15 Settembre, 2002
Comune di Cremona. Conferenza stampa di fine anno del Sindaco Oreste Perri.
Arrivati alla fine di dicembre, posso dire che ormai la macchina comunale lavora a pieno regime
Comune di Cremona. Conferenza stampa di fine
anno del Sindaco Oreste Perri.
Arrivati alla fine di dicembre, posso dire
che ormai la macchina comunale lavora a pieno
regime, cercando, giorno dopo giorno, azione
dopo azione, di seguire la strada proposta
durante la campagna elettorale, declinata
quindi nelle linee programmatiche presentate
al Consiglio Comunale
COMUNE DI CREMONA
CONFERENZA STAMPA DI FINE ANNO
21 DICEMBRE 2009
INTERVENTO DEL SINDACO ORESTE PERRI
Fine anno è tempo di bilancio. Sono già trascorsi
sei mesi dalla mia elezione. Mi guardo indietro
e penso alle cose fatte. Con passione, energia,
impegno. Tante ore che ho dedicato innanzitutto
a conoscere gli ingranaggi del Comune, incontrando
dirigenti, funzionari e dipendenti, quindi
a ricevere i cittadini, ad ascoltarli, a
partecipare a riunioni, a tessere relazioni.
E poi ancora a leggere documenti, ad approfondire
numerose questioni. Poi naturalmente a discutere,
a risolvere problemi, come è naturale che
avvenga in un ente pubblico “in prima linea”
qual è appunto il Comune. Insomma, un gran
lavoro che ha fatto volare questi mesi. Ho
dovuto affrontare un gran mole di lavoro
di cui cerco di rendere conto sinteticamente
in questa occasione.
Arrivati alla fine di dicembre, posso dire
che ormai la macchina comunale lavora a pieno
regime, cercando, giorno dopo giorno, azione
dopo azione, di seguire la strada proposta
durante la campagna elettorale, declinata
quindi nelle linee programmatiche presentate
al Consiglio Comunale nei mesi scorsi, per
rilanciare lo sviluppo della nostra città
e per renderla bella e accogliente in ogni
senso, così come ciascuno vorrebbe la propria
casa.
I mesi estivi non hanno interrotto il mio
lavoro e quello della nuova Giunta. Insieme
abbiamo cercato di conoscere il personale
comunale, le varie strutture e il loro funzionamento,
l’organizzazione e l’attività di tutti gli
Assessorati. Appena dopo il mio insediamento,
avevo dichiarato di aver trovato ovunque
una buona accoglienza nei termini della relazione
umana e una buona collaborazione dal punto
di vista professionale; condizioni che ora
confermo e per le quali porgo un ringraziamento
sincero a tutto il personale comunale. Da
giugno ad oggi, mi sento di rilevare, senza
alcuna ostentazione, che l’impegno che sto
e stiamo profondendo in termini di ore di
lavoro e di energie, è grande, intenso. Ed
è giusto sia così perché far funzionare un’amministrazione
comunale è un’operazione molto complessa,
soprattutto nella situazione contingente
di “passaggio di testimone”.
A fronte del nostro impegno, qualche risultato,
qualche obiettivo a medio termine che ci
eravamo prefissi di raggiungere, sembra tardare
ad arrivare. Ma posso oggettivamente e onestamente
dire che alcune “eredità”, cioè alcune situazioni
rimaste aperte al termine del precedente
mandato amministrativo e che abbiamo ritenuto
di dover affrontare prioritariamente.
I cittadini hanno votato per un cambiamento
dello schieramento politico nel governo della
città, che personalmente ho interpretato
non come una sostituzione di simboli di partito,
ma come un rinnovamento nella gestione amministrativa
che valorizzi le competenze, la creatività,
che strutturi una programmazione organica
e razionale di interventi, che costruisca
una proficua collaborazione fra pubblico
e privato, che valorizzi appieno l’identità
e le valide risorse umane, sociali ed economiche
di Cremona.
Un cambiamento che non intendiamo come una
completa “rivoluzione di sistema”, tanto
è vero che le scelte che stiamo compiendo,
sia riguardo al personale amministrativo
sia riguardo ai ruoli dirigenziali e consiliari
di enti e società partecipate, sono fondamentalmente
guidate dal criterio della competenza e dell’esperienza
professionale; criterio che ci permette tanto
di sostituire quanto di riconfermare professionisti
che riteniamo adatti per svolgere specifiche
funzioni.
Stiamo cercando di ascoltare il più possibile
la voce dei cittadini per la realizzazione
di una gestione amministrativa sempre più
vicina ai loro reali problemi.
Siamo consapevoli che le necessità dei cittadini
siano spesso urgenti; ma sono anche così
numerose che risulta oggettivamente difficile
affrontarle tutte tempestivamente. Nello
stesso tempo è aperto il dialogo e buona
la collaborazione con i rappresentanti del
mondo economico, del commercio, dell’artigianato,
dei servizi con i quali ritengo corretto
e proficuo costruire rapporti fondati sullo
stile del confronto, dell’azione sinergica
e dell’ individuazione della priorità degli
interventi da realizzare.
Vorrei ora citare solo alcune problematiche
di cui ci siamo immediatamente occupati appena
dopo la consultazione elettorale, senza peraltro
destituire di importanza quelle che comunque
affrontiamo ogni giorno, magari meno “visibili”
e di minor richiamo mediatico, ma che, se
si porge l’attenzione all’operato di ogni
assessorato, risultano considerate con altrettanta
cura.
Appena mi sono insediato mi sono subito detto
che Piazza Marconi non poteva più attendere.
Una pesante eredità, una di quelle situazioni
sulle quali gravavano vincoli contrattuali
strettissimi che ci hanno reso assai difficile
stabilire, come abbiamo molte volte richiesto
alle aziende interessate, tempi certi di
conclusione dei lavori.
