15 Settembre, 2002
Lettera aperta dell'ANPI al Presidente Salini sul 25 aprile
Non crediamo sia possibile dimenticare cosa sia stata – ad esempio - la seconda guerra mondiale, con i suoi 54 milioni di morti, le atrocità nei campi di sterminio
Lettera aperta dell'ANPI al Presidente Salini
sul 25 aprile
Non crediamo sia possibile dimenticare cosa
sia stata – ad esempio - la seconda guerra
mondiale, con i suoi 54 milioni di morti,
le atrocità nei campi di sterminio
Cremona, 11 maggio 2010
Alla c.a.
dr. Massimiliano Salini
Presidente della Provincia di
Cremona
SEDE
L’ANPI della Provincia di Cremona, prendendo
spunto dalle contestazioni manifestate da
molti cittadini in Piazza del Comune, a seguito
del Suo intervento conclusivo in occasione
delle recenti celebrazioni del 25 aprile,
pur confermando il doveroso rispetto da sempre
tenuto nei confronti dei rappresentanti delle
Istituzioni democratiche, esprime profondo
rammarico. Rammarico sia per il tono che
per i contenuti del Suo discorso.
Infatti, all'interno di concetti condivisibili
da Lei espressi, hanno trovato spazio affermazioni
nei confronti delle quali ci sentiamo invece
di dissentire profondamente, soprattutto
laddove
veniva esplicitamente messo in discussione
l'indispensabile supporto – logistico,
organizzativo ed anche economico - alla doverosa
e necessaria opera indirizzata alla
valorizzazione ed all'approfondimento della
memoria storica – soprattutto nei confronti
delle nuove generazioni – senza la quale
un popolo non può essere consapevole del
proprio
percorso.
Non crediamo sia possibile dimenticare cosa
sia stata – ad esempio - la seconda guerra
mondiale, con i suoi 54 milioni di morti,
le atrocità nei campi di sterminio, la fame,
il freddo
delle popolazioni soggette a barbari bombardamenti.
le stragi da parte di tedeschi e fascisti
compiute nei confronti dei civili, dei militari
e dei combattenti partigiani.
Questa realtà storica va fatta conoscere
alla nuove generazioni con l’intensità necessaria
per
contribuire a far crescere generazioni di
cittadini convinti del bene supremo della
Pace, della
Democrazia e della Libertà. Così come non
si può evitare di far conoscere ed apprezzare
i
65 anni seguiti alla Liberazione del 1945,
costruiti sulla pace in Italia ed in Europa,
e le altre
conquiste come la Repubblica e la Costituzione,
basi del nostro vivere civile.
Non è su queste, peraltro sempre troppo limitate
spese che va abbattuta la scure dei tagli
amministrativi. Pur non negando la necessità
di operare, al riguardo, una sempre possibile
miglior razionalizzazione, l'ANPI provinciale
di Cremona insiste quindi con forza affinché
venga restituito ruolo e protagonismo al
Comitato per la difesa e lo sviluppo della
Democrazia, che ha operato meritoriamente
per lunghi anni e che può ben rappresentare,
al
proprio interno, quella pluralità e quel
libero confronto dai quali debbono prendere
forma
validi progetti, civici e culturali, volti
a radicare la memoria storica del nostro
territorio.
La Provincia di Cremona, adducendo improbabili
motivi di bilancio, si è sfilata
inopinatamente dal Comitato in oggetto, non
permettendo così che su tali questioni si
aprisse in quella sede una seria discussione,
dalla quale avrebbero potuto sortire anche
suggerimenti e valutazioni positive volte
a prevedere opportune modifiche. Al contrario,
la
Sua Amministrazione, ha deciso unilateralmente
di rompere i propri rapporti con le altre
forze componenti il Comitato medesimo, facendo
mancare la presenza della istituzione che
Lei presiede, la più importante sul piano
politico ed amministrativo, privando così
il
Comitato della sua sede.
A tale pesante atto, hanno fatto seguito
ripetute richieste di incontri da noi avanzate
(spesso
in accordo con la consorella Associazione
dei Partigiani Cristiani), in quanto Ente
Morale
impegnato da sempre in difesa di Valori di
cui tutti beneficiamo e che sono costantemente
attaccati da un malcelato revisionismo storico.
Ci corre l’obbligo inoltre di citare in proposito
almeno due fatti:
1) all’inizio del mandato della nuova Amministrazione
Provinciale, l’ANPI, come tradizione
vuole, ha avanzato richiesta di un incontro
di cortesia e di reciproca conoscenza con
i nuovi
eletti. A tale richiesta non è mai arrivata
risposta alcuna;
2) alla vigilia delle tradizionali manifestazioni
che si tengono la prima domenica di luglio
da
oltre 60 anni al Col del Lys, in Valle di
Susa, a ricordo di 2024 partigiani Caduti,
tra i quali
15 Cremonesi, è stata da noi avanzata, come
sempre, richiesta di una presenza da parte
delle
maggiori Istituzioni del nostro territorio.
Mentre il Comune di Cremona ha voluto dare
continuità istituzionale con la molto apprezzata
presenza del nuovo Sindaco della città
Oreste Perri, né il Presidente della Provincia,
né alcun assessore e nemmeno il Presidente
del Consiglio provinciale hanno voluto essere
presenti e nemmeno hanno ritenuto di
motivare una simile rottura della continuità
istituzionale dell'Ente.
Con la presente coltiviamo la speranza che
si voglia operare, al riguardo, una necessaria
modifica di linea e di comportamenti, dando
vita magari ad un serio, trasparente ed aperto
confronto tra le forze e gli Enti che da
anni lavorano e convivono all'interno del
Comitato
per la difesa e lo sviluppo della Democrazia.
E’ un proposta che viene espressa da un'Associazione
benemerita come l'ANPI, che da 65
anni opera nella nostra Cremona, per una
Italia rinnovata, per le riforme, per il
lavoro,
superando scontri spesso anche duri, tra
uomini politici ed organizzazioni di diverso
orientamento, sempre però nel pieno rispetto,
nella stima e nella condivisione di valori
comuni.
Contando, questa volta, su una Sua cortese
e speriamo positiva risposta, porgiamo distinti
saluti
La Presidenza dell’ANPI Provinciale
Enrico “Kiro” Fogliazza,
Mariella Laudadio,
Rodolfo Bona,
Vittorina Bozzi,
Pietro Caprini.
 
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