15 Settembre, 2002
L'intervento di Giuseppe Torchio alla asemblea dei pensionati Cupla
Il Coordinamento Unitario Pensionati lavoro Autonomo, con i suoi 17.000 iscritti nella sola Provincia di Cremona, è un punto di riferimento per le Istituzioni non solo locali.
Ringrazio Antonio Borghesi, amico vero e
di vecchia data, Presidente Provinciale CUPLA
e tutto il vostro consiglio che ben conosco
e stimo, per l’invito a questa iniziativa
che, come illustrato dai relatori, valorizza
il ruolo attivo del pensionato a servizio
della società.
Il Coordinamento Unitario Pensionati lavoro
Autonomo, con i suoi 17.000 iscritti nella
sola Provincia di Cremona, è un punto di
riferimento per le Istituzioni non solo locali.
Prima di entrare nel merito, vorrei fare
mie le proposte del Coordinamento, contestualizzandole
nel momento drammatico di difficoltà e qualcuno
dice di recessione economica che stiamo vivendo.
Mi riferisco al potere di acquisto delle
pensioni e dei trattamenti pensionistici,
alla questione degli assegni familiari.
Il welfare è un tema complesso, che deve
muovere in direzione della valorizzazione
del ruolo del pensionato, soprattutto quando
ci si rivolge al lavoro autonomo.
Le riforme non possono andare avanti con
gli slogan; servono adeguate misure di defiscalizzazione;
il sostegno attivo alla non autosufficienza
al domicilio, con una adeguata norma nazionale,
che porti ad incentivi diretti nel campo
socio-assistenziale alla famiglia.
Questo perché la famiglia è il luogo privilegiato
delle relazioni e sino ad oggi ha contribuito
in modo sostanziale, quando non si è sostituita,
ad alcune lacune dei servizi nel nostro Paese.
Parimenti lo si dica per la questione sicurezza:
siamo stati tra i primi ad attivare un protocollo
per la sicurezza a livello provinciale, con
tutti gli enti preposti e prossimamente dal
Ministro Maroni, che verrà proprio a Cremona
nella nostra Provincia per la sottoscrizione,
accompagnato da significativi interventi
di Polizia Locale che da misure preventive
e di monitoraggio, con la dotazione di strumenti
specifici per il raggiungimento di tali fini.
Non solo a livello informativo abbiamo redatto
uno speciale lo scorso luglio, insieme al
Comune di Cremona, Polizia di Stato Questura
di Cremona e Comando Provinciale dei Carabinieri,
dal titolo “Occhio alla Truffa”, inserto
del periodico dell’Ente, “provincia Nuova”,
inviato in 140.000 alle famiglie del territorio,
con notizie, numeri utili, consigli ed un
vademecum per i pericoli ricorrenti, più
un opuscolo per le famiglie di Cremona, realizzato
dal Comune.
Ma questo è solo un primo passo; occorre
maggior attenzione verso le comunità rurali,
le zone di confine, per le quali vanno attuati
sistemi di intervento sinergici in ogni campo
dei servizi alla persona.
Noi abbiamo messo in campo la Polizia Locale
provinciale e messo a disposizione 2,2 milioni
di euro per il Patto Provinciale della Sicurezza,
indicando anche l’acquisto di mezzi con contributi
Cariplo e degli Enti locali, più interventi
strutturali per le caserme.
Come Provincia rispetto ai temi del welfare
abbiamo stilato insieme alle vostre associazioni
di categoria numerosi progetti già cantierati
dal Patto per lo sviluppo e nell’Accordo
Quadro regionale che ho sottoscritto con
Formigoni. Questo riguarda, da un lato le
misure per il credito alle imprese con garanzie
del credito per il 1 milione di euro che
si aggiungo al milione dato per l’innovazione
e al milione per il lavoro.
Inoltre i 252.000 euro stanziati sempre come
Provincia per la sola area anziani: sono
stati realizzati, infatti, il progetto di
sistema sulle RSA, Servizi territoriali,
Accesso ai Servizi, analisi dei bisogni degli
anziani non autosufficienti, in connessione
con il Patto per lo sviluppo, nonché la costruzione
condivisa di azione di sistema con ASL, OO.SS.,
ARSAC e Consiglio di Rappresentanza dei Sindaci
e la strutturazione del “Tavolo Welfare-RSA”,
oltre a 1.100.000,00 euro destinati ad interventi
di supporto ed assistenza ai disabili sensoriali
(annualità 2005/2006/2007/2008).
Sono piccoli segnali, ma concreti su cui
costruire un solido sistema sociale che deve
vedere attori i pensionati quale patrimonio
delle dinamiche sociali del Paese e non solo
oggetto di sterili riforme.
Abbiamo, inoltre, attivato interventi a sostegno
dell’impresa con la Camera di commercio e
stiamo predisponendo progetti per lo scaffale
sociale e per l’individuazione di panieri
speciali per i pensionati, in sinergia con
le realtà economiche locali.
Tutto questo va accompagnato però da una
politica nazionale che abbassi i costi-paese
sia per le aziende che per i pensionati.
E, pur importante, non ritengo possa risolvere
la questione il buono di 40 euro agli “indigenti”
compilato dal postino e che non sembra riscuotere
il successo auspicato.
Fin dal 1999 il Cupla a Cremona si è mosso
con tale spirito, unificando le propulsioni
associazionistiche con le rispettive rappresentanze
e dando voce più forte presso i livelli istituzionali.
Da parte nostra continueremo a lavorare a
testa bassa su tali temi, con la vostra spinta
propositiva, volta a riconoscere la giusta
dignità e funzione della figura del pensionato,
insostituibile nei tempi e nelle dinamiche
sociali, ma anche quale fonte di valori ed
insegnamenti per i giovani.
 
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