Dopo tanta fatica, dopo i numerosi confronti
di approfondimento con il concessionario,
la Società SABA Italia S.p.A. svolti dal
gruppo di lavoro coordinato dal Direttore
Generale Massimo Placchi, siamo riusciti
finalmente ad imboccare la strada che ci
porterà fuori dal tunnel che sembrava senza
vie d’uscita.
Si è ritenuto che la soluzione a due piani
del parcheggio interrato, a differenza di
quella a 4 piani, può garantire tempi di
esecuzione certi in quanto consente di superare
le problematiche emerse rispetto al rischio
idrogeologico e connesse problematiche di
natura tecnica ed economica; tale soluzione
consente di risolvere in tempi più brevi
i disagi patiti dai residenti e dalle attività
commerciali insediate, riconducendo entro
limiti di accettabilità i rapporti, anche
di natura giuridica, con i cittadini; l'attenuazione
della centralità del parcheggio interrato
di piazza Marconi, insita nelle scelte viabilistiche
ultimamente adottate dall'Amministrazione
Comunale, appare coerente con la soluzione
di ridimensionamento del parcheggio a soli
2 piani.
Alla luce degli esiti non confortanti delle
prenotazioni dei posti auto da concedere
in diritto di superficie (n° 66 su 163 posti)
e tenuto pertanto conto dell'attuale obbligo
per l'Amministrazione Comunale di garantire
al concessionario la remunerazione dei posti
auto non assegnati, si è constata che la
soluzione a due piani risolva definitivamente
la problematica in quanto non è richiesta
alcuna remunerazione da parte della Società
SABA Italia S.p.A. La soluzione a due piani
consente infine la tempestiva disponibilità
della struttura a parcheggio interrato come
servizio a beneficio della cittadinanza.
L’auspicio è che i lavori possano così iniziare
nella prima metà di gennaio per terminare
entro il 2010.
La trattativa tra il Comune di Cremona e
SABA Italia per il parcheggio di piazza Marconi
ha visto l'interessamento della Fondazione
Arvedi Buschini, in accordo con l'Amministrazione
Comunale, nell'ambito della riqualificazione
complessiva della piazza che vede coinvolta
le medesima Fondazione nell'importante recupero
di Palazzo dell'Arte. L'Amministrazione Comunale
ha apprezzato la collaborazione ed il sostegno,
anche in termini di idee e di esperienza,
da parte del cavaliere Giovanni Arvedi, stante
la comune consapevolezza della stretta connessione
tra la sistemazione della piazza, con la
realizzazione del parcheggio sotterraneo,
e la riqualificazione di Palazzo dell'Arte.
Ci siamo infatti trovati in una situazione
assai difficile, che ha richiesto la collaborazione
di tutti e che, nel caso specifico, ha visto
l'interessamento ed il sostegno della Fondazione
Arvedi Buschini, alla quale va il più sentito
riconoscimento per l'impegno che ha profuso
e profonde per lo sviluppo della nostra città.
Per completare la sistemazione dell’arredo
urbano della piazza, si sta progettando il
restauro del Palazzo dell’Arte e la sua destinazione
a luogo di esposizione dei violini dei nostri
grandi maestri liutai e di fruizione della
musica. Un’opera molto impegnativa, ma assai
funzionale alla valorizzazione del comparto
liutario e musicale, espressione della nostra
più rappresentativa tradizione culturale
e artistica, nonché volano di sviluppo del
turismo e, conseguentemente, delle attività
commerciali cittadine, in particolare di
quelle prospicienti piazza Marconi, che,
insieme ai residenti, hanno pesantemente
subito le gravi conseguenze dello stallo
dei lavori in corso.
Un’opera di adeguata conservazione, la riqualificazione
di piazza Stradivari (già iniziata con la
rimozione della pensilina e l’avvio, con
successo, del concorso di idee) e di piazza
Roma, la valorizzazione della Galleria 25
Aprile, sono interventi che, senza ricorrere
a mirabolanti e dispendiose soluzioni, possono
restituire alla restante parte del centro
storico il dovuto decoro estetico e una opportuna
fruibilità.
Questi progetti non ci fanno dimenticare
un’altra aerea di pregio della nostra città,
quella del Parco dei monasteri, una realtà
di grande rilevanza storica, culturale e
artistica, la cui riqualificazione è stata
oggetto di molte riflessioni e confronti.
Tuttavia l’entità delle risorse economiche
necessarie per realizzarla, rende più che
opportuno un attento ripensamento, perché
le scelte di intervento risultino utili,
definitive, sostenibili e fatte in prospettiva
di mantenimento per il futuro.
Anche altre zone ed edifici della città necessiterebbero
di tempestivi interventi di ristrutturazione
che sarà più difficile attuare innanzitutto
perché in alcuni casi si tratta di situazioni
trascurate da troppo tempo. Utile sarebbe
il recupero della storica struttura del vecchio
ospedale, un risorsa importante nel centro
della città, che potrebbe essere adibita
ad uffici e servizi di tipo pubblico; ma
per ora le risorse economiche a disposizione
del Comune non permettono di avviare contemporaneamente
molte opere pubbliche di elevato costo.
La gravosa situazione del bilancio del corrente
anno e in prospettiva 2010, imporrà infatti
scelte molto oculate che privilegeranno aree
di intervento di primaria necessità all’interno
dei Servizi Sociali, senza tuttavia che possano
essere garantite risposte complete a situazioni
di bisogno, purtroppo in continua crescita.
Del resto l’Assessorato preposto già sta
studiando nuovi interventi che vadano incontro
alle necessità delle fasce più deboli della
popolazione, interventi che saranno condivisi
dall’Amministrazione ed esplicitati più dettagliatamente
nel corso del 2010.
