008/2009, la quota
da richiedere alle famiglie per la fruizione
del servizio Centro gioco mantenendola invariata.
La Giunta ha così deciso di approvare in
€ 94,50 la quota annuale richiesta alle famiglie
per la fruizione del servizio “Centro Gioco
per i bambini e le famiglie” per l’anno scolastico
2008/2009. E’ previsto che tale quota possa
essere corrisposta in rate trimestrali.
Approvazione del progetto definitivo relativo
ai lavori di recupero del primo piano dell’edificio
di edilizia residenziale pubblica di Largo
Pagliari, 13.
La Giunta Regionale ha promosso un accordo
quadro di sviluppo territoriale per la casa
nel comune di Cremona, nell’ambito degli
interventi per i comuni a fabbisogno elevato
e a fabbisogno acuto programmati per il 2005
in attuazione del Programma Regionale per
l’Edilizia Residenziale Pubblica 2002/2004.
Le parti hanno sottoscritto, il 23 gennaio
2008, l’atto integrativo all’Accordo Quadro
di Sviluppo Territoriale per la casa, che
prevede tra l’altro il recupero del primo
piano dell’edificio comunale di Edilizia
Residenziale Pubblica di Largo Pagliari,
13 per complessivi 33 alloggi. Il risanamento
degli alloggi è inserito in un più ampio
contesto d’interventi sul fabbricato in parte
già realizzati ed in corso d’esecuzione Questa
Amministrazione, intende eseguire i lavori
di recupero del primo piano dell’edificio
di edilizia residenziale pubblica di Largo
Pagliari, 13, avvalendosi di finanziamenti
regionali. La Giunta ha pertanto approvato
il progetto definitivo relativo ai lavori
di recupero del primo piano dell’edificio
di edilizia residenziale pubblica di Largo
Pagliari, 13, per un importo complessivo
di € 3.348.672,50.
Intitolazione della sala polivate posta al
piano terra di Palazzo Comunale (SpazioComune)
La Giunta ha accolto la proposta del Sindaco
di intitolare la saletta polivalente, collocata
al piano terra di Palazzo Comunale, nei nuovi
locali di SpazioComune, a Vincenzo Vernaschi,
sindaco di Cremona dal 1961 al 1968, tenendo
conto che nel 2010 ricorrerà l’anniversario
della morte di questo illustre cittadino.
Proposta di cessione gratuita di un’area
verde in località Bagnara.
La Giunta ha accolto la proposta, pervenuta
dal Consorzio Provinciale Casa G. Pastore,
di cessione gratuita, per mera liberalità,
di un’area verde posta in località Bagnara
di 1416 metri quadrati che va così ad incrementare
la dotazione di aree verdi del quartiere.
Adesione al gruppo di lavoro sulla democrazia
partecipativa del Comune di Modena istituito
nell’ambito del Coordinamento nazionale delle
Agende 21 italiane.
La Giunta Comunale ha deciso di aderire al
gruppo di lavoro sulla democrazia partecipativa
del Comune di Modena istituito nell’ambito
del Coordinamento nazionale delle Agende
21 italiane. Nell’ambito delle iniziative
promosse dal Coordinamento nazionale delle
Agende 21 italiane, il Comune di Modena ha
proposto di avviare, in qualità di ente capofila,
un Gruppo di lavoro relativo al tema della
partecipazione connessa alle politiche di
sviluppo sostenibile. Gli obiettivi che tale
iniziativa si prefigge derivano dai vantaggi
conseguenti alla creazione di una rete tra
le Amministrazioni locali interessate a confrontarsi
su metodologie e tecniche più idonee a gestire
e sviluppare processi partecipativi. Fine
ultimo di tale attività è quello di individuare
gli strumenti più idonei per includere nel
processo decisionale le istanze e i suggerimenti
dei cittadini in un’ottica di sostenibilità
dello sviluppo. L’attivazione del Gruppo
di lavoro prevede una serie di iniziative:
predisposizione di un questionario, workshop
formativi e un seminario entro l’anno 2008.
A tali iniziative è concatenato il varo del
primo Salone Internazionale della Democrazia
Partecipativa che si svolgerà a Modena dal
21 al 23 gennaio 2009. Considerato che il
Comune di Cremona ha condotto il processo
di Agenda 21 “Migliora Cremona” con modalità
ritenute interessanti dall’Assessore al Bilancio
e alla Partecipazione del Comune di Modena,
lo stesso, oltre a chiedere l’adesione di
Cremona al Gruppo di lavoro, ha esteso l’invito
a partecipare anche al Salone del prossimo
gennaio, mettendo a disposizione uno stand
gratuito ove presentare l’esperienza di Agenda
21 maturata nell’ambito dell’adozione del
Piano d’Azione Locale.
 
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