15 Settembre, 2002
Avrei voluto la manovra economica emanata dal governo...( di Paolo Carletti)
Ci sarebbe bisogno, dei tagli alle spese militari e degli armamenti costosi e inutili.
Avrei voluto la manovra economica emanata
dal governo, fosse stata con tagli più mirati
sugli sprechi ( di Paolo Carletti )
Ci sarebbe bisogno, dei tagli alle spese
militari e degli armamenti costosi e inutili.
Avrei voluto la manovra economica emanata
dal governo, fosse stata con tagli più mirati
sugli sprechi, che favorisse la ripresa dello
sviluppo con creazione di nuovi posti di
lavoro, più equa nei sacrifici e più attenta
ai bisogni della famiglia.
I tagli nella pubblica amministrazione e
negli enti pubblici, dovrebbero essere fatti
su tante consulenze clientelari, appalti
e subappalti, con più controlli sulla sicurezza
e sui costi, questi signori che prendono
gli appalti non garantiscono la sicurezza
e fanno lievitare i costi delle opere, dei
servizi pubblici e privati a dismisura. Quando
invece dovrebbe essere
messa al primo posto, la sicurezza, la dignità
della persona, il grande valore della vita.
Ci sarebbe bisogno, dei tagli alle spese
militari e degli armamenti costosi e inutili.
Avrei voluto una manovra che non andasse
a colpire i più deboli, con i tagli alle
regioni comuni, mettono a rischio, servizi
socio assistenziali sul territorio, fondamentali
per una società, civile, solidale, libera
e democratica.
Poi altri tagli che vengono fatti, su scuola,
cultura, ricerca, spettacolo e arte, andando
ad influire negativamente sulla formazione
e preparazione dei nostri figli.
Avrei voluto una manovra che favorisse, con
piccoli investimenti a partire da subito,
opere socialmente utili, in tutte le regioni,
province, comuni, quartieri, per dare un
contributo a far ripartire l'occupazione,
la creazione di nuovi posti di lavoro, per
giovani e meno giovani.
Poi bisognerebbe fare tutto il possibile,
per migliorare le condizioni di paura, di
incertezza, anche di disperazioni, di
chi ha perso il lavoro o rischia di perderlo,
di chi non vede prospettive per il proprio
futuro, per la propria famiglia e che deve
rinunciare a progetti nulla, che le responsabilità
non siano certo loro.
Se un marciapiedi si guasta non si ripara,
si mettono due transenne e lo si chiude impedendo
il passaggio ai pedoni, se qualcuno deposita,
certo a torto, delle borse di rifiuti fuori
dei cestini, non si toccano e si lasciano
da semina, se poi un cittadino vuol portare
alla discarica (il termine probabilmente
non si usa più ma non ci importa) qualcosa
dev'essere pronto ad ogni sorpresa, un esempio.
Ci dicono, e speriamo in una smentita, che
alla discarica dell'Azienda non accettano
più porte e finestre, e consigliano
ai cittadini di rivolgersi ai privati, fin
qui nulla di strano, se non fosse che le
ditte di rottamazione non possono accettare
materiali portati da privati, saranno infatti
le stesse a recarsi a casa del cittadino
per ritirare porte e finestre con una spesa
di ? 300,00 (trecento) a chiamata e di ?
30 ogni quintale di materiale.
Beh, cari amministratori che vi lamentavate
qualche tempo fa dello scarso senso ecologico
dei cremonesi, badate prima di criticare
i comportamenti umani a domandarvi i motivi
di tali comportamenti, è la prima regola
di chi vuol far politica.
Se ci chiedessero 300,00 euro per buttare
lo stipite di una porta, non ce ne vogliano
Lor signori, non nego
che anche noi penseremmo ad una soluzione
alternativa...
Paolo Carletti (PSI)
Cremona
 
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