Strettamente legata alla situazione del bilancio
è la violazione del Patto di stabilità decisa
dall’attuale Giunta, scelta estrema e sicuramente
foriera di non lievi conseguenze; d’altra
parte, considerato anche il momento di crisi
economica e finanziaria, ancora lontano dal
vedere chiari segnali di ripresa, si è scelto
di non rinviare ulteriormente i pagamenti
delle aziende verso le quali il Comune era
da troppo tempo insolvente.
La nuova Amministrazione, all’inizio del
mandato, si è immediatamente occupata di
un’altra importante questione, quella dell’inquinamento
prodotto dalla raffineria Tamoil nei terreni
delle società canottieri rivierasche ad essa
adiacenti. Il Comune collabora infatti con
il gruppo di lavoro di cui fanno parte anche
rappresentanti di Provincia, Regione, ARPA
e Vigili del Fuoco, che mantiene costanti
contatti con i responsabili dell’azienda
per monitorare la reale situazione dell’inquinamento
e trasmettere alla cittadinanza informazioni
chiare e lineari relativamente allo sviluppo
delle indagini effettuate. La prospettiva
con cui si sta affrontando questa problematica
da una parte va nella direzione di tutelare
la salute dei cittadini e dall’altra in quella
di garantire agli operai della raffineria
una stabilità occupazionale. Come Sindaco
sono responsabile della salute dei cittadini,
ricevo richieste di chiarimenti da diverse
parti e devo essere messo nelle condizioni
di potere dare delle risposte. Il problema
inquinamento esiste e come Amministrazione
comunale stiamo svolgendo pienamente il nostro
lavoro e siamo pronti a dialogare, d’altro
canto ci aspettiamo anche garanzie.
Nell’intenzione di prestare sempre attenzione
alle problematiche anche più quotidiane della
vita dei nostri cittadini, fin dall’estate
scorsa abbiamo cercato di dare il nostro
contributo al miglioramento della situazione
di pesante disagio dei pendolari ferroviari
della tratta Mantova-Milano, sulla quale
si registrano ritardi ogni giorno, anche
di notevole entità (le loro lamentele hanno
spesso riguardato anche la scarsa pulizia
delle vetture e il mal funzionamento degli
impianti refrigeranti). Il ruolo del Comune
è quello di recepire osservazioni e richieste
dei pendolari e di sostenerne il dibattito
in Regione. Mi sono personalmente occupato
anche di sollecitare l’attenzione e cercare
un coordinamento di intenti fra i sindaci
dei Comuni e i presidenti delle Province
relativi ai territori interessati dalla tratta
ferroviaria. Il modo e il ritardo col quale
vengono comunicati i ritardi od ogni altra
informazione relativa al servizio offerto
è la cartina tornasole che permette di comprendere
la complessità dell'approccio al problema
Trenitalia e, se compresa, è illuminante
sul perché la soluzione va al di là di un
Consiglio Comunale aperto. Iniziative che
possono servire per tenere sotto pressione
Trenitalia. Ma il problema è strutturale
di un ente, Trenitalia, che ancora non riesce
a concepire i viaggiatori pendolari come
clienti. Due volte clienti: una volta come
viaggiatori e una volta come privati cittadini
che, col pagamento delle tasse, contribuiscono
a formare quella considerevole parte del
bilancio statale che viene ogni anno trasferita
a Trenitalia e che permette a questa di funzionare.
L'essenza del problema è una struttura organizzativa
sorda ad ogni input esterno, che ancora vede
il viaggiatore comune non come risorsa ma
come peso. Il cambiamento può solo avvenire
se parte dall'interno, prendendo coscienza
dei limiti e degli spazi di miglioramento.
Un altro problema del quale ci stiamo occupando
è la revisione del piano della viabilità,
a partire dalla definizione delle zone a
traffico limitato; una questione affrontata
dalla precedente amministrazione ma senza
risultati. Riguardo ad essa abbiamo effettuato
una scelta di apertura al traffico a fasce
orarie di alcune vie del centro storico.
Soluzione sperimentale che sarà verificata
e tenuta sotto controllo in ogni suo aspetto.
E' in fase di attuazione, ad esempio, un
progetto per monitorare la qualità dell’aria
nell’ambiente urbano.
Non abbiamo trascurato i problemi delle periferie
della città (sicurezza, condizioni degli
immobili, verde pubblico, infrastrutture,
condizioni delle fasce sociali più deboli
ecc.), problemi che stiamo analizzando e
affrontando anche attraverso le osservazioni
che provengono dai cittadini stessi. Tutti
quanti chiedono trasparenza sull’operato
dell’Amministrazione, efficacia degli interventi
e costanza nel monitoraggio dei problemi.
Richieste legittime, giuste che rivelano
attenzione al proprio ambiente di vita, che
rivelano capacità di osservare, di valutare
con realismo e secondo criteri di vera utilità
pratica, più che esprimere critiche pregiudiziali
di carattere politico. In questo senso si
deve leggere la positiva ed apprezzata sistemazione
del cimitero cittadino, attraverso interventi
mirati a soddisfare le esigenze gestionali
della struttura e il decoro del luogo.
Siamo intenzionati a dedicare molta attenzione
alla promozione dell’attività sportiva, già
abbastanza vivacemente articolata in città
attraverso associazioni, gruppi, società
di carattere amatoriale e agonistico di medio
e alto livello. Voglio rimarcare il ruolo
degli oratori che propongono attività sportive
dal valore altamente educativo e formativo,
nelle quali è infatti posta molta attenzione
prima di tutto alla persona dei bambini e
dei ragazzi.
