15 Settembre, 2002
Non cancellare i Viaggi della Memoria
Lettera aperta, insieme accorata e ragionata, dell*Associaizone Nazionale Divisione Acqui al Presidente della Provincia di Cremona
Soltanto da poco tempo siamo venuti a conoscenza dalla stampa della decisione della nuovo Giunta provinciale di Cremona di abolire gli stanziamenti economici necessari per la realizzazione dei Viaggi della Memoria, organizzati dal Comitato per la Difesa e lo Sviluppo della Democrazia, del quale è coordinatrice la professoressa Ilde Bottoli, all'interno di un programma vasto e dettagliato, volto a far conoscere alle nuove generazioni il significato di valori quali democrazia e libertà, per la cui realizzazione combatterono e si immolarono milioni di europei e tanti italiani (nello sterminio della Divisione Acqui, responsabile di aver scelto di non cedere le armi ai tedeschi, dopo l'8 settembre '43, in nome della Patria e della libertà perirono 175 cremonesi).
Ad un primo momento di incredulità per la notizia, ha fatto subito seguito in noi il rifiuto di accettare un provvedimento che nega la possibilità di continuare una iniziativa la quale, secondo la nostra esperienza, ha una grande importanza per la formazione di un cittadino che fondi la sua azione sul rispetto dei diritti umani, sul rispetto della nostra Costituzione, voluta da coloro che tanto soffrirono e tanto lottarono contro la barbarie del fascismo e del nazismo.
L'Associazione Nazionale Divisione Acqui, attraverso la sua presidente e i suoi volontari e reduci, ha partecipato alla Giornata della Memoria del gennaio 2007, dedicata al ricordo dell'eccidio di Cefalonia e al Viaggio-Memoria del maggio 2007 a Cefalonia quali persone che, direttamente o indirettamente coinvolte negli eventi del settembre '43 nelle isole ioniche, potevano essere di aiuto e guida agli studenti.
Cavalier Bruno Villa, cremonese, reduce di Cefalonia e presidente dell'Associazione cremonese Divisione Acqui; Mario Pasquali reduce di Cefalonia e membro della Giunta della Associazione Divisione Acqui, Prof.ssa Graziella Bettini, presidente nazionale dell'Associazione Nazionale Divisione Acqui, figlia del col. Elio Bettini, fucilato dai tedeschi a Corfù, e medaglia d'oro al Valor Militare alla memoria e della guerra 15-18 già insignito di Medaglia d'Argento e di Croce di bronzo. Dottor Paolo Omizzolo, figlio di un reduce di Cefalonia, e vice presidente Sezione Arezzo dell'Associazione Acqui, nonchè membro del Comitato direttivo dell'Istituto Storico della resistenza dei Militari italiani all'Estero; Orazio Pavignani, figlio di un reduce di Cefalonia, membro della Giunta Nazionale dell'Associazione Acqui, presidente delle sezioni dell'associazione di Bologna, Modena e Ferrara, e redattore del Notiziario dell'associazione Acqui; avv. Costantino Ruscigno, presidente della sezione di Milano, figlio di un reduce di Cefalonia scampato alla fucilazione del settembre '43 nella tristemente nota "casetta rossa", dove furono uccisi 136 ufficiali della Divisione Acqui; rag. Mario Gelera, figlio di uno dei caduti cremonesi di Cefalonia, ucciso a Kordakata.
In questa occasione constatammo di persona quanto l'organizzazione fosse stata attenta a che nulla distraesse gli studenti da quello che era lo scopo del viaggio, cosicchè solo i luoghi degli eccidi furono le nostre mete, eliminando ogni allettante visita ad amene località dell'isola, a siti archeologici ecc. Altro che gita scolastica vacanziera!
Rilevammo poi la preparazione degli studenti, frutto di un lungo ed accurato lavoro portato avanti dagli insegnanti: e ciò permise, nel viaggio, di seminare in un terreno ricco di conoscenze. Su questo si poteva innestare l'altra componente del sapere, il coinvolgimento emotivo, che spinge lo studente a riflettere in profondità, a ripensare quello che ha appreso.
La Storia deve essere sicuramente studiata sui testi, sui documenti ecc. ma se esiste la possibilità di vedere i luoghi e le realtà ove quei fatti si verificarono, allora la conoscenza si dilata, si arricchisce di domande sui perchè di certe azioni, ma anche su di sè, si trasforma in patrimonio personale, capace di incidere positivamente sulle scelte della vita.
Tale è il valore della Memoria.
Per questo siamo convinti che per tutti, ma soprattutto per i giovani che in un giorno non lontano saranno chiamati a decidere, forse anche per la collettività, siano di notevole importanza tali esperienze. E siamo indignati per il fango che, come abbiamo appreso dalla stampa, si è voluto gettare su queste iniziative, fango che noi respingiamo con forza in
nome della verità dei fatti (quale turismo? Quali sprechi, quali cene di lusso?)
Alla professoressa Ilde Bottoli, che ha coordinato l'attività concernente i Viaggi della Memoria, va tutta la nostra stima per la serietà, la competenza e lo spessore culturale del grande lavoro svolto. All'on Giuseppe Torchio, già presidente della Provincia, il plauso per la lungimiranza dimostrata a favore di tutta la collettività, per aver favorito queste meritorie iniziative che, senza dubbio, possono essere considerate una crescita della città e di tutto il territorio provinciale. I nostri ringraziamenti anche ai rappresentanti dell'amministrazione provinciale e del Comune di Cremona e di altri comuni del territorio cremonese che, indipendentemente dall'appartenenza politica, hanno con la loro presenza testimoniato la vicinanza delle istituzioni anche a noi, orfani di coloro che sono caduti per la libertà e per la democrazia dell'Italia e dell'Europa.
Per tali motivi speriamo profondamente che l'attuale amministrazione provinciale riesamini le proprie decisioni in materia, perchè la città di Cremona, di antiche e nobili tradizioni, ed i suoi abitanti, ma soprattutto i giovani, hanno il diritto di conoscere, anche tramite i Viaggi della Memoria, il patrimonio di valori morali e civili che vengono dal passato, per poter costruire una società più giusta, perchè non si compiano più gli orrori di cui sono testimonianza i luoghi.
Si firmano Graziella Bettini, Paolo Omizzolo, Orazio Pavignani.
Anche in nome e per conto anche di Mario Pasquali, Costantino Ruscigno, Mario Gerera e Bruno Villa
 
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