15 Settembre, 2002
Appello in difesa della scuola pubblica: assenti Formigoni e Colosio.
La FLC CGIL Lombardia dice con forza no allo spostamento di quote crescenti di reddito dai salari ai profitti
Appello in difesa della scuola pubblica:
assenti Formigoni e Colosio.
La FLC CGIL Lombardia dice con forza no allo
spostamento di quote crescenti di reddito
dai salari ai profitti che porta come conseguenza
la crescita delle disuguaglianze. Inoltre
davanti all’avanzare di scelte che mirano
ad anteporre allo sviluppo dell’individuo,
a partire dal suo diritto costituzionale
dell’apprendere per essere protagonista delle
sorti del proprio “Paese”, chiede una profonda
e generale modifica negli obiettivi delle
politiche economiche e dei servizi sociali
che guardino davvero a tutti a partire da
chi ne ha più bisogno.
Il valore dell’uguaglianza, intesa come lotta
contro l’emarginazione e la povertà, come
uguaglianza nei diritti fondamentali della
cittadinanza, deve ritrovare centralità e
senso comune a partire dalle politiche pubbliche.
L’acqua, così come i servizi della sanità,
scuola, istruzione, trasporti, devono rappresentare
il “bene pubblico”. Un bene non solo da difendere
anzi da implementare se vogliamo davvero
una società partecipata e attenta al suo
futuro.
La nostra ostinata difesa dell’istruzione
pubblica e della sua qualità, dei diritti
della sua utenza e dei suoi lavoratori, non
è in favore di chissà quale casta di privilegiati
e “fannulloni”, è diretta verso la tutela
di strumenti pubblici di crescita e partecipazione
a favore di tutti e senza distinzione di
censo.
Le manifestazioni di questi giorni, il 2
Giugno in difesa della Costituzione, il 3
e 4 Giugno con le scelte dell’occupazione
simbolica delle sedi USP e USR contro le
scelte sbagliate del Governo d’impoverimento
dell’istruzione pubblica e della diminuzione
del potere contrattuale di chi l’istruzione
la fa e la vive, il prossimo 12 Giugno con
la manifestazione di tutti i lavoratori del
Pubblico Impiego e infine lo sciopero generale
del prossimo 25 Giugno contro la manovra
iniqua del Governo, tutte esprimono un’unica
volontà quella di non cedere alla rassegnazione
a alla logica del più forte contro il più
debole.
Per la scuola pubblica della Lombardia, gli
effetti della legge finanziaria 2008, la
legge n.133 e la recente manovra economica
produrranno per il prossimo anno scolastico
un taglio di posti di lavoro nella scuola
pari a 4.065 posti di lavoro e un taglio
degli stipendi di oltre 2.500 € annui per
i docenti e di 1.500 € per il personale A.T.A.
Non solo, alle stesse scuole mancano oggi
risorse, stanziate e mai arrivate, per un
totale di 175 milioni di euro. E’ questa
la ragione principe per la quale gli istituti,
anche quelli dell’obbligo, scuola primaria
compresa, si trovano costretti a istituire
“tasse” d’istituto e a richiedere contributi
non dovuti per legge al fine di poter garantire
la copertura delle spese minime di funzionamento.
FLC CGIL Lombardia, di fronte a tutto questo,
nel registrare il “mutismo” del Governatore
Formigoni e del Direttore regionale Colosio,
chiede a tutte le istituzioni pubbliche lombarde,
alle altre OO. SS., ai Parlamentari e Consiglieri
regionali lombardi, ai Presidenti di Provincia
e Sindaci, ai partiti e alle associazioni,
di mobilitarsi affinché si fermi l’opera
di smantellamento della scuola pubblica preludio
alla fine delle speranze per le future generazioni.
Segreteria Regionale FLC CGIL Lombardia
4 Giugno ‘10
 
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