Riguardo agli impianti sportivi cittadini
in dotazione all’Amministrazione comunale,
per garantirne la sicurezza e favorirne la
fruibilità, predisporremo i necessari lavori
di manutenzione. E’ in progetto la riqualificazione
dell’area a fianco delle piscine comunali
e la costituzione di una “Cittadella dello
sport” nella zona compresa fra via Postumia
e via Mantova: essa ospiterà, in un contesto
di verde urbano, una variegata impiantistica
sportiva a disposizione dei cittadini e i
campi di allenamento per le attività della
U. S. Cremonese.
Siamo particolarmente soddisfatti di aver
realizzato in tempi brevi la messa a norma
del Palazzetto dello Sport, anche grazie
alla collaborazione fra pubblico e privato,
per permettere alla nostra prestigiosa squadra
di basket locale “Vanoli” di poter usufruire
della struttura già in ottobre, per l’inizio
del campionato. Questo ha evitato alla squadra
scomode trasferte e favorito la partecipazione
alle partite della folta tifoseria.
In tema di sicurezza è stato attivato un
servizio nuovo di presidio del territorio
da parte della Polizia Municipale durante
le ore notturne del week end. E’ stata inoltre
istituita una squadra antidegrado, attraverso
personale in borghese, impegnata tutte le
ore del giorno contro l’abbandono dei rifiuti,
l’abusivismo commerciale, l’imbrattamento
degli edifici ecc.
Nelle ultime settimane alcune manifestazioni
riguardanti in particolare il settore della
musica e dell’agroalimentare hanno attratto
un grande afflusso di cittadini e di turisti
nel nostro centro storico e presso le strutture
di CremonaFiere. Iniziative che continueremo
a proporre, a sostenere e a realizzare attraverso
un coordinamento sempre più efficiente fra
i settori del commercio, della cultura, del
turismo, perché Cremona possiede grandi potenzialità
per diventare una città vivace e aperta al
futuro.
Ho menzionato alcune iniziative fra tutte
quelle che i vari assessorati stanno attivando
e che si accompagnano a molti progetti in
via di definizione. Del resto, per realizzare
un’attività programmatoria organica ed efficace
occorrono tempo, prudenza e una gestione
accurata delle risorse disponibili. Siamo
consapevoli che ci attende ancora molto lavoro,
ma siamo disposti ad affrontarlo con passione
e con determinazione, per corrispondere alla
fiducia che i cittadini hanno riposto in
noi portandoci al governo della città. Forte
è il nostro auspicio che la dialettica politica
coinvolga, serenamente e proficuamente, minoranza
e maggioranza nel raggiungimento di un obiettivo
comune: il bene della nostra città.
IL LAVORO DEI PRIMI SEI MESI DELLA GIUNTA
PIANIFICAZIONE URBANISTICA E SVILUPPO ECONOMICO
Attuazione del Piano Casa (l.r. 13/2009)
per il rilancio dell'attività economica
Il 13 ottobre scorso il Consiglio Comunale
ha approvato la delibera di attuazione della
Legge regionale 16 luglio 2009, n. 13 “Azioni
straordinarie per lo sviluppo e la qualificazione
del patrimonio edilizio ed urbanistico della
Lombardia”. La Legge Regionale 13/2009 è
una legge a carattere straordinario, riferita
ad un momento particolarmente difficile dell’economia.
Promuove una azione straordinaria al fine
di conseguire la massima valorizzazione del
patrimonio edilizio ed urbanistico presente
nel territorio lombardo e per rispondere
anche ai bisogni abitativi delle persone
e delle famiglie. Gli obiettivi di questo
provvedimento sono: rilanciare l’economia
del settore edilizio, dare adeguata risposta
ai bisogni abitativi delle persone e delle
famiglie, migliorare il patrimonio edilizio
ed urbanistico esistente dal punto di vista
architettonico, funzionale, energetico nel
rispetto dei suoi caratteri identitari cioè
valorizzando il patrimonio presente nel territorio.
In sintesi: favorire la ricerca della “bellezza”,
realizzare edifici eco-compatibili, perseguire
concretamente il risparmio energetico, offrire
occasioni di lavoro. La Giunta ha assunto
decisioni che sono frutto di un percorso
condiviso col mondo tecnico professionale
e con gli operatori del settore: consultazione
e confronto con la Commissione Edilizia,
consultazione e confronto con l’Osservatorio
per l’Edilizia e l’Interprofessionale, consultazione
dell’ANCE (Associazione Nazionale Costruttori
Edili) di Cremona. Sono stata stabilite delle
aree escluse dalla applicazione della Legge
Regionale, così come suddivise dal PGT: Unità
urbana: “Emergenza architettonica”; Unità
urbana: “Tessuto storico”; Unità urbana:
“Ristrutturazione urbanistica otto-novecentesca”;
Unità urbana: “Verde storico”; Unità urbana:
“Espansioni otto-novecentesche a cortina”;
Unità urbana: “Espansioni otto-novecentesche
puntuali”; Ambito Cascine: “Complessi di
edifici di interesse storico-architettonico”.
Vi sono poi le aree del centro storico ricompresse:
Tessuto post bellico (definito all’art 47
Piano Regole del PGT: edifici o complessi
di edifici seriali o speciali realizzati
nel dopoguerra senza particolare interesse
architettonico, collocati in posizione autonoma
rispetto ai tessuti contigui verso i quali
presentano spiccato carattere di diversità
tipo-morfologica. Tra i caratteri peculiari
si registrano una spiccata difficoltà di
relazione coi tessuti preesistenti in termini
di rapporti morfologici e volumetrici e un’edilizia
“moderna” che generalmente si pone in contrasto
con le preesistenze); aree produttive in
cui si consente la sostituzione di edifici
industriali e artigianali esistenti mantenendone
la destinazione: Ambito “Produttivo strutturato”,
Ambito Portuale. Ulteriori prescrizioni inerenti
parcheggi pertinenziali e spazi a verde in
centro storico: parcheggi pertinenziali,
nei casi di sostituzione di edificio esistente
dovrà essere reperita almeno una autorimessa
per ogni unità immobiliare sul lotto di pertinenza
o su lotti limitrofi; spazi a verde: non
dovranno essere reperiti ulteriori spazi
a verde, oltre a quelli già previsti, in
considerazione dell’oggettiva difficoltà
di reperimento. Fuori dal centro storico:
parcheggi pertinenziali, nei casi di sostituzione
di edificio esistente residenziale o produttivo
da destinare a residenza dovrà essere reperita
almeno una autorimessa per ogni unità immobiliare
sul lotto di pertinenza o su lotti limitrofi;
spazi a verde: fatti salvi i rapporti di
permeabilità previsti nel PGT, per i casi
di ampliamento e sostituzione di edifici
esistenti dovrà essere reperito almeno il
20% della superficie fondiaria da destinare
a verde per interventi riguardanti gli edifici
unifamiliari e bifamiliari ed il 15 % della
superficie fondiaria da destinare a verde
per interventi riguardanti edifici diversi
dai precedenti. Tale superficie a verde potrà
essere ricavata, oltre che sulle aree di
pertinenza privata, anche mediante l'utilizzo
delle coperture (tetti verdi) e mediante
la realizzazione di pareti vegetali. Mantenimento
invariato degli attuali importi unitari degli
oneri di urbanizzazione primaria, secondaria,
oneri per smaltimento rifiuti e del contributo
commisurato al costo di costruzione.
Concorso di idee per la riqualificazione
di Piazza Stradivari
Con il concorso di idee per la riqualificazione
di Piazza Stradivari il Comune ha deciso
di intraprendere un’attività di valorizzazione
del territorio prestando particolare attenzione
alle qualità del territorio e ai suo possibili
usi, soprattutto laddove è maggiormente richiesta
una riqualificazione urbanistico- ambientale.
Lo scopo è stato quello di promuovere la
riqualificazione della Piazza Stradivari
ponendosi i seguenti obiettivi: favorirne
le caratteristiche di luogo di incontro,
di aggregazione sociale e luogo di spettacoli,
riaffermarne l’utilizzo per il mercato bisettimanale,
per altri mercatini e manifestazioni varie,
riconoscerne il ruolo di trait d’union nel
sistema piazze cittadino, valorizzare l’identità
di spazio pubblico, le qualità urbane e le
valenze storiche presenti, rivitalizzare
il commercio stabilendo un maggiore legame
con le dinamiche sociali attraverso soluzioni
che soddisfino le esigenze delle attività,
diurne e notturne, presenti senza però penalizzare
le esigenze dei residenti. Attraverso il
concorso il Comune di Cremona si propone
inoltre di fornire una risposta alle criticità
riscontrate da gran parte della cittadinanza
che ritiene inadeguata allo spirito del luogo
la recente trasformazione della piazza. La
richiesta di riqualificare la piazza significa
denunciare l’esigenza di conferirle una nuova
dignità formale, di coniugare le diverse
funzioni previste e le varie esigenze rappresentate
dai cittadini. La richiesta di riqualificare
Piazza Stradivari significa anche favorire
nei cittadini il senso di appartenenza e
identità nel luogo riqualificato, restituendo
un quadro visivo oggi alterato dall’inclusione
di elementi estranei. Il concorso è quindi
anche un segnale della volontà di ricostruire
un dialogo diretto con la città. Entro il
termine stabilito per la presentazione delle
domande sono pervenute 66 proposte ideative,
59 quelle ammesse e già all’esame della commissione
incaricata di vagliarle. Si può così dire
ampiamente raggiunto lo scopo prefissato
di stimolare un confronto professionale ampio
e diffuso.
Istituzione del Premio per la qualità in
memoria dell'architetto Giovanni Gentilini
Con l’istituzione del premio per la qualità
progettuale intitolato all’architetto Giovanni
Gentilini il Comune di Cremona e gli Ordini
e Collegi professionali della Provincia di
Cremona: Ordine degli Architetti, Pianificatori
Paesaggisti e Conservatori, Ordine degli
Ingegneri, Ordine degli Agronomi, Collegio
dei Geometri, Collegio dei Periti Industriali,
intendono promuovere e valorizzare la qualità
progettuale ed esecutiva che tenga in dovuto
conto la specificità del luogo. Tale finalità
implica un’azione di sensibilizzazione da
parte di Amministrazioni Pubbliche e di Ordini
e Collegi professionali, attraverso il confronto
e la capacità critica, nei confronti di progettisti
e committenti spingendoli a ricercare il
miglioramento della qualità urbana, la bellezza
degli insediamenti, la cura dei particolari,
l’utilizzo delle tecnologie, il corretto
inserimento nel paesaggio e nel contesto,
la valorizzazione del patrimonio edilizio
di qualità esistente. L’intitolazione del
premio all’arch. Giovanni Gentilini si spiega
appunto sia nella ricerca di qualità progettuale,
che ha caratterizzato tutta la sua lunga
attività professionale, sia nel confronto
e nella capacità critica da lui esercitati
in qualità di Presidente dell’Ordine degli
Architetti di Cremona, di esperto ambientale
e componente, per diverso tempo, della Commissione
Edilizia del Comune di Cremona. Con l’istituzione
del premio si vuole anche offrire ai progettisti
cremonesi un riconoscimento della capacità
e del quotidiano impegno professionale dando
visibilità alle opere eseguite nel Comune
di Cremona che esprimono qualità progettuale
ed esecutiva contribuendo a determinare una
migliore qualità ambientale. Il premio si
prefigge inoltre di stimolare, attraverso
la pubblicazione delle opere vincitrici e
dei motivi dell’assegnazione, la capacità
di osservazione e di giudizio di chi, pur
non essendo del settore, fruisce quotidianamente
delle realizzazioni architettoniche e/o paesaggistiche.
Istituzione della Commissione Paesaggistica
Comunale (entro il 31.12.2009) e rinnovo
della Commissione Edilizia Comunale
Sono stati rideterminati i criteri di valutazione
dei candidati per la nomina dei componenti
della Commissione per il paesaggio e della
Commissione edilizia. Un approfondimento
della materia, successivo all’insediamento
della nuova amministrazione, ha infatti evidenziato
la necessità di rivedere le indicazioni precedentemente
fornite mediante revoca dell’esistente provvedimento
e adozione di nuovo provvedimento. I vigenti
criteri ed indirizzi sono stati infatti ritenuti
non sufficientemente adeguati a garantire
l’effettiva interdisciplinarietà considerata
essenziale per espressione di pareri più
approfonditi in sede di commissione. Per
tale motivo ora si stabilisce per la scelta
dei componenti della Commissione per il Paesaggio
di comparare curricula e titoli tenendo distinte
le varie figure professionali contemplate
dal regolamento. Anche per la scelta dei
componenti della Commissione Edilizia è confermato
che si faccia in modo che le competenze e
le professionalità presenti in commissione
siano armonicamente distribuite. Rispetto
ai criteri e agli indirizzi già approvati,
si è inteso semplificare e rendere maggiormente
trasparenti le procedure di comparazione
stabilendo i punti da attribuire alle varie
voci che la commissione tecnica deve considerare.
La Commissione tecnica di selezione, composta
da dirigenti e funzionari comunali, dovrà
attenersi nel comparare i curricula ed i
titoli professionali dei concorrenti ai criteri
di valutazione approvati. La Giunta Comunale,
entro il 31 dicembre, procederà alla nomina
in base alla graduatoria redatta dalla Commissione
di selezione.
Elaborazione di un protocollo per la regolamentazione
del servizio taxi
E’ stata approvata la bozza di protocollo
d’intesa fra il Comune di Cremona, Associazione
Artigiani di Cremona, Confederazione Nazionale
dell’Artigianato della Provincia di Cremona
e i tassisti del Comune di Cremona per la
riorganizzazione del servizio di trasporto
pubblico non di linea – taxi. Sono pervenute
diverse segnalazioni sia dagli operatori
del settore che dai cittadini, dalle quali
emerge un oggettivo stato di disagio fra
i tassisti, con ripercussioni negative nei
confronti dei cittadini utenti. Tenuto conto
che esiste un comune interesse, nel rispetto
dei diversi ruoli, a migliorare la qualità
del servizio e che per conseguire tale obiettivo
è necessario instaurare un nuovo sistema
di rapporto fra le parti, l’Amministrazione
ha consultato le Associazioni di categoria
e anche i tassisti non aderenti ad alcun
organismo associativo, individuando nella
condivisione delle scelte, il giusto metodo
per affrontare e risolvere i problemi collegati
al servizio di trasporto pubblico ed al suo
sviluppo. Verranno convocati i soggetti interessati
per la sottoscrizione del protocollo d’intesa.
Piano integrato d'intervento "La cittadella
dello sport"
Il Programma Integrato di Intervento “Città
dello Sport” intende promuovere la trasformazione
dell’Ambito di Trasformazione per servizi,
l’area localizzata tra le vie Postumia, Mantova
e viale Concordia. Come previsto dal Documento
di Piano, l’attuazione avviene attraverso
molteplici e coordinate partership pubblico-private,
per giungere alla realizzazione di un secondo
polo sportivo ricreativo sul territorio comunale,
così come negli intendimenti del Piano di
Governo del Territorio. Si prevede che le
funzionalità in esso esplicabili siano strettamente
legate alla filiera sportiva - ricreativa,
in sintesi le seguenti: strutture ed impianti
per le attività e pratiche sportive; spazi
a verde nelle varie declinazioni: boschi,
parchi, verde urbano; insediamenti complementari
adatti ad ospitare locali pubblici, attività
quali centri benessere e palestre, studi
di medicina sportiva, fisioterapia, ecc;
insediamenti d’attività commerciali legate
alla filiera dello sport e del tempo libero;
insediamenti d’uffici, laboratori e sedi
di rappresentanza e ricerca legate alla pratica
sportiva, con riferimento sia alle varie
federazioni ed associazioni, sia con riferimento
alle realtà sportive professionistiche presenti
nel territorio; insediamenti residenziali
con tipologia “foresteria”, per rispondere
alle utenze sportive e professionali del
mondo sportivo locale (l’immagine del campus
potrebbe meglio precisare l’intendimento);
infrastrutture per la mobilità, in particolare
gli spazi a favore del mezzo ciclabile, nonchè
a favore degli “utenti deboli”, pedoni. L'area
interessata dall’intervento è collocata nella
periferia est di Cremona, ai margini del
tessuto edificato, pur restando all'interno
della tangenziale urbana. Il programma acquista
rilevanza territoriale, non sulla base della
sua estensione, ma soprattutto per la significatività
degli interventi inclusi. Questi, infatti,
sono tali da incidere sulla riqualificazione
dell’intero contesto urbano di Cremona (secondo
polo attrezzato per attività sportive e ricreativa
all’aria aperta della città dopo gl’impianti
al Po), riflettendosi ben oltre i limiti
territoriali degli interventi individuati,
nonché per il carattere strategico e d’attrazione
(localizzato all’ingresso est della città,
prossimo alle principali connessioni viabilistiche
extraurbane) che l’ambito di trasformazione
assumerà nel territorio cremonese.
Semplificazione delle procedure dello sportello
unico imprese ed edilizia e fascicolo elettronico
In un momento di grandi trasformazioni, si
vuole avviare un processo di cambiamento
dell’attuale “modus operandi”, intraprendendo,
con ferma decisione, la strada della semplificazione
e dello snellimento amministrativo, puntando
sulla razionalizzazione delle procedure dello
sportello unico delle imprese e dell’edilizia
oltre che sull’informatizzazione degli uffici
e delle pratiche. Si ritiene necessario infatti
compiere tutte le azioni che rendono più
chiara, comprensibile e snella l’azione amministrativa,
eliminando passaggi burocratici e procedurali
inutili e individuando modi diversi, semplici
ed economici per giungere a positivi risultati.
In questo senso, per agevolare ulteriormente
la semplificazione amministrativa, si vuole
avviare una nuova procedura telematica per
la compilazione e presentazione on line delle
richieste e denunce inoltrate dallo sportello
unico dai cittadini e dalle imprese, con
l’evidente vantaggio di ridurre costi e tempi.
Per accelerare tali percorsi, garantendo
la necessaria integrazione fra i vari uffici,
è avvenuta la costituzione, all’interno dello
Sportello unico delle imprese e dell’edilizia,
di un gruppo di lavoro con il compito di
definire le nuove procedure e l’iter per
la smaterializzazione documentale, condividendo
questo percorso con il mondo dei professionisti
e con le Associazioni di categoria e con
gli enti esterni, nella convinzione che attraverso
la partecipazione si possa pervenire a risultati
maggiormente efficaci.
Predisposizione del nuovo regolamento edilizio
In un quadro giuridico sempre più complesso
e di difficile lettura, lo sviluppo passa
anche attraverso regole chiare e certe, snelle
e coordinate fra loro: in questo ambito si
sta lavorando per riscrivere l’attuale regolamento
edilizio, rendendolo più adeguato alle nuove
necessità emergenti, arricchendolo con precisi
riferimenti normativi relativi ai recenti
ambiti di sviluppo eco – compatibili. Su
questo è stata è stato costituito un gruppo
di lavoro all’interno del quale si sono individuati
alcuni sottogruppi dedicati a specifiche
tematiche di tipo tecnico e giuridico con
l’obiettivo di sviluppare nuovi ambiti ad
esempio in campo energetico, ambientale.
Il progetto prevede la partecipazione di
rappresentanti di ordini e collegi professionali
delegati su specifici punti: il coinvolgimento
diretto ed immediato del mondo professionale
a fianco dei tecnici comunali, già nella
fase di analisi ed elaborazione del nuovo
testo normativo, è infatti ritenuto garanzia
di corretto svolgimento dei temi da affrontare.
POLITICHE FINANZIARIE E DI BILANCIO
I punti critici della situazione economica
e finanziaria del Comune
Dal punto di vista degli equilibri generali
di bilancio la gestione di competenza ha
evidenziato aspetti di criticità già dal
Rendiconto (consuntivo) 2007, con un disavanzo
di € 281.366,27, e soprattutto 2008, con
un disavanzo di €1.209.645,36. L’equilibrio
complessivo è stato raggiunto in questi due
esercizi grazie ad una oculata gestione dei
residui, attivi e passivi, che comunque assicura
un sostanziale pareggio di bilancio tanto
nel 2007 quanto nel 2008. Il bilancio 2009
nella gestione di competenza, per quanto
riguarda la parte corrente, vede aggravarsi
le criticità già presenti nei due anni precedenti.
In particolare la situazione degli accertamenti
di entrata e degli impegni di spesa al 30
giugno 2009 evidenzia come la gran parte
della spesa corrente prevista a bilancio,
alla data del 30 giugno 2009, sia già stata
impegnata, con uno sbilancio rispetto agli
accertamenti di entrata corrente pari a circa
€ 5.562.200,00. Dai dati disponibili al 30
giugno 2009, tuttavia, è possibile, pur con
la necessaria cautela, definire una proiezione
a fine anno degli equilibri di bilancio di
parte corrente con una differenza fra entrate
e uscite di competenza che potrebbe ammontare
a € 2.900.000,00 circa.
Fra le cause strutturali vi è certamente
un livello delle entrate correnti sostanzialmente
stabile dal 2005 a fronte di una spesa corrente
in crescita, anche per effetto dell’inflazione
reale e dei rinnovi contrattuali dei dipendenti
pubblici. Ancora fra le cause strutturali,
già a partire dal 2008, occorre menzionare
la crisi economica generale in atto, con
il conseguente rallentamento dell’economia,
la contrazione dei redditi di famiglie e
imprese, la crescita del disagio sociale,
che insieme generano effetti sugli equilibri
del bilancio comunale tanto dal lato delle
entrate (in calo) quanto dal lato delle spese.
Fra le cause, invece, contingenti e specifiche
di criticità per il bilancio di competenza
2009 del Comune di Cremona si evidenziano:
minori trasferimenti dallo Stato, minori
proventi da sanzioni per violazione Codice
della Strada, minori interessi attivi su
giacenze di tesoreria, minori utili da aziende
partecipate. Sino al 2008 il nostro Comune,
pur tra crescenti difficoltà, ha sempre rispettato
il Patto di stabilità.
Oggi, tuttavia, la situazione, nonostante
una disponibilità finanziaria sul conto di
tesoreria pari a circa € 26.800.000,00, è
particolarmente critica per una serie di
ragioni:
1) l’ulteriore irrigidimento normativo del
Patto per l’anno 2009 che ha determinato
un obiettivo di saldo entrate/uscite molto
impegnativo per il Comune di Cremona;
2) il trascinamento sul 2009 di pagamenti
in conto capitale alle imprese edili realizzatrici
di opere pubbliche per circa € 5.000.000,00,
bloccati nel 2008 dalla precedente Amministrazione,
al fine di rispettare almeno per quell’anno
il Patto;
3) la lentezza nell’erogazione dei contributi
ragionali in conto capitale, già assegnati
al Comune di Cremona ma non ancora materialmente
riscossi;
4) le difficoltà più sopra espresse sugli
equilibri di bilancio di parte corrente.
Il Comune di Cremona nonostante abbia “in
cassa” la disponibilità finanziaria necessaria
per rispondere a tutte le obbligazioni assunte,
non potrà rispettare questa controversa regola
di finanza pubblica che è il Patto di stabilità
dovendo presumibilmente nel corso del 2010
sopportarne le sanzioni, salvo diverse nuove
disposizioni normative. L’indebitamento del
Comune di Cremona relativo al finanziamento
degli investimenti (opere pubbliche) può
ritenersi di modeste proporzioni se confrontato
con altri Comuni capoluogo lombardi. La capacità
di indebitamento del Comune di Cremona è
notevolmente al di sotto del tetto massimo
previsto dalla legge (15%).
L’Amministrazione ha adottato subito nei
primi giorni del mandato misure per assicurare
l’equilibrio economico-finanziario del Comune
di Cremona nei prossimi cinque anni dal 2010
al 2014 e potenziare le opportunità di sviluppo
per il territorio cremonese aprendolo al
resto del mondo, che sono in sintesi le seguenti:
1. contenimento della spesa corrente destinata
al funzionamento degli organi istituzionali,
Giunta e Consiglio Comunale;
2. contenimento delle spese di rappresentanza,
in particolare quelle riferibili agli Amministratori,
incluse le spese di trasferta;
3. riduzione immediata sul bilancio 2009,
con apposita variazione, della spesa corrente
ordinaria e straordinaria per un ammontare
di € 700.000,00;
4. blocco dell’utilizzo del fondo di riserva
sul bilancio 2009 (€ 379.800,00), fatte salve
comprovate situazioni di emergenza;
5. riduzione significativa della spesa corrente
per incarichi professionali esterni;
6. contenimento della spesa per il personale
dipendente;
7. rivisitazione delle opere pubbliche in
corso e loro ottimizzazione alla luce delle
nuove e diverse priorità dell’Amministrazione
Comunale;
8. valorizzazione del patrimonio comunale
non immediatamente destinato a finalità istituzionali
al fine di sostenere il finanziamento delle
nuove opere pubbliche;
9. potenziamento del sistema dei controlli
interni finalizzandone l’attività: alla verifica
della congruità dei costi di gestione dei
servizi in relazione alle prestazioni rese,
alla valutazione dei dirigenti e delle posizioni
organizzative, alla verifica della regolarità
amministrativa delle procedure di selezione
dei fornitori;
10. revisione dei regolamenti comunali in
ordine alla definizione dei criteri di accesso
ai servizi, delle tariffe e delle agevolazioni
all’utenza, ciò al fine di assicurare maggiore
equità ed equilibrio economico alla gestione;
11. controllo economico-finanziario e gestionale
degli enti, associazioni, fondazioni, aziende,
beneficiari di contributi da parte del Comune
di Cremona, in particolare: Fondazione A.
Ponchelli (Teatro), Istituto C. Monteverdi
(Scuola di musica e Corsi pareggiati al Conservatorio),
Azienda Speciale Cremona Solidale;
12. ridefinizione dei rapporti con il complesso
delle società di capitali controllate, collegate,
partecipate e “partecipate di partecipate”
del Comune di Cremona, ovvero circa 33 società,
che si occupano di servizi pubblici locali
a rilevanza industriale come gas, acqua,
rifiuti, elettricità, teleriscaldamento,
strade e autostrade, farmacie, fiere, telecomunicazioni,
ma anche di altro; con particolare attenzione
ovviamente per il Gruppo AEM S.p.A. e il
Gruppo Linea Group Holding S.R.L.;
13. potenziamento del sistema dei controlli
sulle società, sia in termini di equilibri
economico-finanziari, che di gestione dei
servizi e visone strategica, accorciando
la catena del controllo da parte del Comune
di Cremona.
Nella seduta del 13 ottobre scorso il Consiglio
Comunale ha dato indirizzo al Responsabile
del Settore Affari Economico Finanziari ed
ai responsabili di tutti i Settori interessati
a procedere al pagamento di tutte le spese
previste in conto capitale, sia in conto
competenza che in conto residui, senza tener
conto dei limiti di cui al patto di stabilità
2009. Questo in considerazione della altrimenti
negativa ricaduta, peraltro formalmente segnalata
dalle associazioni imprenditoriali cremonesi
(CNA – ANCE – Associazione Industriali),
sullo sviluppo del territorio e sui livelli
occupazionali, di un blocco dei pagamenti
in conto capitale e di un blocco in generale
delle opere pubbliche piccole e medie, specialmente
in un contesto di crisi economica e sociale
generalizzata. Del resto, che il ritardo
nei pagamenti generi oggi una situazione
di grave difficoltà per l’economia lo dimostra
il fatto che il pagamento di fornitori, somministratori
ed appaltatori da parte delle pubbliche amministrazioni
è diventata anche per lo Stato una rilevante
priorità fra le misure anticrisi recentemente
previste.
Sarebbe stato del tutto irresponsabile da
parte dell’Amministrazione non indirizzare
il responsabile del Settore Affari Economico
Finanziari ed i Responsabili di tutti i Settori
interessati a procedere ai pagamenti relativi
alle spese previste nel conto capitale, sia
in conto competenza che in conto residui,
senza tener conto dei limiti imposti dal
patto di stabilità 2009 anche se questo potrà
comportare come sanzioni, a valere solo sull’esercizio
2010, il blocco delle assunzioni, il blocco
del ricorso all’indebitamento, la riduzione
del trasferimento ordinario dello Stato sino
ad un massimo del 5%, il contenimento della
spesa corrente, il taglio delle indennità
e dei gettoni degli amministratori comunali
del 30%.
 
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